Ogni giorno tre notizie riportate dalla stampa estera sulla crisi climatica sono riassunte – con l’aiuto dell’IA – in questa sezione
14 luglio 2025
1. Ed Miliband: chi nega il net‑zero tradisce le future generazioni
Il segretario all’Energia e net‑zero, Ed Miliband, terrà oggi il suo primo “stato del clima” al Parlamento del Regno Unito, definendolo un appuntamento annuale per dire la verità radicale sul riscaldamento globale. Accuserà apertamente i parlamentari che vogliono cancellare gli obiettivi net‑zero — come quelli di Reform UK o i conservatori – di tradire le giovani generazioni. Miliband giustifica l’iniziativa citando un nuovo rapporto del Met Office che evidenzia l’impatto crescente di ondate di calore e piogge estreme. L’obiettivo è responsabilizzare gli eletti, rafforzare la fiducia pubblica nella transizione verde e spingere verso un’azione concreta anziché un adattamento passivo e costoso.
2. Scienziati avvertono: il clima estremo è ormai “normale” nel Regno Unito
Un nuovo report presentato oggi dalla BBC, basato su analisi scientifiche, afferma che le ondate di calore record, le piogge intense e l’innalzamento dei livelli marini sono ormai eventi ordinari nel Regno Unito. Le giornate con temperature estreme e i fenomeni alluvionali si sono moltiplicati, ponendo seri rischi per salute pubblica, infrastrutture e stabilità sociale. Nel solo giugno 2025, per esempio, si sono registrati 600 decessi correlati al caldo.
3. UE chiede alla Cina di intensificare gli impegni sul clima
Durante colloqui a Pechino, il Commissario UE al Clima, Wopke Hoekstra, ha chiesto a Pechino di rafforzare il proprio ruolo nella lotta al cambiamento climatico. L’UE esprime preoccupazione per l’approvazione, in Cina, di oltre 11 GW di nuova capacità a carbone nel primo trimestre del 2025, superando il livello registrato nei primi sei mesi del 2024. Bruxelles ha così rinviato la firma di una dichiarazione congiunta, richiedendo impegni chiari da parte di Pechino prima della COP30.
13 luglio 2025
1. Cina introduce standard rinnovabili per acciaio, cemento, polisilicio e data center
La National Development and Reform Commission cinese ha stabilito per la prima volta dei Renewable Portfolio Standards (RPS) per alcune delle industrie più inquinanti del Paese: acciaio, cemento e polisilicio, oltre ai nuovi data center in aree strategiche. Queste imprese, tradizionalmente dipendenti da energia fossile, dovranno ora integrare una quota minima di elettricità da fonti rinnovabili. Nei dettagli: i data center di nuova costruzione dovranno utilizzare almeno l’80 % di energia verde, mentre le percentuali richieste per acciaio, cemento e polisilicio variano da provincia a provincia. In regioni ricche d’idroelettrico come lo Yunnan, il target per il 2025 è del 70%, mentre aree meno vocate come Chongqing partono da appena il 10,8%. Province con forte potenziale eolico o solare, come Inner Mongolia, Gansu e Qinghai, dovranno raggiungere il 30% da rinnovabili non idro. Queste cifre sono pensate per crescere annualmente, in modo da costruire una traiettoria sostenibile e credibile nel tempo. Reuters
2. Serbatoi inglesi al minimo livello da un decennio, scattano le restrizioni idriche
Un’indagine della Guardian/BBC fa luce sulla crisi idrica in Inghilterra: le dighe risultano al 76 % di capacità, un dato peggiore solo al 2022. La scarsità di piogge e il caldo intenso stanno già producendo misure di limitazione sull’uso dell’acqua, con divieto delle irrigazioni domestiche in aree come Yorkshire e Kent. I gestori idrici avvertono che questi interventi — tra cui il limite all’uso dei tubi da giardino — possono ridurre i consumi del 3–7% e servono a proteggere fiumi e falde prima che il problema si aggravi. The Guardian
3. Rischio “climate whiplash” per le metropoli globali: tra siccità e alluvioni
Secondo uno studio della BBC, circa il 17% delle 100 città più popolate del mondo sono ormai esposte a un fenomeno definito “climate whiplash”: alternanza rapida tra siccità e alluvioni. La ricerca, realizzata con WaterAid e Università di Bristol e Cardiff, mette in luce la vulnerabilità urbana agli sbalzi meteorologici e suggerisce l’urgenza di piani su misura per ogni città, in termini di riserve idriche, infrastrutture verdi e resilienza urbana. BBC
12 luglio 2025
1. HSBC esce dall’alleanza bancaria “Net Zero”
HSBC è diventata la prima banca britannica a ritirarsi dalla Net Zero Banking Alliance (NZBA), un’iniziativa lanciata nel 2021 dalle Nazioni Unite per allineare le attività bancarie alla neutralità carbonica entro il 2050. La mossa segue ritiri analoghi da parte di banche statunitensi, motivati dalla pressione politica legata al ritorno di Trump e dal rallentamento degli impegni climatici. Nonostante questo ritiro, HSBC ribadisce il proprio “impegno a un piano di transizione indipendente verso il net-zero”. TheGuardian.com
2. L’UE punta a chiudere il target climatico 2040 entro settembre
Reuters riporta che l’Unione Europea ha fissato come obiettivo di raggiungere un accordo sul taglio del -90% delle emissioni entro il 2040 durante il vertice dei ministri ambientali di settembre. La Danimarca, che presiede l’Ue, guida questa spinta, ma paesi come Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca hanno espresso preoccupazioni riguardo ai costi e alla “finestra” per l’uso dei crediti di carbonio internazionali. L’intesa è fondamentale anche per aggiornare l’NDC al 2035, da inviare all’UNFCCC a metà settembre. Reuters.com
3. Prime Day diventa simbolo di consumismo ed emergenza ambientale
Secondo un articolo pubblicato sul Guardian, il Prime Day di Amazon, che si è trasformato in un evento settimanale, genera circa 23 miliardi di dollari di vendite. Il pezzo dipinge questo fenomeno come un esempio estremo di iperconsumo, alimentato da marketing aggressivo e strategie mirate allo shopping continuo, che favoriscono acquisti impulsivi anche di oggetti superflui (dai dispositivi fitness alla cancelleria varia). Il tutto con consegne immediate che sovraccaricano la logistica e intensificano le emissioni. L’autrice sottolinea gli impatti ambientali: 599 milioni di libbre di plastica da imballaggio nel solo 2023, un drammatico aumento del volume di rifiuti nei Paesi ad alto reddito e una crescita della cultura dell’usa e getta. Anche grandi testate e influencer vengono criticate per alimentare la nebbia del consumismo, mascherata da contenuti editoriali e sponsorizzazioni con link affiliati. Pur ammettendo di partecipare occasionalmente allo shopping, l’autrice chiama a una riflessione urgente: “un gigantesco mucchio di spazzatura galleggiante” è la metafora del Prime Day che descrive una società distratta dagli sconti ma cieca di fronte alle sfide ambientali. TheGuardian.com
11 luglio 2025
1. Parlamento UE: partiti di estrema destra guidano la revisione del target sul clima
L’8 luglio 2025, durante una riunione riservata, il gruppo euroscettico Patriots for Europe (PfE) – formato da partiti come il Rassemblement National di Marine Le Pen, la Lega italiana e Fidesz di Orban – ha ottenuto dal Parlamento Europeo il ruolo di rapporteur per la bozza sul taglio al 90% delle emissioni europee entro il 2040. A differenza del percorso tradizionale, dove questo incarico viene assegnato nelle commissioni competenti, il PfE ha vinto questa posizione facendo la miglior offerta in un sistema a “asta” basato sui punti, superando anche i conservatori dell’EPP. Il designato rapporteur ha ora il compito di scrivere il testo iniziale della posizione del Parlamento e di condurre i colloqui con Stati membri e Commissione. Oltre a guidare i contenuti, potrà decidere il cronoprogramma dei negoziati, ritardando le fasi decisive e passando la parola quando più strategico per il gruppo.
Il 9 luglio una proposta di fast-track (termine che si riferisce a procedure accelerate per l’approvazione di determinate leggi), che avrebbe automatizzato l’approvazione evitando le fasi di stallo, è stata respinta: 379 deputati (tra cui conservatori dell’EPP) si sono opposti, permettendo al PfE di mantenere il controllo e potenzialmente allungare i tempi del negoziato. Il rinvio potrebbe ostacolare la presentazione entro settembre di una proposta congiunta UE prima della COP30 di Belém. Ed è proprio questa la maggiore preoccupazione: sostenitori del Green Deal temono che il PfE possa diluirne l’ambizione o ritardarne l’adozione, legittimando un climate-skeptic mainstream se sostenuto dal centro-destra.
La nomina della destra euroscettica alla guida delle trattative sul clima rappresenta un momento politico cruciale per il futuro ambientale dell’UE. Non è solo una questione di chi scrive il rapporto, ma di chi controlla gli strumenti normativi e il timing. Con la COP30 alle porte, il Parlamento Europeo si trova sospeso tra l’ambizione climatica e spinte conservatrici che mirano a limitare costi e obblighi per l’industria. Reuters Politico
2. L’Assemblea ONU vota per un phase-out dei combustibili fossili
Un’altra notizia da ieri: il Consiglio ONU per i diritti umani ha approvato una risoluzione – promossa dalle Isole Marshall e sostenuta da paesi come Regno Unito, Germania e Australia – che include l’obiettivo di un phase-out dei combustibili fossili come pilastro per tutelare i diritti umani e combattere il cambiamento climatico. Pur non vincolante, rappresenta un momento storico per l’affermazione del diritto a un ambiente sano. Reuters
3. Il Papa interrompe la vacanza per un appello a favore del clima
Il Pontefice ha interrotto il suo ritiro estivo a Castel Gandolfo per celebrare una messa all’aperto con un forte monito: è tempo di preoccuparsi seriamente dei cambiamenti climatici e dell’integrità del pianeta. Ha collegato degrado ambientale a conflitti e crisi umanitarie, e ha pregato per le vittime delle recenti inondazioni in Texas. Reuters
10 luglio 2025
1. Rischio di crollo dei ghiacciai cileni aumentato da cambiamenti climatici e vulcani
Uno studio pubblicato su Journal of South American Earth Sciences evidenzia come il riscaldamento globale stia destabilizzando i ghiacciai in Cile. L’aumento delle temperature favorisce l’infiltrazione dell’acqua di fusione, che lubrifica le basi glaciali e accelera la formazione di laghi glaciali a rischio. Alcuni di questi ghiacciai si trovano vicino a vulcani attivi come il San José, esponendo le vallate sottostanti al pericolo di colate di fango (lahares) e valanghe di ghiaccio. Lo studio individua circa 10 ghiacciai ad alta vulnerabilità, collegando chiaramente il fenomeno allo stress termico provocato dal cambiamento climatico. Reuters
2. Le città europee devono trasformarsi per resistere al caldo estremo
Il Guardian pubblica un approfondimento che invita le aree urbane a reagire al “new normal” delle ondate di calore. Città come Parigi stanno sperimentando soluzioni concrete: pareti verdi, mini giardini al posto dei parcheggi, pedonalizzazioni strategiche e foreste urbane. L’esperienza della sindaca Hidalgo — dove la ciclabilità è passata dal 2% al 12% — dimostra che l’adattamento urbano non solo è fattibile, ma migliora la qualità della vita. Tuttavia, record come un’estate a 46°C evidenziano che queste misure locali devono integrarsi con una forte azione climatica globale. TheGuardian
3. Eventi climatici estremi: rischio fino al -5 % del PIL nell’eurozona
Secondo un rapporto condiviso da oltre 140 organismi finanziari, inclusi la BCE e il network NGFS, ondate di calore, alluvioni e incendi rischiano di ridurre il PIL dell’eurozona fino al 5 % nei prossimi cinque anni, con impatti comparabili alla crisi finanziaria del 2008 o alla pandemia. Se invece verranno rispettati gli obiettivi di riduzione del 55 % entro il 2030 e la traiettoria verso il net-zero, i danni economici potranno essere significativamente mitigati. Reuters
9 luglio 2025
1. Serve dimezzare le emissioni ogni cinque anni per evitare tipping points
Reuters pubblica un editoriale basato sulle conclusioni emerse da una conferenza di climatologi tenutasi a Exeter (UK). Il monito è chiaro: senza una riduzione delle emissioni del 12% all’anno (equivalente a dimezzarle ogni cinque anni, a partire dal 2025), il mondo rischia di superare i cosiddetti tipping points, ossia soglie critiche da cui partirebbero cambiamenti climatici irreversibili . I ricercatori sottolineano che una caduta consistente e coordinata delle emissioni è ancora possibile grazie alle tecnologie esistenti. Già nel 2023 l’Unione Europea ha realizzato una riduzione dell’8,5%, dimostrando che un taglio annuale del 12% è alla portata se le politiche climatiche si estendono ai settori dell’edilizia, dei trasporti, dell’agricoltura e dell’industria. Tuttavia, il rapporto evidenzia preoccupanti segnali di rallentamento nell’impegno politico e aziendale: quote rilevanti di società stanno abbandonando le proprie promesse climatiche e le normative europee vengono talvolta indebolite. Il messaggio finale è forte: ogni frazione di grado conta. Continueremo a sentire parlare di “Green Claims Directive” sospesa o target diluiti, ma rimane urgente mantenere alleanze strategiche e norme stringenti per non far degenerare la crisi climatica. reuters.com
2. Decine di migliaia di cittadini britannici chiedono azione climatica
Il Guardian documenta un corteo a Westminster in cui oltre 5.000 persone hanno incontrato i loro parlamentari nell’ambito della campagna Act Now, Change Forever. Organizzata dalla Climate Coalition, la mobilitazione ha portato alla luce l’ampio consenso pubblico — citato come “89%” dei cittadini — verso politiche verdi, ma ha anche evidenziato come solo il 10% delle persone esprima attivamente tale desiderio. L’iniziativa vuole colmare il divario tra percezione e partecipazione, sollecitando i parlamentari a impegnarsi su obiettivi concreti come riduzione delle bollette energetiche, creazione di posti di lavoro verdi e riforestazione. theguardian.com
3. Cresce la repressione legale contro gli attivisti climatici
In molte democrazie occidentali le proteste per il clima stanno subendo una stretta: attivisti vengono arrestati e molte legislazioni introducono norme per punire le manifestazioni non violente. In risposta, gruppi come Greenpeace, Sunrise Movement e Shut the System stanno puntando ora su cause legali per chiedere ai governi di rispettare le leggi ambientali e i diritti contenuti nelle politiche climatiche, anziché ricorrere solo alla protesta in piazza. In UK eventi come quelli di Just Stop Oil hanno portato a leggi repressive con pene più severe per i blocchi stradali e le occupazioni simboliche. Questa evoluzione mostra una fase cruciale per il movimento climatico: di fronte alla crescente repressione, si cerca una transizione verso un attivismo giuridico-strategico, fondato su tribunali e ordini giudiziari, come nuovo strumento di pressione politica. reuters.com
8 luglio 2025
1. Inondazioni in Texas: oltre 100 vittime e danni da miliardi
Il Guardian, nel suo live reporting, descrive una tragedia con oltre 100 morti (tra cui almeno 27 bambini) nel Centro Texas a causa di inondazioni lampo innescate da piogge torrenziali durante il weekend del 4 luglio. Circa 5 milioni di persone sono state poste sotto allerta, 850 salvate, ma 41 risultano ancora disperse. Il disastro ha causato perdite economiche stimate tra i 18 e i 22 miliardi di dollari e ha sollevato accuse contro le autorità statali e federali per non essere preparate agli effetti dei cambiamenti climatici. theguardian.com
2. Siccità minaccia la produzione di chip
Un rapporto di PwC, riportato da Reuters, avverte che entro il 2035 il 32% della produzione globale di semiconduttori potrebbe essere interrotta a causa di una carenza di rame. L’estrazione del metallo è sempre più impattata da siccità legate al cambiamento climatico, con il Cile – primo produttore al mondo – già in affanno. Senza interventi su risorse idriche e tecnologie di estrazione, metà della produzione globabl di rame potrebbe esser a rischio entro il 2050. reuters.com
3. Corte internazionale emetterà un parere sul dovere legale di agire contro i cambiamenti climatici
