Climate stripes: le illustrazioni del Cmcc per le temperature locali

climate stripes

 

Lanciate dal climatologo Ed Hawkins, le “climate stripes”, che hanno ispirato anche lo sfondo di questo sito, sono diventate un’icona visiva della crisi climatica, un semplice ma potente strumento per mostrare l’aumento delle temperature nel corso del tempo. Grazie a una nuova iniziativa del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), ora è possibile accedere a dati ad altissima risoluzione che permettono di visualizzare le variazioni climatiche per ogni Regione e provincia italiana.

Climate stripes: comprendere la crisi climatica sul territorio

Fino a oggi, le climate stripes erano disponibili principalmente su scala globale o nazionale. Con il progetto Dataclime, il Cmcc ha reso questi dati accessibili a livello locale, utilizzando una risoluzione spaziale – la capacità di distinguere singoli elementi tra loro ravvicinati – senza precedenti, di circa 2,2 km. Questo livello di dettaglio consente di rappresentare con precisione le variazioni di temperatura in ogni area del Paese, offrendo strumenti utili a cittadini, amministratori e ricercatori per comprendere meglio gli impatti climatici sul proprio territorio.

Le climate stripes presenti su Dataclime coprono il periodo 1981-2023 e si basano su una gamma cromatica intuitiva: il Blu viene utilizzato per indicare temperature inferiori alla media trentennale di riferimento, mentre il Rosso descrive temperature superiori alla media. Per fare qualche esempio, di seguito possiamo vedere le climate stripes di Milano, Roma e Napoli, che mostrano la variazione di temperatura nell’arco degli ultimi 40 anni rispetto alla media del periodo 1981-2010.

climate stripes Italia

Un supporto concreto, anche per le strategie di adattamento

L’obiettivo principale di questa iniziativa è fornire dati chiari e accessibili per supportare la consapevolezza e le decisioni politiche in materia di crisi climatica. Come sottolineato da Paola Mercogliano, ricercatrice del Cmcc e coordinatrice di Dataclime: “Questo passaggio a livello locale rappresenta un importante passo avanti nell’informazione e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici, poiché consente di visualizzare gli impatti in modo chiaro e preciso nel contesto di ogni territorio”. Le climate stripes permettono così di comunicare in maniera immediata e comprensibile le variazioni climatiche a un vasto pubblico. La loro diffusione sta già riscuotendo grande interesse tra Ong e istituzioni, confermandole come un efficace strumento di sensibilizzazione e comunicazione scientifica.

La piattaforma sviluppata dal Cmcc offre inoltre una serie di mappe dettagliate sugli scenari climatici futuri, come quelle sulle precipitazioni estreme e le ondate di calore. La mappa che segue descrive, per esempio, il fenomeno delle ondate di calore. Mostra infatti il numero di giorni in cui si registreranno temperature massime giornaliere che superano i 35°C, nel periodo che va dal 2036 al 2065. Queste proiezioni sono realizzate sulla base degli scenari inseriti nell’ultimo Rapporto Ipcc (in questo caso lo scenario di riferimento è l’Rcp 8.5).

Climate stripes Cmcc

Inoltre, all’interno della piattaforma è presente un glossario per tradurre al grande pubblico il significato di termini usati in ambito accademico che potrebbero risultare di difficile comprensione. Disponibili per il download gratuito, i dati della piattaforma provengono dal Cmcc data delivery system, un’infrastruttura avanzata per la condivisione di informazioni climatiche ampiamente utilizzata dalla comunità scientifica.

Grazie al continuo sviluppo della piattaforma e alla collaborazione con progetti di ricerca internazionali, le climate stripes e gli altri strumenti di Dataclime continueranno a evolversi, si legge sul sito del Cmcc, supportando le sfide climatiche del futuro con dati sempre più precisi e innovativi.

 

articolo pubblicato su asvis.it

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