Dai Btp green quasi 14 miliardi di euro per la transizione
Lo scorso anno 13,9 miliardi di euro di attività legate a iniziative di carattere ambientale sono state finanziate grazie all’emissione di Btp green (le obbligazioni verdi hanno raccolto in totale 13,8 miliardi di euro). Questi fondi sono così serviti ad alimentare la spesa ambientale prevista dal bilancio dello Stato nel quadriennio 2020-2023 per lo sviluppo delle seguenti sei categorie: fonti rinnovabili, efficienza energetica, trasporti sostenibili, prevenzione e controllo dell’inquinamento, tutela ambientale e biodiversità, e il settore della ricerca. Grazie ai Btp green l’Italia ha potuto migliorare le sue performance sul taglio delle emissioni gas serra, basti pensare che se escludiamo il settore della ricerca, per le altre cinque categorie il risparmio in termini di gas climalteranti è stato di oltre 66 milioni di tonnellate di CO2. Una cifra non banale se raffrontata alle emissioni totali del Paese che ammontano a più di 400 milioni di tonnellate.
Sono dati che arrivano dal rapporto 2024 “Allocazione e impatto dei proventi raccolti tramite le emissioni di Btp green del 2023” pubblicato dal ministero dell’Economia. All’interno dello studio viene anche illustrata la distribuzione geografica delle risorse che rivela che il 54% delle spese finanziate è stato destinato alle regioni del Mezzogiorno e del Centro, con percentuali rispettivamente del 29% e del 25%. Si tratta di aree che necessitano di maggiori investimenti infrastrutturali e ambientali. Solo una minima parte delle risorse, circa l’1%, è invece stata destinata all’estero per accordi internazionali volti alla tutela ambientale e alla prevenzione dell’inquinamento.
Btp, tanti i benefici su Pil, occupazione e sviluppo sostenibile
Oltre ai benefici ambientali, le risorse allocate hanno avuto un impatto positivo sull’economia italiana. Gli investimenti hanno infatti generato un valore economico di circa 20 miliardi di euro, corrispondente all’1% del Pil del 2023. Questo significa che ogni milione di euro investito ha prodotto un ritorno economico di 1,5 milioni di euro, dimostrando l’efficacia economica di questo particolare strumento. L’allocazione delle risorse ha inoltre stimolato la domanda di lavoro, con oltre 320 mila nuove unità di lavoro generate. In pratica, ogni milione di euro di spese ha attivato circa 23 unità di lavoro.
Le emissioni di Btp green hanno poi contribuito a far fare un passo nella giusta direzione dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite. In particolare, il 66% delle risorse sono state destinate al raggiungimento degli Obiettivi 7 (Energia pulita e accessibile), 11 (Città e comunità sostenibili) e 13 (Lotta al cambiamento climatico).
Infine, l’analisi indica che il 99% delle risorse finanziate dai Btp green nel 2023 è in linea anche con gli obiettivi della Tassonomia europea.
I Btp green sono un modello per la finanza sostenibile
L’Italia negli scorsi anni ha lanciato un programma regolare di emissioni di titoli green, in risposta alla crescente necessità di finanziare attività e iniziative volte alla protezione dell’ambiente e alla decarbonizzazione.
La prima emissione di Btp green, avvenuta nel marzo del 2021 con scadenza al 2045, ha segnato un traguardo storico: a fronte di un importo finale collocato di 8,5 miliardi, il volume di ordini ricevuti è risultato pari a quasi 10 volte tanto. L’interesse degli investitori è stato da subito straordinario, un entusiasmo confermato anche nella riapertura dei successivi titoli verdi e dal fatto che, pian piano, si è aumentata la platea degli investitori. “Per quanto riguarda la composizione della domanda di Btp green, attraverso l’analisi dei libri d’ordini dei collocamenti sindacati, si è potuto rilevare l’allargamento della consueta platea di investitori istituzionali, dato che circa il 20% dei sottoscrittori di queste emissioni non era mai stato presente nelle analoghe operazioni su titoli tradizionali”, si legge infatti nello studio. In sostanza, più obbligazioni verdi significa anche più risorse per lo sviluppo del nostro Paese.
articolo pubblicato su asvis.it