La Corte Internazionale di Giustizia pubblicherà il 23 luglio 2025 un parere non vincolante sul dovere dei Paesi di implementare misure efficaci e legali per contrastare il cambiamento climatico. L’attesa decisione potrebbe rafforzare la pressione internazionale sulle nazioni affinché rispettino i loro obblighi ambientali e potrebbero emergere conseguenze legate alla trasparenza, rendicontazione e cooperazione multilaterale. reuters.com
7 luglio 2025
1. Eni usa cause legali per zittire la libera informazione
The Guardian riporta che che il gigante petrolifero italiano Eni è stato accusato di aver usato azioni legali strategiche – tra cui una nuova causa penale per diffamazione – per mettere a tacere critici, attivisti e giornalisti. Nel mirino è finito, tra gli altri, Antonio Tricarico, direttore dell’ONG ReCommon, attualmente sotto accusa dopo aver criticato l’azienda in televisione. Gran parte dei gruppi ambientalisti e della società civile denuncia una strategia intimidatoria definita “SLAPP 2.0”: cause prive di richieste finanziarie dirette ma ugualmente efficaci nel delegittimare e spaventare. Critici sottolineano che, mentre Eni continua ad aumentare la produzione di petrolio e gas del 3‑4% annuo – contrariamente alla traiettoria richiesta dagli obiettivi climatici – queste azioni legali rappresentano un attacco alla libertà di espressione e un ostacolo per la diffusione di informazioni relative ai danni generati dalla crisi climatica. Ad aprile, una coalizione di ONG, tra cui Reporters Without Borders e Transparency International, ha conferito a Eni il titolo di “Slapp addict of the year” per via delle cause per diffamazione avviate dall’azienda. theguardian.com
2. I BRICS chiedono ai Paesi ricchi di finanziare la transizione climatica
Al vertice dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) tenutosi il 7 luglio 2025 a Rio de Janeiro, i leader del blocco hanno lanciato un appello congiunto affinché i Paesi sviluppati rispettino i propri impegni finanziari e contribuiscano in modo più sostanziale al finanziamento della transizione climatica globale. In particolare, hanno sottolineato come le nazioni del Sud globale, pur avendo contribuito in misura minore alle emissioni storiche di gas serra, siano oggi le più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico e necessitino di supporto per investire in energie rinnovabili, adattamento e protezione degli ecosistemi. Nel comunicato finale del summit, i BRICS hanno ribadito il principio delle “responsabilità comuni ma differenziate”, previsto dall’Accordo di Parigi, esortando le economie avanzate a garantire flussi finanziari adeguati, prevedibili e accessibili, in linea con l’obiettivo — ancora disatteso — dei 100 miliardi di dollari annui promessi entro il 2020. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha evidenziato la necessità di evitare che la transizione ecologica diventi una nuova forma di disuguaglianza globale, in cui i Paesi ricchi accelerano la decarbonizzazione mentre i Paesi in via di sviluppo restano intrappolati nella dipendenza da fonti fossili per mancanza di alternative economiche. Nel corso del vertice, è stato rilanciato anche il fondo “Tropical Forests Forever”, con il sostegno della Cina e degli Emirati Arabi Uniti, destinato a finanziare la conservazione delle foreste pluviali. Tuttavia, i leader del blocco hanno criticato alcune politiche climatiche europee, come il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM), accusato di essere una misura protezionistica mascherata da azione climatica, che rischia di penalizzare le esportazioni del Sud globale. La dichiarazione finale del summit mostra una crescente assertività dei BRICS sul fronte climatico: pur chiedendo più risorse, propongono una propria visione di giustizia climatica e una riforma della governance finanziaria globale che tenga conto delle esigenze di sviluppo sostenibile dei Paesi emergenti. reuters.com
3. Timori sull’UE: clima e Cina, nessuna dichiarazione congiunta
Fonti del Financial Times, riportate da Reuters, rivelano che l’UE esita a firmare un impegno congiunto per l’azione climatica con la Cina, in occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche. Bruxelles vuole impegni chiari da Pechino sulle riduzioni di gas serra prima di siglare l’accordo, in vista del nuovo target europeo sul 2035. reuters.com
6 luglio 2025
1. Ribera (UE) denuncia “codardia politica” nel contrasto al caldo record
Teresa Ribera, vicepresidente della Commissione per la transizione verde, attacca la mancanza di volontà politica in Europa, definita una “codardia” mentre la morsa dell’ondata di calore record si abbatte sul continente: 46 °C in Spagna, scuole chiuse, criticità idriche e infrastrutture sotto stress. Ribera sottolinea che l’adattamento climatico è ormai una questione democratica, non solo tecnologica. theguardian.com
2. L’UE compensa l’industria per le emissioni nel commercio internazionale
La Commissione Europea ha annunciato che utilizzerà i ricavi del tassa sul carbonio delle importazioni per compensare le industrie esportatrici basate nell’UE, come acciaierie ed aziende di alluminio, penalizzate dall’introduzione del meccanismo. Nel 2026 sono previsti 70 milioni di euro di compensazioni, cifra destinata a salire fino a 2,1 miliardi entro il 2030. L’obiettivo è evitare la delocalizzazione produttiva verso Paesi con regolamentazioni ambientali più deboli. reuters.com
3. Caldo e siccità riducono drasticamente i livelli fluviali in Europa
Una nuova ondata di calore sta portando il livello dei principali fiumi europei (Danubio, Reno, Vistola) ai minimi storici, con conseguenze gravi per il trasporto merci: molte navi viaggiano al 30‑40% di capacità, provocando rincari fino al 100%. Giugno è stato il più secco in Ungheria dal 1901. L’emergenza idrica, accoppiata al caldo record, sta alterando anche gli ecosistemi delle valli fluviali. reuters.com
5 luglio 2025
1. Investimento cinese nel fondo mondiale per le foreste in Brasile
Secondo Reuters, la Cina ha segnalato l’intenzione di partecipare al Tropical Forests Forever Facility (TFFF), il fondo globale proposto dal Brasile nel 2023 per proteggere le foreste in via di estinzione. Si tratta di un passo fondamentale verso un nuovo modello di finanziamento climatico emergente, con fondi provenienti anche da Regno Unito, Francia, Germania, Norvegia, Singapore e Emirati Arabi Uniti. Il TFFF punta a raccogliere 125 miliardi di dollari per erogare contributi annuali ai Paesi in base alle foreste conservate, rilanciando il ruolo cruciale delle foreste nell’azione contro il cambiamento climatico. reuters.com
2. Europa colpita da caldo estremo e incendi
Un’ondata di calore precoce ha causato almeno otto morti tra Spagna, Francia e Italia. Oltre 50.000 persone sono state evacuate in Turchia e Grecia a causa degli incendi, mentre centinaia di scuole sono state chiuse e reattori nucleari ridotti nei loro carichi in Svizzera. Il fenomeno, associato a un “heat dome” e temperature record nel Mediterraneo (fino a 30 °C), ha messo in luce una crescita dei rischi sanitari, energetici e ambientali, segnando l’Europa come il continente più riscaldato al mondo. reuters.com
3. Caldo in Europa: l’impatto sul Pil
Un rapporto di Allianz Research avverte che le ondate di calore in corso stanno pesando sull’economia europea, con una potenziale perdita fino allo 0,5 % del PIL nel 2025. In Spagna, dove le temperature hanno superato i 40 °C, il calo potrebbe arrivare fino all’1,4 %, mentre in Germania la riduzione stimata è dello 0,1 %. Il fenomeno anticipa una dinamica globalmente rilevante: secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, entro il 2030 le ore lavorative perse per stress da calore potrebbero aumentare del 2,2 %, penalizzando produttività, agricoltura e servizi. reuters.com
4 luglio 2025
1. Il Green Climate Fund lancia il più grande piano di investimenti mai realizzato
Il Green Climate Fund (GCF), il principale finanziatore multilaterale per il clima, ha annunciato un programma da 1,2 miliardi di dollari per sostenere 17 nuovi progetti in Asia e Africa. La somma comprende 227 milioni per sviluppare i mercati dei green bond in 10 Paesi, 200 milioni per progetti di efficienza energetica in India e 150 milioni per rafforzare i sistemi alimentari dell’Africa orientale, beneficiando circa 18 milioni di persone. L’iniziativa rappresenta il più grande stanziamento singolo di sempre per il fondo e arriva in un contesto di calo dell’aiuto pubblico allo sviluppo globale. reuters.com
2. Approvato il “Seville Platform”, continua la crisi per l’impegno finanziario globale
La conferenza ONU “Financing for Development” (FFD4) a Siviglia è stata segnata da un’irruzione di caldo estremo, abbandoni dell’evento e scarsa partecipazione politica. Solo il premier francese Macron era presente tra i leader G7, mentre Barbados e Sudafrica hanno disertato all’ultimo momento. Nonostante ciò, è stato approvato il “Seville Platform” per triplicare il finanziamento multilaterale, attivare meccanismi di sospensione del debito e innalzare la capacità fiscale internazionale. Tuttavia, l’evento ha evidenziato una crisi di impegno finanziario globale, mentre il riscaldamento globale continua ad acuire le disuguaglianze. reuters.com
3. Corte interamericana riconosce il diritto a un clima stabile
La Corte Interamericana dei Diritti Umani ha emesso un parere storico, stabilendo che esiste un diritto umano a un clima stabile. La decisione vincola i 35 Stati membri dell’OAS – Organizzazione degli Stati Americani, forum politico che riunisce tutti i 35 stati indipendenti delle Americhe – a intraprendere azioni urgenti per ridurre le emissioni, adattarsi agli impatti climatici e contrastare la disinformazione. Il parere attribuisce particolare responsabilità alle industrie estrattive e chimiche, richiedendo una regolamentazione stringente e una trasparenza severa per prevenire danni ambientali e violazioni dei diritti fondamentali. theguardian.com
3 luglio 2025
1. L’UE propone un nuovo target di riduzione delle emissioni: -90% al 2040, ma con utilizzo dei crediti di carbonio
Secondo il Guardian, la Commissione Europea ha presentato un nuovo obiettivo vincolante per ridurre le emissioni nette del 90% entro il 2040 rispetto al 1990. La proposta include una prima apertura all’uso di crediti di carbonio certificati internazionali – fino al 3% del totale – a partire dal 2036. Critici come Mohamed Adow (Power Shift Africa) parlano di “miraggio contabile”, mentre scienziati dell’Advisory Board UE hanno espresso forti riserve: le compensazioni internazionali “possono essere usate ma non devono sostituire le azioni interne”, ha dichiarato Edenhofer del board, sottolineando che i crediti sono rischiosi perché meno controllabili.
All’interno della stessa discussione, la Francia ha chiesto di rinviare l’impegno sul target 2040, separandolo dal nuovo NDC UE – quantifica l’mpegno di riduzione dell’Unione europea – atteso per il 2035. Emmanuel Macron avrebbe suggerito di posticiparlo per garantire un dibattito più approfondito. Questo ritardo, insieme all’uso dei crediti, è visto da ONG come Carbon Market Watch come un indebolimento del Green Deal e della leadership europea sul clima. theguardian.com
2. La “sete atmosferica” intensifica le siccità nel Regno Unito
Secondo il Guardian, dopo la primavera più secca in 132 anni, Yorkshire e nord‑ovest dell’Inghilterra sono ufficialmente in stato di siccità. Un nuovo indice – l’“atmospheric evaporative demand” – mostra che il riscaldamento globale ha incrementato la capacità dell’aria di assorbire umidità, spiegando così circa il 40 % dell’aumento dell’intensità delle siccità negli ultimi 40 anni. Gli esperti esortano ad adottare misure più ampie: colture resilienti, suoli rigenerati, habitat restaurati, irrigazione efficiente: tutto ciò non basta per accumulare l’acqua necessaria. theguardian.com
3. Le ondate di calore marine infrangono nuovi record
Il Mar Mediterraneo ha sperimentato un’ondata di calore marina (marine heatwave) senza precedenti a giugno, con temperature superficiali fino a 5°C sopra la media stagionale, specialmente in Mediterraneo occidentale, includendo Baleari e Tirreno. Gli esperti avvertono che molte specie marine sono minacciate da questo riscaldamento record.
Il Mediterraneo rappresenta un indicatore chiaro di fenomeni analoghi che avvengono nel Nord Atlantico e in altre aree marine, confermando la tendenza globale delle “straordinarie” marine heatwaves. Il riscaldamento degli oceani dura da almeno maggio, ma ha toccato punte traumatiche a giugno, provocando un trend preoccupante che gli scienziati definiscono “un altro segnale inequivocabile che la Terra sta entrando in territori climatici inesplorati” . Un ulteriore aumento potrebbe compromettere le bilance marine globali, l’ossigenazione delle acque e persino intensificare cicloni e ondate di calore a terra. reuters.com
2 luglio 2025
1. L’UE propone un nuovo target al 2040 con uso di crediti internazionali
La Commissione Europea sta preparando un obiettivo obbligatorio al 2040: ridurre le emissioni nette del 90% rispetto al 1990. Per la prima volta, sarà consentito di coprire fino al 3% della riduzione tramite crediti di carbonio certificati provenienti da progetti internazionali come quelli di riforestazione nei Paesi in via di sviluppo. L’integrazione di questi crediti inizierà nel 2036 e sarà soggetta a rigidi controlli: l’obiettivo è offrire flessibilità alle industrie UE in difficoltà e mantenere la competitività, pur restando allineati alla strategia di “net-zero” entro il 2050. reuters.com
2. Paesi ricchi e banche multilaterali promuovono pausa dei debiti in caso di disastri climatico‑umanitari
Durante la conferenza ONU sul finanziamento allo sviluppo a Siviglia, è stata lanciata l’iniziativa “Debt Suspension Clause Alliance”. Francia, Canada, Regno Unito, Spagna e banche multilaterali come World Bank ed European Investment Bank intendono includere clausole nei prestiti internazionali che consentano la sospensione dei pagamenti in caso di catastrofi legate al clima e ai conflitti. Deutsche Bank è la prima banca privata ad aderire; l’obiettivo è evitare che i paesi vulnerabili interrompano i servizi vitali durante crisi improvvise. reuters.com
3. Oltre l’80% degli agricoltori nel Regno Unito teme per i raccolti a causa dei cambiamenti climatici
Uno studio del Energy and Climate Intelligence Unit, ripreso dal Guardian, rivela che più dell’80% degli agricoltori britannici considera la crisi climatica una minaccia reale per la loro attività. L’87% ha registrato un calo di produttività e l’84% una riduzione del raccolto dovuta a eventi estremi come siccità e ondate di calore. Il 76% segnala perdite economiche, e nel 2024 i ricavi da colture arabili sono scesi di oltre 1 miliardo di sterline. Gli agricoltori chiedono supporto governativo stabile e politiche verdi di lungo termine per aumentare la resilienza. theguardian.com
1 luglio 2025
1. Europa nella morsa del caldo, incendi in Turchia e Francia
Un’ondata di calore precoce sta colpendo vaste aree dell’Europa, con temperature 5–10 °C sopra la media stagionale. L’Italia, la Spagna e la Francia hanno emesso allerte sanitarie, mentre la Germania ha registrato disservizi nel traffico fluviale sul Reno e una domanda energetica in forte aumento. In Turchia, i forti venti hanno alimentato gli incendi nella provincia di Izmir, costringendo più di 50.000 persone all’evacuazione e costringendo i Vigili del Fuoco ad operare per il secondo giorno consecutivo. In Francia, vasti incendi nella Aude hanno bruciato oltre 400 ettari di vegetazione. reuters.com
2. Tasse su voli premium e jet privati approvate a Siviglia
Durante la 4ª Conferenza ONU sul finanziamento per lo sviluppo a Siviglia, paesi come Francia, Spagna, Kenya e Barbados hanno deciso di imporre nuove tasse su voli premium e jet privati, destinando i proventi a sostenere la lotta climatica e lo sviluppo sostenibile nei Paesi più vulnerabili. L’iniziativa, parte della “Sevilla Platform”, include anche supporto tecnico da parte della Commissione UE e sarà accompagnata da strumenti fiscali innovativi sul trasporto marittimo e sui super‑ricchi. reuters.com
3. Oltre 100 aziende chiedono all’UE di mantenere le regole sulla sostenibilità
Reuters riporta che oltre 100 grandi imprese e investitori — tra cui EDF, Nokia, Allianz e Ingka Group (la capogruppo di IKEA) — hanno fatto appello all’Unione Europea affinché non indebolisca le normative sulla sostenibilità delle imprese. Nel corso delle trattative in seno all’UE si sta valutando l’esenzione dalle obbligazioni di rendicontazione ESG e supply chain per aziende con meno di 1.000 dipendenti, riducendo il numero di imprese coinvolte da circa 50.000 a meno di 10.000. Le aziende invitano a mantenere i requisiti per chi ha più di 500 dipendenti e ad integrare obblighi di “climate transition plan” per supportare la gestione dei rischi climatici e la transizione verso tecnologie verdi. Sostengono che una regolamentazione solida e uniforme favorisce la competitività, orienta i capitali verso l’innovazione pulita e garantisce trasparenza, opponendosi a quote eccessive di semplificazione che minaccerebbero la leadership europea nella finanza sostenibile. reuters.com
30 giugno 2025
1. Oltre un terzo della popolazione di Tuvalu richiede il “visto climatico” per l’Australia
Reuters riporta che più di 4.000 persone su circa 11.000 abitanti di Tuvalu (oltre un terzo della popolazione) hanno già fatto richiesta del nuovo visto climatico australiano, previsto dall’accordo Falepili Union. Il visto consente ai richiedenti di vivere, lavorare e studiare in Australia, con accesso ai servizi pubblici. Tuvalu, un atollo il cui livello medio è di soli 2 m sul livello del mare, ha registrato un innalzamento del livello marino di circa 15 cm negli ultimi 30 anni, e la NASA stima che metà dell’isola principale potrebbe essere sommersa entro il 2050, fino al 90% nel peggiore scenario. reuters.com
2. Ondata di caldo record spinge l’Europa oltre i 42 °C
The Guardian segnala la prima ondata di calore importante del 2025 in Europa, con temperature che hanno superato i 42 °C in Spagna e Portogallo. Allarmi sanitari sono stati emessi in Italia, Grecia e Francia, con incendi boschivi registrati in diverse regioni, uffici posticipati e gestione straordinaria dei servizi pubblici. I meteorologi collegano l’anomalia alla crisi climatica, che renderà eventi estremi come questo sempre più frequenti. theguardian.com
3. Relatore ONU chiede pene per disinformazione fossile e stop lobbying
Un esperto ONU ha lanciato un appello diretto durante la sessione dell’Assemblea Generale: proporre sanzioni penali per la disinformazione sul clima promossa dall’industria dei combustibili fossili, e vietare attività di lobbying e pubblicità delle fonti fossili. Il rapporto denuncia la connessione fra disinformazione climatica e violazioni dei diritti umani – salute, acqua, cibo – e chiede che i Paesi ad alto reddito, quali Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia, rispettino l’obbligo legale di eliminare i combustibili fossili entro il 2030. theguardian.com
29 giugno 2025
1. “Il clima è la nostra più grande guerra”, avverte direttore esecutivo della COP 30
A quattro mesi dalla COP 30 di Belém, The Guardian riporta le parole di Ana Toni, direttore esecutivo del summit, che definisce la crisi climatica una vera e propria guerra. Finora solo meno di 30 Paesi su 200 hanno aggiornato i propri NDC (obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni) secondo l’Accordo di Parigi, e la temperatura globale ha già superato la soglia critica di +1,5 °C. Toni denuncia ritardi politici, mancanza di fondi e paesi legati all’industria fossile come ostacoli al percorso verso soluzioni ambiziose. theguardian.com
2. L’UE include crediti di carbonio nel target 2040
Reuters rivela che la Commissione Europea intende permettere l’inclusione di crediti di carbonio internazionali di alta qualità nella sua proposta di obiettivo climatico vincolante al 2040. La bozza, in uscita il 2 luglio, prevederebbe l’uso dei crediti a partire dal 2036 fino a un massimo del 3%, includendo progetti come il ripristino forestale in Brasile. L’iniziativa mira a bilanciare il peso sui settori industriali, ma rischia di indebolire l’efficacia climatica se i crediti non garantiscono benefici reali. reuters.com
3. Nuove inondazioni peggiorano la crisi a Guizhou, Cina
Sempre da Reuters, forti piogge colpiscono nuovamente Rongjiang, nella provincia cinese di Guizhou, per la seconda volta in una settimana. Le inondazioni, che hanno già causato sei morti e oltre 80000 sfollati, hanno totalizzato questa volta l’evacuazione urgente di 40000 persone. I livelli dei fiumi hanno superato di due metri la soglia di sicurezza, portando l’emergenza a livello massimo. Gli esperti avvertono che il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza di questi eventi critici. reuters.com
28 giugno 2025
1. La Cina amplia gli aiuti sociali per le popolazioni colpite dalle alluvioni
Reuters riferisce che il governo cinese ha esteso i programmi di sicurezza economica per le comunità coinvolte nei progetti di deviazione delle acque e nelle aree inondate dalle piogge torrenziali. D’ora in poi, il governo centrale coprirà il 70% dei costi di compensazione, rispetto al precedente modello di compartecipazione in base alla capacità finanziaria locale. La misura include indennizzi diretti per le abitazioni sommerse e per gli animali da allevamento persi, nell’ambito della strategia per gestire le crescenti emergenze idriche legate al cambiamento climatico. reuters.com
2. La Danimarca avverte l’UE: non rinviare la transizione energetica
Il Ministro danese per il Clima, Lars Aagaard, ha chiesto all’Unione Europea di non tentennare sulla transizione verde, nonostante le pressioni geopolitiche e fiscali. La Danimarca, in vista della presidenza Ue di luglio, ha insistito sull’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni entro il 2040 rispetto al 1990, considerandolo cruciale per garantire la sicurezza energetica e la competitività, anche attraverso il potenziamento delle fonti rinnovabili e nucleari. reuters.com
3. L’Australia si ricandida a ospitare Cop31, non c’è intesa con la Turchia
Secondo The Guardian, l’Australia sta incontrando ostacoli nel suo tentativo di ospitare la COP31 ad Adelaide, a causa del fermo dissenso della Turchia, che insiste per Antalya come sede. Pur avendo il supporto del Regno Unito, Nuova Zelanda ed Europa, la mancanza di un ritiro di Ankara blocca il processo deciso a quorum unanime. Il Primo Ministro Anthony Albanese è sotto pressione diplomatica per garantire la posizione australiana. theguardian.com
27 giugno 2025
1. Sviluppo sostenibile: summit a Siviglia punta su finanziamenti climatici
Iniziata a Siviglia la 4ª Conferenza ONU sul finanziamento per lo sviluppo (FFD4), un appuntamento decennale che raggruppa oltre 70 capi di Stato e leader finanziari, tra cui Macron, Ramaphosa e il presidente della Banca Mondiale Ajay Banga. Al centro dei negoziati c’è il cosiddetto “Seville Commitment”, un piano politico articolato in 38 pagine per riformare il sistema finanziario globale in favore dello sviluppo sostenibile. Il documento prevede strumenti innovativi tra cui clausole di sospensione del debito legate a disastri naturali, swap sul debito e nuove fonti fiscali – come imposte sulle emissioni o sui super-ricchi – compresi tra gli obiettivi anche i finanziamenti adeguati per l’adattamento climatico nei Paesi in via di sviluppo. Il summit rappresenta una risposta alla persistente carenza di fondi: il gap globale stimato per lo sviluppo sostenibile ammonta a circa 4 mila miliardi di dollari, mentre i Paesi ricchi continuano a ridurre gli stanziamenti ufficiali di aiuto pubblico. La forte presenza di leader mondiali e la rinnovata attenzione verso strumenti finanziari innovativi segnano un potenziale punto di svolta nel modo in cui si finanzia la lotta alla crisi climatica alle comunità più vulnerabili. reuters.com
2. Regno Unito: scuole, uffici e case di cura non sono pronte per il riscaldamento
Secondo un rapporto del UK Green Building Council riportato dal Guardian, molte infrastrutture britanniche – tra cui scuole, case di cura e uffici – risultano gravemente impreparate a fronteggiare il riscaldamento globale. La previsione è che in uno scenario con +2 °C rispetto all’era preindustriale, alcune strutture potrebbero subire fino a 10 settimane annue con temperature superiori a 28 °C. Il rapporto invita a una svolta normativa, con standard edilizi più rigorosi, strategie di raffreddamento passivo e la creazione di un ministero per la resilienza. theguardian.com
3. Cop 30 in Brasile: avvertimento contro l’eccessivo uso di crediti di carbonio
Ana Toni, direttore esecutivo della COP 30 in programma a novembre a Belém (Brasile), ha avvertito che un’eccessiva dipendenza dai crediti di carbonio nelle strategie nazionali può reprimere le reali transizioni economiche a basse emissioni. La sua preoccupazione nasce mentre l’UE si appresta a definire i propri target al 2040, con pressioni interne sull’uso dei crediti internazionali. Toni ha sottolineato che, se utilizzati, i crediti devono garantire benefici ambientali reali. reuters.com
26 giugno 2025
1. Clima: India guida le richieste di trasparenza finanziaria nel round di Bonn
Durante il summit climatico di Bonn, tappa intermedia in vista della COP 30 in Brasile, l’India ha assunto un ruolo di primo piano nel guidare coalizioni di Paesi come G77+China, LMDC, AOSIS, LDCs e AGN, nella richiesta di maggiori garanzie di trasparenza e impegni vincolanti sul finanziamento climatico per i Paesi in via di sviluppo. Questi blocchi hanno chiesto regole chiare sul monitoraggio, la rendicontazione e l’accesso equo ai fondi, insistendo sulla necessità di inserire nei lavori della COP 30 di novembnre i temi sollevati dall’articolo 9.1 del’Accordo di Parigi (I Paesi sviluppati devono fornire risorse finanziarie per assistere i Paesi in via di sviluppo sia per quanto riguarda la mitigazione sia l’adattamento, in continuazione dei loro obblighi esistenti derivanti dalla Convenzione Onu). L’obiettivo è assicurare che, oltre a definire cifre, si introduca un sistema di accountability credibile, che renda effettivo l’impegno finanziario dei Paesi ricchi verso quelli vulnerabili. economictimes.indiatimes.com
2. Ondata di calore record nel Midwest e Nord‑Est degli USA
Un’imponente ondata di calore sta avvolgendo il Midwest e il Nord‑Est degli Stati Uniti, con temperature percepite che superano i 35 °C, e con l’umidità elevata che causa “corn sweat” nei campi di mais, aggravando lo stress termico sulle comunità rurali. In città come Louisville, Ohio, Boston, New York e Washington, è stato attivato lo stato di emergenza: centri di soccorso aperti, servizi ferroviari rallentati e un incremento delle emergenze sanitarie legate al calore e all’acqua. Il fenomeno è una diretta conseguenza del cambiamento climatico: molte aree hanno già registrato record di caldo e ondate così intense sono segnali preoccupanti. theguardian.com
3. Inondazioni record in Guangxi, Cina, e rischio di un nuovo ciclone
Le regioni sud‑occidentali della Cina, in particolare la provincia di Guangxi, sono state colpite da inondazioni estreme: città come Rongjiang e Congjiang sono state sommerse da livelli d’acqua 4 m sopra la norma, con portate fluviali fino a 11.800 m³/s – oltre 80 volte il flusso usuale – causando almeno 6 morti. Mentre la regione cerca di riprendersi, un ciclone tropicale minaccia di aggravare ulteriormente la situazione nei prossimi giorni, ponendo seri dubbi sulla capacità di resilienza delle infrastrutture locali reuters.com
25 giugno 2025
1. Il Regno Unito deve ridurre drasticamente il costo dell’elettricità per centrare gli obiettivi climatici
Il Committee on Climate Change del Regno Unito avverte che senza un taglio significativo del costo dell’energia elettrica per famiglie e imprese, il Paese non riuscirà a sostenere la transizione verso tecnologie green quali veicoli elettrici e pompe di calore. Le tariffe attuali restano circa il 50% più alte rispetto all’estate 2021, limitando fortemente la diffusione delle soluzioni a zero emissioni. Nel suo ultimo report, il Comitato ha presentato 43 raccomandazioni, tra cui spiccano una connessione più rapida alle reti pulite e obblighi per sistemi di riscaldamento low‑carbon nelle nuove costruzioni. reuters.com
2. Ondata record di caldo nelle città nord‑orientali degli Stati Uniti
Boston e Washington hanno registrato temperature eccezionali, toccando i 38 °C (101 °F); segnali simili sono arrivati da New York, che ha superato i 37 °C. L’ondata di calore, la più intensa dell’estate finora, ha causato rallentamenti nei servizi ferroviari (Amtrak ha ridotto la velocità dei treni) e ha costretto all’adozione di misure straordinarie sui cantieri edili per proteggere i lavoratori. reuters.com
3. Il potenziale delle foreste rigenerate resta sottovalutato nella lotta al clima
Un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change denuncia che le foreste secondarie – aree boschive rigenerate dopo il disboscamento – possono assorbire carbonio fino a otto volte più velocemente rispetto agli impianti forestali artificiali. Nonostante il loro enorme potenziale, questi ecosistemi naturali vengono spesso trascurati nelle politiche di rigenerazione, con appena il 6% delle aree secondarie che sopravvive oltre i due decenni. Gli autori chiedono urgentemente una revisione delle politiche climatiche per includere la protezione di queste foreste in crescita naturale. reuters.com
24 giugno 2025
1. L’UE sospende la legge anti-greenwashing: battuta d’arresto nella lotta alla disinformazione ambientale
La Commissione Europea ha deciso di sospendere i negoziati sulla “Green Claims Directive”, la proposta di legge che avrebbe imposto alle aziende l’obbligo di dimostrare con prove scientifiche la veridicità delle proprie affermazioni ambientali, come “carbon neutral”, “biodegradabile” o “100% verde”. La direttiva era parte integrante del Green Deal europeo, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del greenwashing, sempre più diffuso nel marketing aziendale. Secondo la Commissione, oltre la metà delle dichiarazioni “green” presenti sul mercato europeo risulterebbero ingannevoli o prive di fondamento. La decisione di sospendere il processo legislativo arriva dopo mesi di pressioni da parte di organizzazioni imprenditoriali e associazioni di categoria, in particolare rappresentanti delle piccole e medie imprese, che temevano un eccessivo carico burocratico e costi elevati per le certificazioni richieste. La normativa, se approvata, avrebbe coinvolto circa 30 milioni di aziende nei 27 Stati membri, imponendo controlli più rigorosi e la possibilità di sanzioni in caso di dichiarazioni ambientali non verificate. La reazione della società civile è stata netta. Organizzazioni come ClientEarth, BEUC e Greenpeace hanno accusato Bruxelles di cedere agli interessi delle lobby industriali, minando la credibilità dell’intero impianto normativo del Green Deal. Secondo queste ONG, la sospensione della direttiva rappresenta un serio passo indietro nella costruzione di un mercato trasparente e sostenibile, proprio nel momento in cui cresce la domanda di chiarezza e fiducia da parte dei cittadini europei. La Commissione non ha ancora formalmente ritirato la proposta, ma il rischio che la direttiva venga archiviata definitivamente è concreto. reuters.com
2. Incendi a Chios, Grecia dichiara lo stato di emergenza
Sull’isola greca di Chios è stato proclamato lo stato di emergenza per il secondo giorno consecutivo a causa di roghi boschivi, alimentati da vento e condizioni climatiche sempre più aride. L’intervento coinvolge circa 360 vigili del fuoco, 13 elicotteri e 4 Canadair. Le fiamme hanno distrutto foreste, causato blackout e l’evacuazione di centinaia di residenti. Un segnale tangibile della vulnerabilità sempre crescente delle aree mediterranee agli incendi estivi. reuters.com
3. Record di nuovo incapace di colmare il divario infrastrutturale
Nonostante la capacità delle energie rinnovabili abbia raggiunto livelli record, l’espansione globale è insufficiente: mancano ancora circa 6,2 TW per centrare gli obiettivi. Le fonti evidenziano un problema strutturale: le reti e gli sistemi di accumulo non crescono allo stesso ritmo, compromettendo la transizione energetica globale. reuters.com
23 giugno 2025
1. Sindaci di Londra e Parigi in prima linea contro la disinformazione climatica
Il Guardian descrive come i sindaci Sadiq Khan e Anne Hidalgo, leader nelle organizzazioni C40 e Global Covenant of Mayors, denuncino la crescente campagna di disinformazione organizzata da gruppi di interesse legati ai combustibili fossili. L’obiettivo è indebolire l’azione climatica urbana, nonostante i successi già ottenuti (ad esempio, riduzione del 40% dell’inquinamento da traffico a Parigi). I due sindaci chiedono un’azione coordinata tra governi, media, scuola e industrie tech per contrastare le narrative false — ritenute una minaccia per la democrazia e per l’ambizione climatica in vista della COP30 in Brasile. theguardian.com
2. Previsioni insolite e precipoitazioni abbondanti in Indonesia
Secondo Reuters, l’agenzia meteorologica indonesiana ha rivisto la sua previsione per il 2025: la stagione secca sarà più breve del previsto a causa delle piogge intense e precoce. Al 1° giugno, solo il 19% del territorio era entrato nella fase secca, con precipitazioni abbondanti a Sumatra, Java, Bali e Nusa Tenggara. La conseguenza? Un vantaggio iniziale per i produttori di riso, ma anche un aumento dell’imprevedibilità climatica che richiede maggiore preparazione da parte delle autorità. reuters.com
3. Energia e infrastrutture: emergenza “raffreddamento” nei Paesi tropici
Un’inchiesta di Reuters mette in luce l’impatto del riscaldamento globale sulle reti elettriche nei Paesi in via di sviluppo: l’adozione massiccia di condizionatori – necessaria per fronteggiare ondate di calore sempre più intense e prolungate – determinerà un raddoppio della domanda energetica entro il 2035, e un triplicamento entro il 2050. In particolare, paesi come India e Indonesia saranno responsabili della crescita più forte del consumo elettrico da climatizzazione. reuters.com
22 giugno 2025
1. Due anni per rispettare il budget globale di carbonio, avvertono gli scienziati
Il Guardian riporta l’allarme lanciato da una collaborazione internazionale di climatologi: al tasso attuale di emissioni, il budget di 80 miliardi di tonnellate di CO₂ – necessario per mantenere una probabilità del 66 % di rimanere entro +1,5 °C – si esaurirà in appena due anni. La soglia sarà superata nei prossimi anni con effetti devastanti su eventi climatici estremi, ecosistemi e popolazioni vulnerabili. theguardian.com
2. Alluvioni in Cina e Messico sotto la lente Reuters
Il bollettino “Sustainable Switch” di Reuters segnala intensi eventi meteorologici estremi in Asia e America Latina. In Cina centrale e meridionale, l’arrivo precoce del monsone ha intensificato il rischio di alluvioni lampo, colpendo le infrastrutture e il settore agricolo. Negli stati messicani del Pacifico, la tempesta tropicale Erick ha già causato allagamenti, frane e onde alte fino a 10 metri, con forti ripercussioni su comunità e infrastrutture. reuters.com
3. Eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, secondo NASA
Secondo nuovi dati della NASA analizzati sempre dal Guardian, l’intensità, la frequenza e la durata degli eventi climatici estremi – siccità e alluvioni – si sono raddoppiate rispetto al periodo 2003–2020. Il collegamento con il riscaldamento globale è chiaro, e gli esperti avvertono che infrastrutture, sistemi idrici e assicurazioni non sono preparati a gestire questa “coda di eventi” sempre più drammatica. theguardian.com
21 giugno 2025
1. Ondata di calore in Inghilterra e Galles
L’ondata di calore attuale, con temperature 2–4 °C superiori alla norma, potrebbe causare circa 600 decessi anticipati in Inghilterra e Galles, soprattutto tra le persone oltre i 65 anni. Gli esperti collegano questi effetti direttamente ai cambiamenti climatici, evidenziando come anche un moderato aumento della temperatura possa essere letale. Tra il 2020 e il 2024, il Regno Unito ha già registrato oltre 10000 vittime correlate al caldo. theguardian.com
2. USA: metà del paese è già sotto effetto della heat dome, resa almeno 3 volte più probabile dal cambiamento climatico
Un’analisi di Climate Central, basata sul Climate Shift Index (CSI), rivela che quasi metà degli Stati Uniti—circa 174 milioni di persone—sta affrontando un’ondata di calore peggiorata dal cambiamento climatico, con alcune aree dove l’evento è almeno 3 volte più probabile rispetto a un clima non alterato. In alcune regioni (come Nebraska, Minnesota e Pennsylvania) si registrano deviazioni dalla norma fino a +8 °C, toccando i 44 °C nel Midwest. climatecentral.org
3. Tempeste estreme e rischio inondazioni in Cina
Vaste regioni della Cina centrale e meridionale, tra cui Anhui, Hubei e Guangxi, sono state colpite da piogge estreme e inondazioni che hanno spinto le autorità a lanciare i primi allarmi rossi del 2025, I meteorologi attribuiscono questi eventi al cambiamento climatico, che sta intensificando la stagione dei monsoni e facendo crollare le difese idrauliche. Le conseguenze socio-economiche sono già gravissime: evacuazioni di massa, paralisi infrastrutturale e perdite agricole miliardarie. reuters.com
20 giugno 2025
1. Cina in allerta per inondazioni lampo nell’area del monsone orientale – rafforzata dai cambiamenti climatici
Reuters riporta che la Cina ha emesso il primo allarme rosso stagionale per piogge torrenziali nelle province dell’Anhui, Henan, Hubei, Hunan, Guizhou e Guangxi, a causa dell’avanzamento precoce del monsone estivo. Le infrastrutture idriche obsolete e l’aggravarsi delle intensità delle precipitazioni, attribuite ai cambiamenti climatici, rischiano di mettere sotto stress l’agricoltura del Paese (che vale circa 2800 miliardi di dollari). Recenti episodi, come il livello del fiume Lishui salito di oltre due metri nella provincia di Hunan e l’immersione di edifici a Chongqing, mostrano come queste piogge estreme stiano diventando sempre più frequenti. reuters.com
2. Ondata di calore “100 volte più probabile” in Inghilterra
Secondo il Guardian, l’aria calda da 32 °C, prevista nel sud-est dell’Inghilterra questo weekend, è ora cento volte più probabile a causa del riscaldamento globale. Studi attribuitivi indicano che simili ondate sono diventate 2–4 °C più calde a causa delle emissioni umane. Questa emergenza climatica ha già determinato oltre 10.000 morti premature tra il 2020 e il 2024 durante le ondate di calore nel Regno Unito. Gli esperti avvertono che senza un rapido passaggio alle rinnovabili, potremmo toccare i 40 °C entro una decade, con picchi fino a 45 °C, minacciando salute pubblica e infrastrutture critiche. theguardian.com
3. Tuvalu e Australia: un patto per la vita post-inondazioni
Il Guardian racconta come Tuvalu, una delle nazioni più minacciate dall’innalzamento del mare, stia offrendo ai suoi cittadini una via di fuga. Attraverso il Falepili Union Treaty, firmato nel 2023, fino a 280 cittadini Tuvaluani all’anno potranno trasferirsi in Australia con residenza permanente, dalla sostenibilità economica all’accesso a sanità e istruzione. Sebbene il trattato apra nuovi orizzonti, solleva anche questioni delicate riguardo alla sovranità nazionale e alla perdita culturale. theguardian.com
19 giugno 2025
1. Budget di carbonio in esaurimento: la soglia 1,5 °C a rischio
Un nuovo studio pubblicato su Earth System Science Data da un consorzio internazionale di oltre 60 scienziati, tra cui membri del Global Carbon Project, lancia un allarme sulle possibilità residue di contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Secondo gli autori, il cosiddetto “budget di carbonio” – cioè la quantità massima di CO₂ che può ancora essere emessa per avere almeno il 50% di possibilità di restare sotto la soglia critica – si è ridotto drasticamente a soli 130 miliardi di tonnellate al 2025, contro le 500 miliardi stimate nel 2021. Al ritmo attuale di emissioni globali, che supera le 50 miliardi di tonnellate di CO₂ all’anno, il budget residuo sarà completamente esaurito entro meno di tre anni, rendendo virtualmente impossibile rispettare il limite di +1,5 °C senza misure straordinarie. Il rapporto evidenzia che il 2023 ha segnato un altro anno record per le emissioni legate all’uso di combustibili fossili, nonostante la crescita degli investimenti in fonti rinnovabili. Oltre alle emissioni dirette, gli esperti sottolineano che feedback climatici – come il rilascio di metano dal permafrost o la riduzione dell’albedo artico – potrebbero accelerare ulteriormente il riscaldamento globale. Il rapporto invita i governi a ridurre immediatamente le emissioni globali di almeno il 9% all’anno per restare in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, una riduzione ben superiore a quella registrata anche durante la pandemia di Covid-19. Lo studio rappresenta uno dei più forti segnali scientifici recenti sul fatto che la finestra per un’azione climatica efficace si sta rapidamente chiudendo. phys.org
2. Azienda agrituristica inglese reinventa il business a causa delle alluvioni
A Arram, nel North Yorkshire, una fattoria biologica ha trasformato la sua attività: dalle mucche da latte si è passati al “cow cuddling” (abbraccio alle mucche), offrendo a turisti e residenti esperienze rilassanti in stalla. Questa scelta non è casuale: gli alluvioni ricorrenti e il calo dei prezzi del latte hanno reso insostenibile la produzione tradizionale. La strategia dimostra come il settore primario cerchi forme di resilienza alle sfide del cambiamento climatico. reuters.com
3. Raddoppio drammatico degli eventi meteorologici estremi, lo rivela la NASA
Dati satellitari del programma GRACE evidenziano che negli ultimi cinque anni l’intensità, la durata e la frequenza di eventi estremi – come siccità e alluvioni – sono raddoppiati rispetto ai livelli del 2003–2020. Questo fenomeno, noto come idro-climatic whiplash, mette a rischio risorse idriche, agricoltura e infrastrutture critiche. La WMO inoltre stima un 80 % di probabilità che almeno un anno tra il 2025 e il 2029 superi il record di caldo del 2024. theguardian.com
18 giugno 2025
1. Rollback normativi su clima e ambiente: USA e UE frenano
Un’analisi di Reuters mette in luce un preoccupante arretramento delle normative ambientali sia negli Stati Uniti sia nell’Unione Europea, con conseguenze potenzialmente gravi per la lotta al cambiamento climatico.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha annunciato l’intenzione di smantellare la FEMA (Federal Emergency Management Agency), trasferendo il controllo dei fondi per le emergenze climatiche direttamente alla Presidenza, aumentando così le incertezze sulla tempestività degli aiuti in caso di disastri naturali. Parallelamente, l’EPA (Environmental Protection Agency) sta predisponendo la revoca delle regole introdotte dall’era Biden, volte a limitare le emissioni da carbone, gas naturale e l’inquinamento da mercurio e altre sostanze nocive nei grandi impianti di produzione elettrica.
Nell’Unione Europea, alcuni parlamentari di centrodestra, come lo svedese Jörgen Warborn, stanno spingendo per alleggerire o escludere un gran numero di imprese dagli obblighi previsti dalla nuova direttiva corporate sulla sostenibilità (CSRD). Inoltre, la Commissione europea ha proposto un pacchetto di “semplificazione omnibus”, che mira a ridurre i costi burocratici per le imprese. Tale pacchetto include anche l’intenzione di rivedere in modo più flessibile il regolamento sulle emissioni di metano legate alle importazioni di petrolio e gas. reuters.com
2. Summit del G7 in Canada: silenzio sul clima
Durante il vertice del G7 tenutosi il 17 giugno 2025 nelle Montagne Rocciose canadesi, la crisi climatica è rimasta assente dall’agenda, nonostante il Canada stia affrontando una stagione di incendi devastante con oltre 3,7 milioni di ettari bruciati e 225 roghi attivi. La scelta logistica di isolare i leader mondiali in una località remota e fortificata contro i grizzly – con recinzioni elettrificate e trappole per orsi – ha evidenziato il paradosso di un summit più preoccupato per la sicurezza da “minacce naturali” che per l’emergenza ambientale in atto. Gli analisti hanno denunciato la mancanza di coraggio politico: Greenpeace ha parlato di “incontro nel paese in fiamme senza parlare di clima”, mentre l’economista Aaron Cosbey ha sottolineato che il silenzio climatico rischia di compromettere la cooperazione internazionale. I leader hanno evitato un comunicato congiunto per non creare frizioni con la linea negazionista dell’amministrazione Trump, limitandosi a firmare documenti su intelligenza artificiale, minerali critici e incendi, ma senza decisioni concrete sul fronte ambientale. washingtonpost.com
3. Partono male e in ritardo i negoziati intermedi sul clima di Bonn
Durante la prima sessione del summit intermedio di Bonn, che anticipa la COP 30 sul clima di Belem di novembre, le negoziazioni sono state bloccate per un’intera giornata a causa di una battaglia sull’agenda: la Bolivia – sostenuta dal gruppo G77 + Cina – ha chiesto l’inclusione formale di due punti chiave su cui dibattere, i finanziamenti ai paesi in via di sviluppo (art. 9.1 dell’Accordo di Parigi) e i meccanismi di mercato legati al clima come il “Carbon Border Adjustment Mechanism” (CBAM) dell’Ue. La proposta è stata respinta dall’UE e da altri Paesi industrializzati. Questo conflitto ha ritardato l’inizio ufficiale dei negoziati e rinviato il tentativo di sviluppare una tabella di marcia per implementare l’impegno dei 300 miliardi di dollari annui concordati a COP 29, mentre gli stessi negoziatori hanno ammesso al termine dei lavori che “la conferenza ha perso l’intera prima giornata”. Lo slittamento mette pressione ai giorni successivi. enb.iisd.org
17 giugno 2025
1. Dati NASA svelano aumento drammatico degli eventi meteorologici estremi
Secondo un’analisi dei dati satellitari GRACE, la NASA ha rilevato che nell’ultimo quinquennio l’intensità, la frequenza e la durata di fenomeni climatici come siccità e alluvioni sono raddoppiati rispetto alla media del periodo 2003–2020. Queste fluttuazioni, conosciute come “hydroclimatic whiplash”, presentano rischi significativi per l’approvvigionamento idrico, l’agricoltura e le infrastrutture. Secondo esperti del Met Office e WaterAid, la maggior parte della società non è adeguatamente preparata ad affrontarle. Inoltre, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) stima un’80 % di probabilità che, tra il 2025 e il 2029, si verifichi un anno più caldo del 2024, amplificando i pericoli ambientali e sanitari. theguardian.com
2. Banche mondiali aumentano il finanziamento ai combustibili fossili: +162 miliardi di dollari nel 2024
Nel 2024, le 65 maggiori banche mondiali hanno complessivamente finanziato con 869 miliardi di dollari il settore dei combustibili fossili, segnando un netto aumento di 162 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal nuovo rapporto Banking on Climate Chaos 2025, redatto da un consorzio di otto ONG ambientali, tra cui Rainforest Action Network, Reclaim Finance e Oil Change International.
Le banche statunitensi si confermano le principali finanziatrici del settore: JPMorgan Chase guida la classifica globale per il sostegno ai combustibili fossili, seguita da Citigroup, Bank of America e Wells Fargo. Anche istituti europei e canadesi, come Barclays e Royal Bank of Canada, figurano tra i principali attori del finanziamento al comparto fossile.
Secondo il rapporto, queste cifre contrastano nettamente con gli impegni assunti da molti istituti bancari nel quadro delle alleanze volontarie come la Net-Zero Banking Alliance, che prevede la decarbonizzazione dei portafogli finanziari entro il 2050. Le ONG denunciano una mancanza di trasparenza e ambizione nelle strategie climatiche delle banche, accusandole di “greenwashing” e di rallentare la transizione energetica globale.
Le banche si difendono affermando che i finanziamenti includono anche progetti di transizione, come la riduzione delle emissioni da parte delle compagnie energetiche, ma i promotori del rapporto evidenziano che una quota significativa dei fondi è ancora destinata all’espansione di nuove attività fossili, incompatibili con gli scenari climatici dell’IPCC.
Il rapporto chiede ai governi di intervenire con regolamenti più stringenti che vincolino il settore finanziario al rispetto degli obiettivi climatici internazionali, a partire da una rendicontazione obbligatoria delle esposizioni finanziarie ai combustibili fossili e dal divieto di finanziare progetti di espansione del carbone, del petrolio e del gas. theguardian.com
3. Le aziende sottovalutano il rischio climatico nelle catene di fornitura
Una nuova analisi di Reuters evidenzia come le imprese stiano trascurando i rischi indiretti legati ai cambiamenti climatici all’interno delle loro filiere. Eventi come l’uragano Helene hanno interrotto la produzione di quarzo negli Stati Uniti, peggiorando le catene di approvvigionamento. Settori come agricoltura, automotive e chimica risultano particolarmente esposti, soprattutto a causa di malattie delle colture indotte da piogge intense in Africa occidentale. La relazione raccomanda una gestione del rischio più accurata, supportata dall’uso di intelligenza artificiale e monitoraggio satellitare, per preservare resilienza e innovazione. reuters.com
16 giugno 2025
1. USA: alluvioni lampo in West Virginia causano vittime e distruzione
Nelle contee di Ohio e Marion, West Virginia, violenti rovesci si sono abbattuti nella notte tra il 15 e il 16 giugno, scaricando fino a 10 cm d’acqua in appena mezz’ora. Il bilancio è di almeno cinque vittime, tra cui una bambina di tre anni, e quattro dispersi. La pioggia ha provocato smottamenti, strade spazzate via, ponti e linee del gas compromessi. Il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza in entrambe le contee. Il Servizio Meteorologico Nazionale ha evidenziato che eventi di piogge estreme come questi, sempre più frequenti sulle regioni orientali degli USA, sono direttamente collegati al cambiamento climatico. axios.com
2. Trattato internazionale sugli oceani vicino alla soglia per entrare in vigore
Durante la Conferenza ONU sugli Oceani a Nizza, il presidente francese Macron ha confermato che 55 Paesi hanno già ratificato l’High Seas Treaty, il trattato per la protezione delle acque internazionali. Mancano solo cinque ratifiche per superare la soglia di 60, dopodiché entrerà in vigore entro gennaio 2026. L’accordo prevede la creazione di marine park e valutazioni ambientali obbligatorie per le attività in mare aperto, estendendo la tutela a territori che oggi rappresentano appena l’1 % delle acque globali. reuters.com
3. Irlanda ripristina 33 mila ettari di torbiere per ridurre le emissioni di CO₂
In Irlanda, il progetto Bord na Móna ha intrapreso uno dei più ambiziosi interventi di riforestazione delle torbiere mai realizzati, concentrandosi su oltre 33 mila ettari distribuiti in più di 80 siti. Fino a poco tempo fa impiegate per l’estrazione del turf a fini energetici — pratica tradizionale oggi fortemente penalizzante per il clima — queste aree vengono ora reidratate per trasformarsi in pozzi di carbonio naturali, capaci di catturare CO₂ anziché rilasciarla. Il monitoraggio mostra che le torbiere degradate emettono ogni anno circa 21,6 milioni di tonnellate di CO₂. I lavori includono il controllo dell’afflusso d’acqua, il ripristino della vegetazione tipica e la misurazione continua delle emissioni, con l’obiettivo di ristabilire ecosistemi efficienti nella lotta al cambiamento climatico. theguardian.com
15 giugno 2025
1. UK: net-zero sotto attacco
Il consenso politico sul raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 in Gran Bretagna è in crisi. I deputati del partito Conservatore e di Reform UK, guidati da Richard Tice, mettono in dubbio la validità scientifica e l’economicità dell’obiettivo net-zero, ipotizzando tagli a crediti verdi e misure legate all’energia pulita. Critiche da parte di ambientalisti e opposizione parlamentare sostengono invece che abbandonare queste politiche significherebbe rinunciare a posti di lavoro nel settore rinnovabile e vedere aumentare la dipendenza energetica, con ripercussioni sui costi dell’energia e la sicurezza nazionale. theguardian.com
2. Australia: massiccia fioritura di alghe tossiche minaccia il Coorong
Nelle acque del Coorong, un sito Ramsar nel South Australia, è comparsa una fioritura algale della specie Karenia mikimotoi che ha già causato la morte di centinaia di specie marine, tra cui granchi e platessa. Gli ecologi collegano questo evento a una combinazione di ondate di calore marino e nutrienti in eccesso, sottolineando come la pressione climatica stia aggravando disastri ecologici che nel Coorong non si vedevano da decenni. Studi in corso puntano a comprendere meglio le cause e a sviluppare strategie di ripristino ambientale. theguardian.com
3. Canada: il G7 sotto la minaccia del fumo da incendi boschivi
Durante il vertice G7 ospitato a Kananaskis, Canada, i partecipanti rischiano di essere esposti a livelli elevati di fumo causati da oltre 225 incendi ancora attivi, di cui 120 fuori controllo. Adiacente all’area del summit, Calgary presenta un allarme sulla qualità dell’aria. Entro il 2025 si stima che 3,7 milioni di ettari di foresta siano stati distrutti: un record storico, dietro solo alla stagione incendi del 2023. Le autorità hanno predisposto misure preventive per i delegati, evidenziando come i cambiamenti climatici stiano trasformando i summit internazionali in sfide anche sanitarie. reuters.com
14 giugno 2025
1. Vertice ONU sugli oceani a Nizza: slancio per proteggere il 30% dei mari entro il 2030
Al summit ONU sugli oceani tenutosi a Nizza, con la partecipazione di 60 Paesi e 190 ministri tra cui Macron e Guterres, è stato compiuto un passo cruciale per la conservazione marina. È stato ratificato il trattato “High Seas Treaty”, che stabilisce la protezione del 30% delle acque internazionali entro il 2030, con entrata in vigore attesa per gennaio 2026. Nonostante le critiche sulla mancanza di fondi e sul ritardo nella moratoria per l’estrazione in alto mare, molte nazioni delle isole del Pacifico hanno già implementato aree marine protette su larga scala, dimostrando un nuovo slancio politico per la salvaguardia degli oceani. theguardian.com
2. Il “carbone ambulante” di Trump: emissioni record per un evento militare
Il progetto di parata militare voluta da Donald Trump per celebrare il 250º anniversario dell’esercito USA e il suo 79º compleanno ha suscitato critiche da parte di ambientalisti. L’evento includerà oltre 150 veicoli pesanti e aerei militari, generando oltre 2 milioni di kg di emissionsi di CO₂, equivalenti al consumo annuo di 300 abitazioni. Esperti dell’Institute for Policy Studies ricordano che il Dipartimento della Difesa contribuisce a circa il 5,5% delle emissioni globali, sottolineando il paradosso di un’iniziativa visibile e costosa (45 milioni di dollari) che potrebbe danneggiare la reputazione ambientale della Casa Bianca. theguardian.com
3. Ondate di calore record in Europa e Cina: temperature da primato per il mese di giugno
Europei e cinesi stanno affrontando ondate di calore eccezionali: in Portogallo le temperature hanno toccato i 40,5 °C, in Spagna oltre i 42 °C, mentre nell’Europa centrale si attendono fino a 38 °C, con punte di 38 °C a Roma e 35 °C a Parigi. Parallelamente, in Cina settentrionale (Xinjiang) è stato registrato un picco di 47,1 °C, con quasi 300 stazioni meteorologiche che hanno registrato record storici. A questi fenomeni si aggiungono i devastanti incendi nei boschi canadesi, che hanno portato all’evacuazione di comunità indigene e distrutto oltre 3 milioni di ettari di foresta. Un monito chiaro sul nesso tra crisi climatica e eventi estremi transnazionali. theguardian.com
13 giugno 2025
1. Brasile annuncia trivellazioni petrolifere poco prima della Cop30 sul clima
Il Brasile ha annunciato un’asta pubblica per 172 nuovi blocchi di esplorazione petrolifera, di cui 47 nella foresta amazzonica, a pochi mesi di distanza dall’ospitare la Cop30. Il governo Lula sostiene che le royalties finanzieranno la transizione energetica, ma ambientalisti e gruppi indigeni criticano l’iniziativa: è in conflitto con gli impegni climatici del paese. L’Agenzia Internazionale dell’Energia avverte che nuove aree petrolifere sono incompatibili con la traiettoria net-zero entro il 2050, e le stime indicano un potenziale di oltre 11 miliardi di tonnellate di CO₂ emesse dai blocchi proposti. theguardian.com
2. Yorkshire dichiara lo stato di siccità dopo la primavera più secca in 132 anni
Yorkshire, in Inghilterra, è ufficialmente entrata in siccità dopo aver vissuto la primavera più arida dal 1893. I livelli dei bacini idrici sono scesi al 62,3%, ben al di sotto della media stagionale (85,5%). Questa situazione estrema, attribuita al cambiamento climatico, ha già causato perdite agricole e incendi sulle brughiere dei Pennini. Previsioni di caldo e siccità prolungata hanno spinto le autorità a valutare restrizioni sull’uso dell’acqua e a procedere alla costruzione di nuovi invasi. theguardian.com
3. Indonesia e Singapore siglano accordi per energia a basse emissioni e cattura della CO₂
Indonesia e Singapore hanno firmato due memorandum of understanding per facilitare il commercio transfrontaliero di elettricità a basse emissioni e per sviluppare progetti congiunti di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). L’accordo prevede l’espansione dell’export indonesiano di energia solare fino a 3,4 GW entro il 2035. Se realizzati, questi progetti potrebbero segnare il primo sistema CCS transnazionale dell’Asia. reuters.com
12 giugno 2025
1. Il cambiamento climatico potrebbe costare all’Italia almeno il 5% del PIL entro il 2050
Secondo un’analisi pubblicata l’11 giugno 2025 dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), l’Italia potrebbe subire una contrazione del prodotto interno lordo superiore al 5% entro il 2050 a causa dell’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico. Il rapporto valuta l’impatto economico in due scenari distinti: nel primo, caratterizzato dall’assenza di politiche climatiche globali efficaci, i danni al sistema economico italiano raggiungerebbero il 5,1% del PIL. Nel secondo scenario, in cui si assume una rapida transizione verso la neutralità carbonica a livello mondiale, le perdite sarebbero contenute attorno allo 0,9%. La relazione dell’UPB evidenzia come gli impatti potenziali siano distribuiti in modo disomogeneo tra settori e territori. L’agricoltura, il turismo, le infrastrutture pubbliche e i sistemi assicurativi figurano tra gli ambiti più vulnerabili, con un’esposizione crescente a siccità, incendi boschivi, inondazioni, mareggiate e ondate di calore. L’aumento dell’intensità di questi fenomeni sta già provocando danni significativi, con un’accelerazione stimata nei prossimi decenni. Nel documento si sottolinea inoltre che l’inazione climatica rappresenta una minaccia sistemica alla stabilità macroeconomica del Paese. Per contenere i rischi e proteggere la competitività nazionale, l’UPB raccomanda un’accelerazione degli investimenti in mitigazione e adattamento, in linea con gli obiettivi europei e internazionali. reuters.com
2. Vietnam lancia il primo sistema di scambio di quote di carbonio nei settori industriali
Il Vietnam ha avviato la fase pilota di un sistema di scambio di emissioni (ETS) che coinvolge principalmente acciaio, cemento e centrali termoelettriche. Il meccanismo, operativo fino al 2029, coprirà circa metà delle emissioni nazionali di CO₂ all’inizio, ma includerà anche altre industrie e settori — come trasporti merci e edilizia — nelle fasi successive. Le aziende che superano le quote dovranno acquistare crediti, favorendo investimenti in riduzione delle emissioni o soluzioni low-carbon. reuters.com
3. Inondazioni mortali in Sudafrica: 49 vittime nella provincia dell’Eastern Cape
Piogge eccezionali e inondazioni nel Sudafrica orientale hanno causato almeno 49 morti, con un autobus scolastico trascinato via dalla furia dell’acqua. Questi eventi sempre più frequenti sono legati al cambiamento climatico ed evidenziano l’aumento dei rischi meteorologici letali per infrastrutture e comunità vulnerabili in regioni già fragili. apnnews.com
11 giugno 2025
1. Australia rurale in ginocchio per una siccità devastante, ma nelle città sembra tutto normale
Parti del Sud Australia, Tasmania, Victoria e New South Wales stanno affrontando una delle siccità più severe di sempre, con devastanti perdite agricole e animali. Tuttavia, l’attenzione mediatica si concentra sulle aree urbane, generando un grave distacco tra realtà rurale e politica ambientale nazionale. In più, spicca l’approvazione governativa del progetto gas di Woodside, potenzialmente responsabile di 4,3 Gt di CO₂ senza misure di abbattimento: un contrasto evidente tra emergenza climatica e scelte strategiche. theguardian.com
2. Maggio 2025 è stato il secondo mese più caldo di sempre sulla Terra
Secondo il Copernicus Climate Change Service (C3S), maggio 2025 si è classificato come il secondo maggio più caldo nel registro globale, con una temperatura media di circa 1,4 °C sopra i livelli preindustriali. È stato anche il secondo trimestre primaverile più caldo nell’emisfero nord. Il record dei 1,5 °C è stato superato per 21 dei 22 mesi precedenti, con esperti che avvertono: senza tagli drastici alle emissioni, brevi scostamenti termici rischiano di diventare frequenti. reuters.com
3. Ondate di calore estreme in Groenlandia e Islanda: temperature fuori scala e conseguenze globali
L’Islanda ha registrato picchi record di 26,6 °C a maggio, mentre la calotta glaciale della Groenlandia ha subito un’accelerazione nello scioglimento. Secondo lo studio di World Weather Attribution, il caldo è reso circa 3 °C più intenso dai cambiamenti climatici e avrebbe avuto solo una probabilità dell’1 % in un clima incontaminato. Le implicazioni riguardano l’aumento del livello dei mari e la potenziale alterazione delle correnti oceaniche vitali come l’AMOC. apnews.com
10 giugno 2025
1. Paesi ratificano il Trattato per la protezione delle acque internazionali
All’ONU, durante la Conferenza degli Oceani a Nizza, 50 paesi hanno ratificato il “High Seas Treaty” (Trattato sulla biodiversità oltre le giurisdizioni nazionali). L’obiettivo è proteggere parti dell’oceano al di fuori delle acque territoriali: oggi solo il 3% è tutelato, ma per l’entrata in vigore servono 60 ratifiche. Il trattato impone valutazioni d’impatto ambientale per le attività economiche in mare aperto e garantisce accesso equo alle risorse marine. Le acque internazionali giocano un ruolo cruciale nell’assorbimento di CO₂ e nella produzione di ossigeno. reuters.com
2. Tre miliardi di euro per contrastare l’inquinamento da plastica negli oceani
Un consorzio di banche multilaterali di sviluppo, tra cui BEI, Banca Asiatica e Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, investirà almeno 3 miliardi di euro entro il 2030 per combattere l’inquinamento da plastica nei mari. La seconda fase dell’iniziativa Clean Oceans Initiative amplierà i suoi obiettivi anche alle fonti primarie di plastica, come imballaggi, trattamento delle acque reflue e protezione da inondazioni costiere. reuters.com
3. Rallenta la crescita del solare negli Stati Uniti a causa di scelte politiche
Un report della Solar Energy Industries Association e Wood Mackenzie avverte che l’installazione di nuova capacità solare negli Stati Uniti nel 2030 sarà inferiore del 10% rispetto al 2025. Le cause principali sono i recenti dazi su materiali come acciaio e alluminio e la possibile eliminazione dei crediti d’imposta per le energie pulite prevista in un progetto di legge repubblicano. Ciò potrebbe interrompere l’impetuoso sviluppo del solare, che nel 2024 ha contribuito al 69% di tutta la nuova capacità elettrica installata. reuters.com
9 giugno 2025
1. Crisi negli oceani: plastica, pesca e sfiancamento dei coralli al centro dell’UNOC a Nizza
Un commento sul Financial Times sottolinea l’urgenza di adottare misure decisive durante la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC) che si sta svolgendo a Nizza. Si evidenzia che ogni giorno negli oceani finiscono plastica e rifiuti equivalenti a 2.000 camion jumbo, a fronte del fatto che oltre il 70 % delle barriere coralline è minacciato (e il 90 % rischia di scomparire entro il 2050). Il testo invita alla ratifica del trattato ad hoc sull’inquinamento marino, all’eliminazione dei sussidi alla pesca dannosa, alla tutela ad alto mare e alla promozione del Green Shipping Challenge, con la Francia indicata come possibile leader della svolta. ft.com
2. Cina avverte di possibili inondazioni estive record nel nord
La Cina ha diramato un allarme riguardo al rischio di inondazioni eccezionali nel nord del Paese durante l’estate 2025. Secondo la previsione iniziale del Ministero delle Risorse Idriche riportata dalla CCTV, si prevede un aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste estive e delle piene fluviali tra giugno e agosto. Questo fenomeno, tradizionalmente localizzato nel sud, ora interessa anche regioni settentrionali densamente popolate e dedicate alla produzione agricola, segnando una tendenza dei cambiamenti climatici verso climi estremi su scala nazionale. Le autorità locali stanno implementando misure di mitigazione, come il rafforzamento di dighe e bacini, per ridurre il rischio per le comunità e le infrastrutture. reuters.com
3. Alluvioni in Nigeria, India e Bangladesh: emergenza climatica e migliaia di vittime
Piogge estreme hanno colpito Nigeria, India nord-orientale e Bangladesh causando inondazioni e frane. In Niger State (Nigeria) sono morte almeno 151 persone e oltre 3000 sono rimaste sfollate. In India, il bilancio sale a 34 vittime, soprattutto in Sikkim e Meghalaya, mentre in Bangladesh si registrano smottamenti e migliaia di evacuati. L’intensità di queste alluvioni è stata associata ai cambiamenti climatici. reuters.com
8 giugno 2025
1. Il partito Labutista britannico sotto pressione sul petrolio del Mare del Nord: rischio di inversione di rotta
Il Partito Laburista britannico, in vista delle elezioni generali, è messo sotto pressione su una delle sue promesse più rilevanti in materia climatica: fermare il rilascio di nuove licenze per l’estrazione di petrolio e gas nel Mare del Nord. Si tratta di un impegno centrale per mantenere la traiettoria verso l’obiettivo net zero entro il 2050. Tuttavia, la scelta è politicamente sensibile. L’industria del Mare del Nord rappresenta circa 200.000 posti di lavoro e oltre 25 miliardi di sterline per l’economia britannica. Diversi leader dell’industria e alcuni esponenti politici avvertono che un blocco totale potrebbe avere ricadute gravi sull’occupazione, sull’autosufficienza energetica del Regno Unito e sulla stabilità dei prezzi. Di fronte a queste pressioni, cresce il timore che il Labour possa fare marcia indietro parziale, autorizzando attività di estrazione in aree già licenziate ma non ancora operative. Tuttavia, la comunità scientifica e le agenzie di regolazione, tra cui il Climate Change Committee britannico e l’International Energy Agency, ribadiscono che qualsiasi nuova licenza compromette gli impegni climatici e rallenta la transizione verso le rinnovabili. Il dibattito evidenzia la tensione tra interessi industriali a breve termine e necessità climatiche di lungo periodo, un dilemma emblematico anche per altri Paesi produttori di combustibili fossili. theguardian.com
2. UE stanzia 15 miliardi per la protezione delle risorse idriche
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Banca Europea per gli Investimenti ha annunciato un piano da 15 miliardi di euro nei prossimi tre anni per contrastare l’inquinamento, arginare le perdite idriche e promuovere innovazioni nel settore idrico. La misura è parte di una strategia più ampia dell’UE per mitigare gli effetti della siccità aggravata dal cambiamento climatico. reuters.com
3. Lake District rischia la perdita dello status UNESCO per pratiche non sostenibili
Un gruppo di conservazionisti ha proposto di revocare il riconoscimento UNESCO al Lake District, sostenendo che la diffusione delle pecore stia ostacolando il rimboschimento e il recupero della biodiversità. L’eccessivo pascolo e l’overturismo vengono citati tra le principali criticità che minano la capacità della regione di contrastare efficacemente la crisi climatica. theguardian.com
7 giugno 2025
1. Tre ‘pesci dell’apocalisse’ spiaggiati in una settimana: gli esperti minimizzano
Negli ultimi giorni, tre esemplari di pesce remo, noti anche come “pesci dell’apocalisse”, sono stati ritrovati spiaggiati: uno in Tasmania e due in Nuova Zelanda. Questi ritrovamenti hanno suscitato preoccupazioni popolari, poiché in alcune culture questi pesci sono considerati presagi di disastri naturali. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che non esistono prove scientifiche che colleghino la presenza di questi pesci a eventi catastrofici imminenti. theguardian.com
2. L’UE avvertita di non indebolire l’obiettivo climatico per il 2040
Il Consiglio Scientifico Consultivo Europeo sui Cambiamenti Climatici ha messo in guardia l’Unione Europea contro l’eventuale indebolimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040. Alcuni funzionari dell’UE stanno considerando l’uso di crediti di carbonio internazionali per raggiungere questo obiettivo, ma gli esperti avvertono che ciò potrebbe distogliere risorse dagli investimenti necessari per trasformare l’economia europea e compromettere la credibilità degli sforzi climatici del blocco. reuters.com
3. Le emissioni globali di energia elettrica aumentano nel 2025, trainate da USA e Europa
Nel primo trimestre del 2025, le emissioni globali del settore energetico sono aumentate del 7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il livello più alto dal 2022. Questo incremento è attribuito principalmente all’aumento della produzione di energia da combustibili fossili negli Stati Uniti e in Europa. Negli USA, la produzione di energia da carbone è aumentata del 23%, mentre in Europa la produzione da gas naturale e carbone è cresciuta rispettivamente dell’8% e del 6%. Questi aumenti hanno più che compensato la riduzione delle emissioni in Cina, dove la produzione da combustibili fossili è diminuita del 4% a causa di una domanda energetica più debole. reuters.com
6 giugno 2025
1. Politici riluttanti ad agire nonostante l’inevitabile innalzamento del livello del mare
Un recente rapporto evidenzia che la fusione delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide occidentale è ormai inevitabile, con conseguenze catastrofiche per le comunità costiere e milioni di persone costrette a migrare nell’entroterra. Nonostante gli avvertimenti scientifici, i politici sembrano esitanti ad adottare misure adeguate. Nel Regno Unito, ad esempio, si continua a pianificare progetti infrastrutturali a lungo termine in aree ad alto rischio, come le centrali nucleari lungo la costa orientale, ignorando le implicazioni a lungo termine dell’innalzamento del mare. theguardian.com
2. Il Regno Unito intensifica la risposta alla siccità dopo la primavera più secca in oltre un secolo
Il governo britannico ha annunciato misure per proteggere le risorse idriche in vista dell’estate, dopo aver registrato la primavera più secca degli ultimi 100 anni. Le autorità stanno lavorando per garantire l’approvvigionamento idrico e mitigare gli impatti della siccità, che potrebbe avere effetti significativi sull’agricoltura e sull’ambiente. reuters.com
3. Emissioni indirette delle grandi aziende tecnologiche aumentate del 150% in tre anni a causa dell’espansione dell’IA
Un rapporto delle Nazioni Unite rivela che le emissioni indirette di carbonio di quattro delle principali aziende tecnologiche focalizzate sull’intelligenza artificiale sono aumentate in media del 150% tra il 2020 e il 2023. Questo incremento è attribuito alla crescente domanda di centri dati ad alta intensità energetica necessari per supportare l’espansione dell’IA. reuters.com
5 giugno 2025
1. Ondata di calore marina colpisce il Pacifico sud-occidentale: danni a ecosistemi e ghiacciai
Secondo un rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel 2024 un’ondata di calore marina senza precedenti ha interessato oltre il 10% della superficie oceanica globale, colpendo in particolare il Pacifico sud-occidentale. Le temperature elevate hanno danneggiato le barriere coralline e messo a rischio l’ultimo ghiacciaio tropicale della regione. L’evento ha causato gravi fenomeni meteorologici estremi, tra cui frane mortali nelle Filippine, inondazioni in Australia e perdita accelerata di ghiacciai in Nuova Guinea. Il livello del mare nella zona è aumentato a un ritmo superiore alla media globale, minacciando le nazioni insulari. theguardian.com
2. Investimenti globali nell’energia raggiungono i 3,3 trilioni di dollari nel 2025
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) prevede che gli investimenti globali nel settore energetico raggiungeranno un record di 3,3 trilioni di dollari nel 2025. Di questi, circa 2,2 trilioni saranno destinati a tecnologie per l’energia pulita, come le rinnovabili, il nucleare e lo stoccaggio energetico, superando di oltre il doppio gli investimenti previsti per i combustibili fossili. Questo aumento riflette un impegno crescente verso la transizione energetica, nonostante le incertezze economiche e le tensioni geopolitiche. reuters.com
3. Produzione di energia da carbone in India in calo: il più rapido declino in cinque anni
Nel maggio 2025, l’India ha registrato il più rapido calo nella produzione di energia da carbone degli ultimi cinque anni. La generazione di elettricità da centrali a carbone è diminuita del 9,5% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 113,3 miliardi di kWh. Questo declino è attribuito a una maggiore disponibilità di energia idroelettrica e a una domanda più debole di elettricità. Il dato evidenzia un potenziale cambiamento nella dipendenza dell’India dal carbone, storicamente la principale fonte di energia del paese, e potrebbe indicare una transizione verso fonti energetiche più sostenibili. reuters.com
4 giugno 2025
1. Ondata di calore estrema in Pakistan: temperature record e allerta sanitaria
Le autorità pakistane hanno lanciato un avviso urgente alla popolazione a seguito di un’ondata di calore senza precedenti che ha colpito il paese. Le temperature hanno raggiunto livelli record, in particolare nel sud, spingendo le autorità a consigliare ai cittadini di rimanere al chiuso e idratarsi adeguatamente. Gli esperti meteorologici prevedono un ulteriore peggioramento delle condizioni nei prossimi giorni, sottolineando l’intensificazione degli eventi climatici estremi legati al cambiamento climatico. liberties.aljazeera.com
2. Allarme biodiversità: 60 specie a rischio estinzione per eventi meteorologici estremi
Almeno 60 specie animali sono a rischio estinzione a causa di eventi meteorologici estremi, come cicloni e uragani. L’articolo sottolinea che l’uragano Dorian ha già causato l’estinzione del Bahama nuthatch e che molte altre specie, soprattutto in aree insulari e costiere, sono vulnerabili a fenomeni simili. Gli scienziati avvertono che il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità di tali eventi, mettendo in pericolo la biodiversità globale. theguardian.com
3. Fumo degli incendi canadesi si diffonde nel Midwest degli Stati Uniti
Il fumo proveniente da incendi boschivi in tre province canadesi sta raggiungendo il Midwest degli Stati Uniti, evocando ricordi dell’inquinamento atmosferico severo di due anni fa. Questi eventi sottolineano l’intensificarsi degli incendi legati ai cambiamenti climatici e le loro ripercussioni transfrontaliere sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica. reuters.com
3 giugno 2025
1. Cile: il presidente annuncia un piano di decarbonizzazione accelerata
Il presidente del Cile ha presentato un disegno di legge per accelerare la decarbonizzazione del paese, mirando a potenziare gli investimenti nelle energie rinnovabili e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Questa iniziativa è parte degli sforzi del governo per affrontare la crisi climatica e promuovere uno sviluppo sostenibile. reuters.com
2. Azienda di robotica raccoglie 60 milioni di dollari per la manutenzione delle turbine eoliche
La società Aerones ha ottenuto un finanziamento di 60 milioni di dollari per espandere l’uso dei suoi robot nella manutenzione delle turbine eoliche. Questi robot possono dimezzare i tempi di manutenzione, riducendo i costi e migliorando l’efficienza nella produzione di energia rinnovabile. reuters.com
3. FEMA: confusione dopo le dichiarazioni del direttore sull’ignoranza della stagione degli uragani
La Federal Emergency Management Agency (FEMA), l’agenzia federale statunitense responsabile della gestione delle emergenze, è finita al centro di una controversia dopo che il suo direttore, Deanne Criswell, ha dichiarato pubblicamente di non essere a conoscenza dell’inizio della stagione degli uragani 2025. L’affermazione ha suscitato perplessità e preoccupazione tra i dipendenti dell’agenzia e ha alimentato critiche nei confronti della leadership. La stagione degli uragani atlantici, che comincia ufficialmente il 1° giugno, è particolarmente rilevante quest’anno in un contesto di riscaldamento globale che sta intensificando la frequenza e la violenza degli eventi estremi. Fonti interne all’agenzia avrebbero espresso disagio per la dichiarazione, ritenendola un segnale di scarsa preparazione in un momento in cui la risposta tempestiva e coordinata è essenziale per proteggere milioni di persone lungo le coste statunitensi. Secondo gli esperti del National Hurricane Center, la stagione 2025 potrebbe essere una delle più attive mai registrate, complici le elevate temperature superficiali dell’oceano Atlantico. La vicenda rischia di danneggiare l’immagine della FEMA proprio quando l’agenzia dovrebbe rafforzare la fiducia pubblica in vista di potenziali emergenze climatiche estive. reuters.com
2 giugno 2025
1. India: almeno 30 morti nel nord-est a causa di piogge monsoniche estreme
Almeno 30 persone hanno perso la vita nel nord-est dell’India a seguito di piogge monsoniche torrenziali che hanno causato inondazioni e frane nel fine settimana. Gli stati più colpiti includono Assam, Arunachal Pradesh, Mizoram, Meghalaya, Nagaland e Tripura. Le autorità hanno emesso allarmi rossi per diverse regioni, mentre l’esercito indiano ha avviato operazioni di soccorso, evacuando centinaia di persone e fornendo assistenza essenziale. Al Jazeera
2. La Banca Africana di Sviluppo lancia una struttura di supporto ai crediti di carbonio
La Banca Africana di Sviluppo ha annunciato il lancio di una struttura di supporto ai mercati del carbonio per il continente africano. Questa iniziativa mira a sbloccare finanziamenti per una regione sempre più colpita da siccità e tempeste legate al cambiamento climatico. La struttura, ancora in fase di progettazione, avrà due componenti e sarà guidata dal nuovo presidente della banca, l’ex ministro delle finanze mauritano Sidi Ould Tah. Reuters
3. Estate più calda del normale nel Regno Unito: rischio aumentato di ondate di calore
Il Met Office ha previsto che il Regno Unito ha una probabilità 2,3 volte superiore rispetto alla media di sperimentare un’estate calda nel 2025. Questa previsione segue la primavera più soleggiata e secca mai registrata, con 630 ore di sole e temperature che hanno raggiunto i 26,7°C a Heathrow alla fine di maggio. Il riscaldamento globale e un’ondata di calore marina estrema intorno al Regno Unito, con temperature della superficie del mare superiori di 1,5–2,5°C rispetto alla norma, potrebbero contribuire a temperature estive elevate e tempeste più intense. The Guardian
1 giugno 2025
1. Incendi record in Canada minacciano la qualità dell’aria negli Stati Uniti
Gli incendi boschivi in Canada hanno raggiunto livelli record, continuando una tendenza di stagioni calde e secche intensificate dalla crisi climatica. Questi incendi stanno minacciando la qualità dell’aria negli Stati Uniti per diversi giorni. Gli esperti avvertono che le condizioni climatiche estreme stanno diventando la nuova normalità, con impatti significativi sulla salute pubblica e sull’ambiente. The Guardian
2. USA: tagli al Dipartimento dell’Energia minacciano innovazione e aumentano i costi per i consumatori
Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) sta affrontando significativi tagli di bilancio sotto l’amministrazione Trump, con una proposta di riduzione di 19,3 miliardi di dollari. Questi tagli hanno portato all’eliminazione di oltre 3.500 posizioni e alla revoca di 47 standard di efficienza energetica. Secondo le stime, tali misure potrebbero comportare un aumento del 7% delle bollette energetiche e un costo aggiuntivo di 230 dollari per famiglia entro il 2035. Gli esperti avvertono che queste decisioni potrebbero ostacolare l’innovazione nel settore delle energie rinnovabili e compromettere gli sforzi per affrontare la crisi climatica. Il DOE difende le sue azioni affermando che mirano a promuovere la scelta del consumatore e l’innovazione eliminando le imposizioni burocratiche. The Guardian
3. Giovani americani citano in giudizio l’amministrazione Trump per politiche anti-ambientali
Ventidue giovani, di età compresa tra i 7 e i 25 anni, hanno intentato una causa contro l’amministrazione Trump, sostenendo che le sue politiche ambientali violano il diritto alla vita. La causa afferma che le azioni del governo stanno aggravando la crisi climatica, mettendo a rischio le generazioni future. Questo caso potrebbe stabilire un precedente legale significativo nella lotta contro il cambiamento climatico. The Guardian
31 maggio 2025
1. Solo due paesi europei hanno obiettivi net-zero per le emissioni militari
Un’analisi del Guardian rivela che solo Austria e Slovenia, tra i 30 paesi europei esaminati, hanno fissato obiettivi per azzerare le emissioni delle loro forze armate. Nonostante tutti abbiano sottoscritto impegni nazionali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, la maggior parte non monitora le emissioni militari né ha piani specifici per ridurle. Le forze armate rappresentano circa il 5,5% delle emissioni globali, ma sono spesso escluse dagli accordi internazionali sul clima. L’aumento della spesa militare in Europa, salito del 17% a 693 miliardi di dollari nel 2024, rischia di compromettere gli sforzi climatici. Gli esperti sottolineano la necessità di una maggiore trasparenza e di strategie concrete per decarbonizzare il settore della difesa. The Guardian
2. Glaciologi italiani estraggono carote di ghiaccio per preservare la memoria climatica
Un team dell’Università Ca’ Foscari e del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha completato una spedizione di 12 giorni sul ghiacciaio Corbassière, nelle Alpi svizzere, per estrarre carote di ghiaccio profonde fino a 99,5 metri. Questi campioni contengono informazioni preziose su gas serra, inquinanti, pollini e persino DNA di virus antichi, offrendo una testimonianza unica dei cambiamenti climatici nel tempo. Una delle carote sarà conservata in una grotta in Antartide per future ricerche. L’iniziativa, parte del progetto “Follow the Ice” sostenuto da Prada Group e dalla Fondazione Ice Memory, mira a salvare questi archivi naturali prima che i ghiacciai scompaiano a causa del riscaldamento globale. The Guardian
3. Australia: aumento delle emissioni e polemiche sul progetto gasiero North West Shelf
Le emissioni di gas serra dell’Australia sono aumentate nel 2024, sollevando critiche nei confronti del governo laburista guidato da Anthony Albanese. La decisione di approvare un’estensione di 40 anni per il progetto gasiero North West Shelf, gestito da Woodside Energy, ha suscitato reazioni negative da parte di esperti climatici e leader delle isole del Pacifico, che vedono l’iniziativa come una minaccia esistenziale. Il progetto potrebbe emettere fino a 4,3 miliardi di tonnellate di CO₂ entro il 2070. Questa scelta mette in discussione la credibilità dell’Australia come potenziale ospite della COP31 e come leader nella lotta al cambiamento climatico. Reuters
30 maggio 2025
1. Allarme WMO: 80% di probabilità di battere record di caldo entro il 2029
Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), c’è l’80% di probabilità che, tra il 2025 e il 2029, la Terra registri almeno un anno con temperature record. Inoltre, c’è una probabilità del 70% che la media quinquennale superi 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, scavalcando il limite fissato dall’Accordo di Parigi. Il rapporto evidenzia anche un rischio crescente di eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e incendi boschivi, con l’Artico che si riscalda 3,5 volte più velocemente della media globale. Nonostante queste previsioni allarmanti, la WMO sottolinea che è ancora possibile evitare un riscaldamento catastrofico attraverso una rapida riduzione delle emissioni di combustibili fossili. The Guardian
2. Svizzera: frana glaciale seppellisce villaggio, una persona dispersa
Il 28 maggio 2025, una massiccia porzione di un ghiacciaio nelle Alpi svizzere si è staccata, provocando una frana di fango e rocce che ha seppellito parte del villaggio di Saas-Grund. Le autorità hanno confermato che una persona risulta dispersa. L’evento è stato attribuito al riscaldamento globale, che sta accelerando la fusione dei ghiacciai e aumentando il rischio di frane nelle regioni montuose. Gli esperti avvertono che tali incidenti potrebbero diventare più frequenti con l’aggravarsi della crisi climatica. Reuters
3. Cop30: presidente avverte del pericolo della “negazione economica” nella lotta climatica
André Corrêa do Lago, presidente della prossima conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop30), ha lanciato un allarme riguardo a una nuova forma di ostacolo alla lotta contro il cambiamento climatico: la “negazione economica”. A differenza della negazione scientifica, questa forma mette in discussione la fattibilità e i benefici economici della transizione verso modelli a basse emissioni di carbonio. Corrêa do Lago sottolinea l’importanza per economisti e politici di dimostrare che una transizione verde può portare crescita economica e benefici sociali, contrastando le narrazioni che minimizzano l’urgenza dell’azione climatica. The Guardian
29 maggio 2025
1. Germania, climate litigation: corte respinge la causa del contadino peruviano contro RWE, ma apre la strada alla responsabilità climatica
Il 28 maggio 2025, la Corte d’appello regionale di Hamm, in Germania, ha respinto la causa intentata dal contadino peruviano Saúl Luciano Lliuya contro il colosso energetico tedesco RWE. Lliuya sosteneva che le emissioni di gas serra prodotte da RWE avessero contribuito allo scioglimento dei ghiacciai sopra la sua città natale, Huaraz, aumentando il rischio di inondazioni catastrofiche. La corte ha stabilito che la sua casa non è esposta a un pericolo concreto e diretto di alluvione glaciale, motivo per cui la causa è stata respinta.
Tuttavia, la sentenza ha stabilito un precedente significativo: le aziende che emettono grandi quantità di gas serra possono essere ritenute civilmente responsabili per i danni climatici. La corte ha riconosciuto che le imprese potrebbero essere obbligate a prendere misure preventive proporzionali alle loro emissioni, anche prima che si verifichino danni effettivi. Questo principio potrebbe influenzare future cause legali in materia di responsabilità climatica.
Lliuya, supportato dall’organizzazione non governativa Germanwatch, aveva inizialmente presentato la causa nel 2015, chiedendo che RWE contribuisse alle difese contro le inondazioni locali in proporzione alla sua quota di emissioni globali. Sebbene la corte abbia respinto la sua richiesta specifica, la decisione rafforza la base legale per azioni legali simili in tutto il mondo. The Guardian
2. Cina annuncia nuovi progetti climatici per le isole del Pacifico
Durante un vertice a Xiamen, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha annunciato un aumento del sostegno della Cina ai paesi insulari del Pacifico per affrontare il cambiamento climatico. Il piano prevede l’implementazione di 100 progetti nei prossimi tre anni, focalizzati su energia pulita, conservazione degli oceani e infrastrutture a basse emissioni. Inoltre, la Cina investirà 2 milioni di dollari in settori come la pesca e il turismo sostenibile. Questa iniziativa si inserisce nella strategia della “Belt and Road” e mira a rafforzare l’influenza cinese nella regione, soprattutto in un momento in cui gli aiuti statunitensi sono in pausa e le tariffe USA colpiscono diverse nazioni del Pacifico. Reuters
2. Regno Unito: fiumi contaminati da un cocktail di sostanze chimiche minacciano la biodiversità
Uno studio condotto nel Regno Unito ha rilevato la presenza di oltre 4.000 sostanze chimiche nei fiumi, tra cui pesticidi, antibiotici, cosmetici e medicinali veterinari. Queste sostanze, provenienti da attività agricole, industriali e domestiche, stanno alterando gli ecosistemi acquatici, influenzando il comportamento e la riproduzione di pesci e invertebrati. Gli esperti avvertono che l’inquinamento chimico rappresenta una minaccia significativa per la biodiversità fluviale e richiedono un monitoraggio più rigoroso e regolamentazioni più severe. The Guardian
28 maggio 2025
1. Allarme dell’OMM: alta probabilità di superare i limiti dell’Accordo di Parigi entro il 2029
Un nuovo rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) avverte che c’è un’80% di probabilità che, tra il 2025 e il 2029, si registri almeno un anno con temperature globali superiori ai record precedenti. Inoltre, esiste una probabilità del 70% che la media quinquennale superi di 1,5°C i livelli preindustriali, avvicinandosi pericolosamente al limite stabilito dall’Accordo di Parigi. Il rapporto sottolinea anche un rischio crescente di eventi climatici estremi, come siccità, inondazioni e incendi boschivi, con l’Artico che si riscalda 3,5 volte più rapidamente rispetto alla media globale. Nonostante queste previsioni preoccupanti, l’OMM insiste sulla possibilità di evitare un riscaldamento catastrofico attraverso una rapida riduzione delle emissioni di combustibili fossili. The Guardian
2. Australia approva l’estensione di un controverso progetto di gas naturale
Il governo australiano ha autorizzato l’estensione del progetto di gas naturale North West Shelf fino al 2070, suscitando forti critiche da parte di ambientalisti e comunità indigene. Il sito, situato nella penisola di Burrup, ospita oltre un milione di incisioni rupestri aborigene, alcune delle quali risalgono a 50.000 anni fa. Gli esperti temono che l’aumento delle emissioni possa danneggiare irreversibilmente questo patrimonio culturale. Nonostante le condizioni imposte per limitare l’inquinamento atmosferico, il ministro dell’Ambiente ha dichiarato che la legge nazionale non consente di rifiutare il progetto basandosi esclusivamente su motivi climatici. UNESCO ha rinviato la candidatura del sito a patrimonio mondiale, in attesa di una riduzione delle emissioni dannose. The Guardian
3. EPA degli Stati Uniti propone l’eliminazione dei limiti alle emissioni di gas serra per le centrali elettriche
Secondo documenti ottenuti dal New York Times, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) degli Stati Uniti sta valutando la possibilità di revocare tutti i limiti alle emissioni di gas serra per le centrali elettriche a carbone e gas. Questa proposta rappresenterebbe un significativo passo indietro rispetto agli sforzi precedenti per ridurre le emissioni nel settore energetico, sollevando preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli esperti di clima. Reuters
27 maggio 2025
1. Boom di polpi nel Regno Unito legato al riscaldamento marino
Un’improvvisa proliferazione di polpi nelle acque dell’Inghilterra sud-occidentale ha sorpreso pescatori e scienziati. Il fenomeno è attribuito a un’ondata di calore marina primaverile che ha innalzato le temperature dell’acqua di 2–4°C. A Brixham, nel Devon, sono stati registrati fino a 36 tonnellate di polpi in un solo giorno, rispetto ai 200 kg dell’anno precedente. Sebbene i pescatori stiano beneficiando economicamente di questa abbondanza, emergono preoccupazioni ecologiche: i polpi stanno predando granchi e aragoste, entrando nelle trappole attraverso aperture destinate ai giovani crostacei. Gli esperti monitorano la situazione per valutare la necessità di strategie di gestione sostenibile. The Guardian
2. La Scozia propone nuovi obiettivi climatici dopo aver abbandonato i precedenti
Dopo aver rinunciato al suo ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 75% entro il 2030, il governo scozzese sta considerando nuove proposte per affrontare la crisi climatica. Un gruppo di esperti ha suggerito obiettivi più realistici e strategie concrete per ridurre le emissioni, che i ministri scozzesi stanno valutando attentamente. BBC
3. La FAA approva il prossimo volo del razzo Starship di SpaceX
La Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha autorizzato SpaceX a effettuare il prossimo volo del suo razzo Starship, espandendo le zone di pericolo per i detriti. Sebbene non direttamente legata alla crisi climatica, questa decisione evidenzia l’importanza crescente delle tecnologie spaziali e delle loro implicazioni ambientali, inclusa la gestione dei detriti spaziali e l’impatto delle attività spaziali sull’atmosfera terrestre. Reuters
26 maggio 2025
1. Record di temperature globali per il dodicesimo mese consecutivo
Secondo il servizio Copernicus Climate Change Service (C3S), il pianeta ha registrato temperature record per il dodicesimo mese consecutivo, con maggio 2024 che si è rivelato il maggio più caldo mai registrato. Le temperature globali hanno superato di 1,63°C i livelli preindustriali, avvicinandosi pericolosamente alla soglia critica di 1,5°C stabilita dall’Accordo di Parigi. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha avvertito che “stiamo giocando alla roulette russa con il nostro pianeta” e ha esortato a un’azione climatica più ambiziosa. Le Monde.fr
2. Regno Unito: il governo sotto accusa per l’inadeguata preparazione ai cambiamenti climatici
Il Climate Change Committee (CCC), organismo indipendente britannico, ha pubblicato un rapporto critico sull’operato del governo del Regno Unito in materia di adattamento climatico. Secondo il CCC, i progressi sono “troppo lenti, fermi o nella direzione sbagliata”, lasciando il paese vulnerabile a impatti economici e sanitari gravi, come ondate di calore estreme e inondazioni. Solo 3 delle 46 aree valutate mostrano piani adeguati per il futuro, mentre settori cruciali come la sanità risultano particolarmente impreparati. BBC
3. Stati Uniti: la Camera propone tagli significativi alle politiche climatiche
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha presentato un piano di bilancio che prevede l’eliminazione di crediti d’imposta per l’energia pulita, la riduzione dei finanziamenti per veicoli elettrici e energie rinnovabili, e la revoca di altri fondi legati al clima. Queste misure mirano a smantellare parti significative dell’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden, suscitando critiche da parte di gruppi ambientalisti che le considerano un passo indietro nella lotta al cambiamento climatico. Reuters
25 maggio 2025
1. Australia: Alluvioni devastanti isolano decine di migliaia di persone
Le autorità australiane stanno effettuando lanci aerei di forniture per soccorrere gli agricoltori rimasti isolati a causa delle gravi inondazioni che hanno colpito il sud-est del paese. Le inondazioni hanno causato la morte di almeno cinque persone e hanno lasciato decine di migliaia senza accesso a beni di prima necessità. Gli elicotteri stanno distribuendo mangimi per il bestiame nelle aree rurali più colpite. Questo evento mette in evidenza l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico in Australia. Reuters
2. Scozia: Abbandono dell’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni
Il governo scozzese ha annunciato l’abbandono del suo obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 75% entro il 2030, mantenendo però l’impegno a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2045. La decisione arriva dopo che il Comitato per il Cambiamento Climatico ha dichiarato l’obiettivo del 2030 irrealizzabile, sottolineando che la Scozia ha mancato otto dei dodici obiettivi annuali precedenti. Questo passo indietro rappresenta un colpo per la reputazione della Scozia come leader nella lotta al cambiamento climatico. Risk Briefing
3. Canada: Il principale fondo pensione abbandona l’obiettivo di emissioni nette zero
Il maggiore fondo pensione del Canada ha deciso di abbandonare il suo obiettivo di raggiungere emissioni nette zero, suscitando critiche da parte di attivisti climatici. La decisione solleva preoccupazioni sull’impegno delle istituzioni finanziarie nel sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Gli attivisti sottolineano che tale mossa potrebbe rallentare gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico. Reuters
24 maggio 2025
1. Europa: il Parlamento UE esenta il 90% delle aziende dal dazio sul carbonio
Il Parlamento Europeo ha approvato modifiche al dazio sul carbonio alle frontiere, esentando dall’obbligo le aziende che importano meno di 50 tonnellate metriche all’anno di beni soggetti al regolamento. Questa decisione solleva preoccupazioni, può infatti indebolire gli sforzi dell’UE per ridurre le emissioni globali. Reuters
2. Il Regno Unito a rischio di malattie tropicali trasmesse da insetti a causa del cambiamento climatico
Secondo un rapporto pubblicato oggi da The Guardian, gli scienziati avvertono che il cambiamento climatico potrebbe portare alla diffusione nel Regno Unito di malattie tropicali trasmesse da insetti, come il virus del Nilo occidentale, la dengue, la chikungunya e lo zika. Le temperature più calde stanno rendendo il paese più ospitale per le zanzare che trasmettono queste malattie. La zanzara tigre asiatica e le specie di Culex, vettori di gravi malattie tropicali, sono state rilevate nel Regno Unito, ma non sono ancora presenti in numero sufficiente da causare grandi focolai. La comparsa del virus del Nilo occidentale nelle zanzare del Regno Unito nel 2025 rappresenta un importante sviluppo, anche se finora non sono stati segnalati casi di trasmissione all’uomo. Gli esperti sottolineano che mantenere e aumentare gli investimenti nei programmi globali di controllo delle malattie è essenziale per prevenire l’insediamento di queste malattie nel Regno Unito. Gli accademici britannici affermano che i tagli agli aiuti esteri compromettono gli sforzi globali per monitorare e trattare le malattie tropicali, aumentando i rischi sia all’estero che a livello nazionale. Essi evidenziano che rafforzare le iniziative sanitarie internazionali e affrontare il cambiamento climatico attraverso strategie a lungo termine per raggiungere emissioni nette zero sono fondamentali per salvaguardare la salute pubblica. Il governo britannico afferma il suo impegno per la sicurezza sanitaria globale attraverso finanziamenti e un nuovo accordo pandemico volto a migliorare la collaborazione internazionale. The Guardian
3. Irlanda: ondata di calore marina minaccia gli ecosistemi marini
Le temperature marine attorno al Regno Unito e all’Irlanda hanno raggiunto livelli eccezionalmente elevati, con alcune aree che registrano fino a 4°C in più rispetto alla media stagionale. Questo fenomeno, attribuito al cambiamento climatico, potrebbe avere gravi ripercussioni sulla biodiversità marina e sull’industria della pesca. BBC
23 maggio 2025
1. Alluvioni in Nuovo Galles del Sud: il Primo Ministro australiano lancia un allarme sulla crisi climatica
Il Nuovo Galles del Sud, in Australia, è stato colpito da piogge torrenziali che hanno causato gravi inondazioni, provocando la morte di quattro persone e lasciando una dispersa. Il Primo Ministro Anthony Albanese ha avvertito che eventi meteorologici estremi come questo diventeranno sempre più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico. Le autorità hanno emesso avvisi di emergenza e ampliato l’assistenza ai disastri per 19 aree governative locali, offrendo sovvenzioni per la ripresa personale e comunitaria. I ricercatori climatici hanno confermato che le condizioni più umide sono guidate dal riscaldamento globale, aumentando i livelli di precipitazioni fino al 15% rispetto alle medie storiche. The Guardian
2. Gli Stati Uniti ritirano il sostegno agli accordi basati sul “debito per la natura”
L’amministrazione Trump ha ridotto il supporto agli accordi basati sul “debito per la natura”, che consentono ai paesi di ridurre il proprio debito in cambio di impegni per la conservazione degli ecosistemi critici. La U.S. International Development Finance Corporation (DFC) ha fornito assicurazioni contro i rischi politici per quasi il 90% di 6 miliardi di dollari in recenti scambi. Ora, con l’opposizione di figure chiave come il nuovo CEO della DFC, Ben Black, e il capo dell’efficienza governativa, Elon Musk, questi accordi sono a rischio. Paesi come Angola e Zambia potrebbero dover rivedere o abbandonare i loro piani. Ciò mette in pericolo la conservazione di ecosistemi come le Isole Galapagos, i parchi nazionali africani e la foresta amazzonica. Reuters
3. Le coste globali a rischio anche se si raggiunge l’obiettivo di 1,5°C di riscaldamento
Secondo uno studio pubblicato su Communications Earth and Environment, anche se il riscaldamento globale fosse limitato a 1,5°C, le coste di tutto il mondo potrebbero subire un innalzamento del livello del mare di diversi metri nei prossimi secoli. I ricercatori hanno analizzato i cambiamenti passati delle calotte glaciali e hanno concluso che temperature simili in epoche precedenti hanno portato a significativi aumenti del livello del mare. Attualmente, le osservazioni mostrano un tasso crescente di fusione, con la Groenlandia e l’Antartide occidentale che contribuiscono in modo significativo. Gli scienziati sottolineano che ogni frazione di grado di riscaldamento evitata può limitare i rischi, ma avvertono che l’innalzamento del livello del mare potrebbe continuare anche con un riscaldamento stabilizzato. BBC
22 maggio 2025
1. Agricoltori europei affrontano la primavera più secca del secolo
In diverse regioni dell’Europa nord-occidentale, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio e Germania, gli agricoltori stanno affrontando gravi difficoltà a causa della primavera più secca degli ultimi cento anni. La mancanza di piogge ha compromesso la crescita delle colture in un periodo cruciale, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la stabilità finanziaria degli agricoltori. Secondo l’IPCC, il cambiamento climatico aumenterà la frequenza e l’intensità di eventi di siccità in Europa, rendendo indispensabili misure di adattamento come l’irrigazione efficiente e l’adozione di colture resistenti alla siccità. The Guardian
2. Piogge torrenziali in Australia sud-orientale causano vittime e isolamento
Forti piogge hanno colpito la costa sud-orientale dell’Australia, provocando inondazioni improvvise che hanno causato la morte di due persone e isolato decine di migliaia di residenti. Le autorità hanno emesso nuovi ordini di evacuazione, mentre si prevedono ulteriori precipitazioni nelle prossime 24 ore. Questi eventi estremi evidenziano l’aumento della frequenza e dell’intensità delle condizioni meteorologiche estreme legate al cambiamento climatico. Reuters
3. Il Pacifico propone di ospitare la COP31 per affrontare la crisi climatica
Il presidente di Palau, Surangel Whipps Jr., ha proposto che l’Australia e le nazioni del Pacifico co-ospitino la conferenza COP31, sottolineando l’opportunità unica di affrontare le sfide climatiche che colpiscono le isole del Pacifico, tra le più vulnerabili al cambiamento climatico. Whipps ha esortato l’Australia a dimostrare impegni concreti nella riduzione delle emissioni e nella transizione verso energie rinnovabili, proponendo iniziative come rendere il Pacifico la prima regione al mondo alimentata al 100% da energie rinnovabili. The Guardian
21 maggio 2025
1. La crisi climatica minaccia la fornitura di cioccolato nell’UE
Un rapporto di Foresight Transitions, commissionato dalla European Climate Foundation, avverte che il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità stanno aggravando una “crisi del cioccolato” nell’Unione Europea. La maggior parte del cacao importato proviene da paesi dell’Africa occidentale con bassa preparazione climatica, rendendo vulnerabile la catena di approvvigionamento. Il rapporto sollecita i produttori di cioccolato a finanziare l’adattamento climatico e la protezione della biodiversità nei paesi fornitori. The Guardian
2. Inondazioni record isolano 50.000 persone nel Nuovo Galles del Sud, Australia
Piogge torrenziali hanno causato inondazioni senza precedenti nel Nuovo Galles del Sud, isolando quasi 50.000 persone e costringendo a oltre 280 operazioni di salvataggio. Le autorità hanno emesso avvisi di emergenza, con ulteriori piogge previste che potrebbero peggiorare la situazione. Questi eventi estremi sono attribuiti al cambiamento climatico, che aumenta la frequenza e l’intensità delle precipitazioni. The Guardian
3. La generazione solare globale supererà quella nucleare per la prima volta
Secondo un’analisi di Reuters, la produzione globale di elettricità da impianti solari è destinata a superare quella delle centrali nucleari per la prima volta nell’estate del 2025. Questo traguardo è attribuito a un aumento significativo della capacità solare installata, che ha visto una crescita media annua del 25% dal 2020. Nei primi tre mesi del 2025, la generazione solare è aumentata del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie a un’espansione diffusa della capacità in diverse regioni chiave. Durante i mesi di picco della produzione, le fattorie solari stanno iniziando a superare la produzione eolica globale e ora si prevede che supereranno anche quella nucleare, segnando un’importante pietra miliare nella transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Reuters
20 maggio 2025
1. Australia approva progetto da 2,3 miliardi di dollari per l’estrazione di gas, tra polemiche ambientali
Il governo australiano ha dato il via libera al controverso progetto di gas Narrabri, del valore di 2,3 miliardi di dollari, gestito dalla compagnia Santos. Il progetto prevede l’estrazione di gas da carbone nel Nuovo Galles del Sud, una regione già colpita da siccità e incendi. Gli ambientalisti criticano la decisione, sostenendo che contraddice gli impegni climatici dell’Australia e potrebbe aggravare le emissioni di gas serra. Reuters
2. Le città devono dimostrare preparazione agli shock climatici per rimanere competitive
Secondo un’analisi di Reuters, le città di tutto il mondo stanno affrontando crescenti pressioni per dimostrare la loro capacità di affrontare gli shock climatici, come ondate di calore, inondazioni e incendi. La resilienza climatica sta diventando un fattore chiave per attrarre investimenti e talenti, con le aziende che valutano sempre più la capacità delle città di gestire i rischi climatici. L’articolo sottolinea l’importanza di strategie proattive e investimenti in infrastrutture sostenibili per garantire la competitività urbana in un contesto di cambiamento climatico accelerato. Reuters
3. Il G7 cerca consenso su questioni climatiche non tariffarie, ma affronta resistenze dagli Stati Uniti
Durante l’incontro in Canada, i leader finanziari del G7 hanno discusso l’importanza di affrontare le questioni climatiche attraverso misure non tariffarie. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno mostrato resistenza a impegni più stringenti, evidenziando le difficoltà nel raggiungere un consenso globale sulle politiche climatiche. Reuters
19 maggio 2025
1. Piogge torrenziali nel sud della Cina causano vittime e allerta disastri
Forti piogge nelle province meridionali cinesi di Guangdong e Guangxi hanno provocato la morte di cinque persone e la scomparsa di altre nel fine settimana. Le autorità hanno emesso allerte per piogge intense, inondazioni montane e disastri geologici in diverse regioni, tra cui Jiangxi, Zhejiang, Fujian e Xinjiang, a causa delle condizioni meteorologiche estreme attribuite al cambiamento climatico. Reuters
2. Ondata di calore in India rende insopportabile la vita nelle città
Le città indiane stanno affrontando temperature estreme che rendono la vita quotidiana insostenibile, specialmente per le comunità più vulnerabili. A Bangalore, la temperatura media è aumentata di circa 0,23°C per decennio, con picchi che superano i 40°C. Molti residenti, privi di accesso all’aria condizionata, trovano che i ventilatori non siano sufficienti a mitigare il calore intenso. Le autorità locali stanno cercando soluzioni per affrontare l’emergenza climatica urbana. The Guardian
3. EnergyAustralia ammette l’inefficacia delle compensazioni di carbonio
EnergyAustralia ha riconosciuto che le compensazioni di carbonio non eliminano gli impatti delle emissioni derivanti dall’uso di combustibili fossili da parte dei clienti. In un accordo con la Commissione Australiana per la Concorrenza e i Consumatori, l’azienda ha ammesso che le sue affermazioni precedenti potrebbero aver fuorviato i consumatori riguardo all’efficacia delle compensazioni nel contrastare il cambiamento climatico. Questo caso solleva dubbi sull’affidabilità delle strategie di compensazione delle emissioni adottate da molte aziende. The Guardian
18 maggio 2025
1. Fondi “verdi” europei investono oltre 33 miliardi di dollari in aziende fossili
Un’indagine congiunta di Voxeurop e The Guardian ha rivelato che numerosi fondi d’investimento europei etichettati come “sostenibili”, regolati secondo la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell’UE, detengono oltre 33 miliardi di dollari in azioni di grandi compagnie petrolifere e del gas, tra cui TotalEnergies, Shell, ExxonMobil, Chevron e BP. Questi fondi, spesso promossi con nomi come “Sustainable Global Stars” o “Europe Climate Pathway”, sono stati accusati di greenwashing, poiché nessuna delle aziende fossili coinvolte ha piani compatibili con gli obiettivi climatici globali. Le nuove linee guida dell’ESMA, in vigore dal 21 maggio, richiederanno maggiore trasparenza, ma le ONG chiedono riforme più incisive, incluso il divieto esplicito di investimenti in combustibili fossili nei fondi sostenibili. The Guardian
2. Australia: divisioni interne nel partito liberale su clima e nucleare
In Australia, la senatrice Anne Ruston ha ammesso pubblicamente che il Partito Liberale è profondamente diviso sulle politiche climatiche ed energetiche, in particolare riguardo all’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050 e all’adozione dell’energia nucleare. Dopo la recente sconfitta elettorale, il partito sta rivedendo la propria agenda politica, con la possibilità di abbandonare l’impegno per le emissioni nette zero, rompendo così il consenso bipartisan su questo obiettivo. Queste tensioni interne potrebbero influenzare significativamente la direzione futura delle politiche climatiche australiane. The Guardian
3. L’amministrazione Trump mira a ridurre gli incentivi per le energie rinnovabili
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha avviato il processo per revocare una normativa dell’era Biden che riduceva le tariffe per i progetti di energia eolica e solare su terreni federali. La norma, finalizzata nel 2024, aveva tagliato le tariffe di circa l’80% per incentivare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Parallelamente, il Dipartimento degli Interni ha annunciato l’intenzione di dimezzare i tempi di revisione per lo sviluppo di progetti petroliferi e del gas su terreni federali, passando da un anno a sei mesi. Queste mosse sono viste come un tentativo di favorire i combustibili fossili a scapito delle energie pulite. Reuters
17 maggio 2025
1. Il cambiamento climatico minaccia la produzione vinicola in Catalogna
La storica azienda vinicola spagnola Familia Torres, attiva in Catalogna dal 1870, ha dichiarato che potrebbe dover abbandonare i suoi vigneti tradizionali entro 30-50 anni a causa dell’aggravarsi degli effetti del cambiamento climatico, come l’aumento delle temperature e la siccità. Per adattarsi, l’azienda sta installando sistemi di irrigazione in Spagna e California e piantando nuovi vigneti ad altitudini più elevate, inclusi i Pirenei. Nel 2023, la produzione ha registrato un calo significativo, con la vendemmia anticipata di circa 10 giorni. Familia Torres destina l’11% dei suoi profitti a iniziative di adattamento e mitigazione climatica. The Guardian
2. Fioritura algale tossica in Australia Meridionale causa spiaggiamenti di squali
Dal marzo 2025, l’Australia Meridionale sta affrontando una prolungata fioritura algale tossica lungo la costa, attribuita a un’ondata di calore marina con temperature dell’acqua superiori di 2°C alla media e aggravata dalla siccità. Questa situazione ha portato alla morte di oltre 200 specie marine e a un aumento degli avvistamenti e spiaggiamenti di squali, tra cui squali bianchi e angelo. Sebbene non ci siano prove definitive che colleghino direttamente la fioritura algale agli spiaggiamenti, gli esperti stanno indagando su possibili legami. The Guardian
3. Ghana acquisisce 200.000 ettari per rilanciare la produzione di cacao colpita dal cambiamento climatico
Il governo del Ghana ha annunciato l’acquisizione di 200.000 ettari di terreno entro la fine del 2025 per creare nuove piantagioni di cacao, nel tentativo di contrastare il calo della produzione scesa a circa 500.000 tonnellate, il livello più basso degli ultimi 20 anni. Le cause principali di questo declino includono il cambiamento climatico, malattie degli alberi e l’impatto dell’estrazione illegale di oro sulle aree agricole. Il ministro delle Finanze, Cassiel Ato Forson, ha sottolineato l’urgenza di implementare misure robuste per invertire questa tendenza e garantire la crescita sostenibile del settore. L’iniziativa mira a integrare le aziende agricole esistenti e a rafforzare la resilienza dell’industria del cacao, fondamentale per l’economia del paese. Reuters
16 maggio 2025
1. Standard edilizi inadeguati aumentano le bollette energetiche delle nuove abitazioni nel Regno Unito
Un’analisi dell’Energy and Climate Intelligence Unit rivela che le abitazioni costruite nel Regno Unito dal 2016 presentano bollette energetiche annuali superiori di circa £1.000 rispetto a quanto previsto, a causa di standard edilizi insufficienti. La mancanza di isolamento adeguato, l’uso di caldaie a gas anziché pompe di calore e l’assenza di pannelli solari in circa il 60% delle nuove case hanno contribuito a un aumento collettivo dei costi energetici stimato in £5 miliardi. Si prevede che le nuove normative edilizie, attese entro la fine del 2025, imporranno l’integrazione di energie rinnovabili, ma permangono preoccupazioni sull’efficacia di tali misure e sull’influenza delle lobby del settore edilizio. The Guardian
2. Ondata di calore primaverile da record colpisce il Texas
Il Texas centrale e meridionale sta affrontando una seconda giornata consecutiva di temperature primaverili da record, con valori che superano i 37,7°C (100°F). Le autorità hanno emesso avvisi per la popolazione, raccomandando di rimanere idratati e di limitare le attività all’aperto. Questa ondata di calore precoce solleva preoccupazioni sulla crescente frequenza e intensità degli eventi climatici estremi legati al cambiamento climatico. Reuters
3. Tradizione millenaria dei Mixtec minacciata dal cambiamento climatico
In Messico, la comunità indigena Mixtec pratica da 1.500 anni l’estrazione di un pigmento viola dal raro mollusco purpura per tingere i filati. Tuttavia, il cambiamento climatico e la raccolta eccessiva stanno mettendo a rischio sia la specie che questa antica tradizione. Un tempo era possibile raccogliere fino a 3.000 molluschi al giorno; oggi, ne rimangono circa 100. La perdita di questa pratica rappresenta una minaccia sia per la biodiversità marina che per il patrimonio culturale dei Mixtec. The Guardian
15 maggio 2025
1. Emissioni globali di energia in aumento: USA ed Europa compensano i tagli della Cina
Nonostante la Cina abbia registrato la sua maggiore riduzione delle emissioni nel settore energetico dal 2020, le emissioni globali di CO₂ nel primo trimestre del 2025 sono rimaste elevate. L’aumento della produzione di energia da combustibili fossili negli Stati Uniti e in Europa ha più che compensato i progressi cinesi. Secondo i dati di Ember, USA ed Europa hanno emesso complessivamente 801 milioni di tonnellate di CO₂ da gennaio a marzo, il 7% in più rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo il livello più alto dal 2022. Questa tendenza solleva preoccupazioni sulla capacità globale di ridurre le emissioni nel settore energetico. Reuters
2. Ecologi olandesi aiutano gli uccelli migratori ad adattarsi alla crisi climatica
Un team di ecologi nei Paesi Bassi ha sperimentato con successo lo spostamento verso nord dei pigliamosche, uccelli migratori, per adattarsi ai cambiamenti climatici. Questi uccelli sincronizzano la loro migrazione con la luce, ma il riscaldamento globale ha anticipato la comparsa delle larve di falena di cui si nutrono. Trasferendoli in aree dove il picco alimentare coincide con la loro riproduzione, il numero di pulcini è raddoppiato. Questo intervento dimostra come l’azione umana possa mitigare gli effetti della crisi climatica sulla fauna selvatica. The Guardian
3. Il Regno Unito investe 838 milioni di dollari per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici
Il governo britannico ha annunciato un investimento di 630 milioni di sterline (circa 838 milioni di dollari) per installare pannelli solari, pompe di calore e sistemi di isolamento in scuole, ospedali e case di cura. Questo piano mira a ridurre le emissioni di carbonio e i costi energetici, contribuendo agli obiettivi climatici nazionali. L’iniziativa fa parte degli sforzi del Regno Unito per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050. Reuters
14 maggio 2025
1. Studio rivela divario di genere nelle emissioni di gas serra
Una ricerca condotta su 15.000 persone in Francia ha evidenziato che gli uomini emettono il 26% in più di gas serra rispetto alle donne, principalmente a causa di un maggiore utilizzo dell’auto e di un consumo più elevato di carne rossa. Anche dopo aver considerato fattori socioeconomici come reddito ed istruzione, la differenza rimane significativa. Lo studio suggerisce che le norme culturali legate alla mascolinità influenzano comportamenti ad alto impatto ambientale, mentre le donne, con impronte di carbonio più basse, mostrano una maggiore preoccupazione per il clima. The Guardian
2. Le principali aziende lattiero-casearie ignorano le emissioni di metano, secondo un rapporto
Un recente rapporto evidenzia che molte delle più grandi aziende lattiero-casearie globali stanno trascurando le emissioni di metano, un potente gas serra, nei loro piani climatici. L’analisi rivela che numerose catene di caffetterie e produttori di latticini non hanno stabilito obiettivi chiari per la riduzione del metano, nonostante il settore agricolo sia una delle principali fonti di questo gas. Gli esperti sottolineano che affrontare le emissioni di metano è essenziale per limitare il riscaldamento globale a breve termine. The Guardian
3. Norvegia: cittadini chiedono investimenti del fondo sovrano in soluzioni climatiche
Un panel di cittadini norvegesi ha raccomandato che il fondo sovrano del paese, il più grande al mondo con 1,8 trilioni di dollari, aumenti gli investimenti in settori che affrontano sfide globali come il cambiamento climatico. La proposta mira a orientare le risorse finanziarie verso soluzioni sostenibili e a lungo termine per mitigare gli effetti della crisi climatica. Reuters
13 maggio 2025
1. Stati Uniti: la Camera propone tagli significativi agli incentivi per l’energia pulita
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha presentato una proposta di bilancio che prevede l’eliminazione graduale dei crediti d’imposta per l’energia pulita, una riduzione significativa dei finanziamenti per i veicoli elettrici e per le energie rinnovabili, e tagli ai programmi ambientali. Queste misure rappresentano un’inversione rispetto alle politiche ambientali dell’amministrazione precedente e sollevano preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli investitori nel settore dell’energia pulita. La proposta riflette un cambiamento nell’approccio legislativo degli Stati Uniti riguardo alla lotta contro il cambiamento climatico. Reuters
2. Texas si prepara a un’ondata di calore: stress sulla rete elettrica previsto
Il Texas si prepara ad affrontare temperature superiori ai 37,7°C (100°F) questa settimana, mettendo sotto pressione la rete elettrica statale. Le autorità prevedono un aumento significativo della domanda di energia, sollevando preoccupazioni sulla capacità del sistema di gestire il carico aggiuntivo. Questo scenario evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture energetiche agli eventi climatici estremi, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. Reuters
3. Critiche al target net zero del Regno Unito da parte del ministro ombra dell’energia
Andrew Bowie, ministro ombra dell’energia del Partito Conservatore britannico, ha definito l’obiettivo di raggiungere emissioni nette zero entro il 2050 come “arbitrario” e “non basato sulla scienza”. Ha messo in discussione la credibilità dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e suggerito una revisione dell’impegno del Regno Unito verso l’Accordo di Parigi. Tuttavia, la comunità scientifica sottolinea l’importanza di mantenere l’obiettivo per limitare l’aumento della temperatura globale e prevenire impatti climatici catastrofici. The Guardian
12 maggio 2025
1. La crisi climatica minaccia la produzione globale di banane
Secondo un nuovo studio, l’aumento delle temperature, eventi meteorologici estremi e la diffusione di parassiti legati al cambiamento climatico stanno colpendo duramente le principali regioni produttrici di banane, tra cui Guatemala, Costa Rica e Colombia. Questi fattori mettono a rischio la disponibilità del frutto più consumato al mondo, con potenziali ripercussioni economiche e alimentari a livello globale. The Guardian
2. Il partito Nazionale australiano (opposizione) riafferma il suo no agli obiettivi net zero senza energia nucleare
David Littleproud è stato rieletto leader del Partito Nazionale australiano, ribadendo la posizione del partito contro gli obiettivi di emissioni nette zero senza l’inclusione dell’energia nucleare. Questa posizione evidenzia le divisioni politiche interne all’Australia riguardo alle strategie per affrontare la crisi climatica. The Guardian
3. L’Unione Europea allenta gli obiettivi sulle emissioni delle auto dopo pressioni dell’industria
La Commissione Europea ha proposto di consentire ai produttori automobilistici di soddisfare gli obiettivi di emissioni basandosi sulle medie delle loro flotte, piuttosto che su limiti per singolo veicolo. Questa mossa, influenzata da forti pressioni dell’industria, potrebbe rallentare gli sforzi dell’UE per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Reuters
11 maggio 2025
1. Regno Unito: il Partito Laburista sotto pressione dopo le critiche di Tony Blair sulla strategia net zero
L’ex primo ministro Tony Blair ha sollevato dubbi sulla strategia net zero del Regno Unito, sostenendo che impone oneri eccessivi ai cittadini comuni. Queste osservazioni hanno alimentato il dibattito interno al Partito Laburista, con il leader Keir Starmer che ha riaffermato l’impegno verso la neutralità carbonica, sottolineando l’importanza dell’energia pulita per la sicurezza nazionale. Tuttavia, le sfide finanziarie e le tensioni interne al partito potrebbero ostacolare l’attuazione delle politiche climatiche. The Guardian
2. Il nuovo Papa sarà un sostenitore della lotta al cambiamento climatico?
Con l’elezione di Papa Leone, il primo pontefice nato negli Stati Uniti, ci si interroga su quale sarà il suo approccio alla crisi climatica. Il podcast “The Climate Question” della BBC esplora le potenziali influenze del nuovo Papa sulle politiche ambientali della Chiesa Cattolica e il suo ruolo nel promuovere l’azione climatica a livello globale. wspartners.bbc.com
3. USA: approvato il più grande impianto di esportazione di gas naturale liquefatto nonostante le preoccupazioni ambientali
La Commissione Federale per la Regolamentazione dell’Energia (FERC) degli Stati Uniti ha raccomandato l’approvazione del progetto CP2 LNG di Venture Global in Louisiana, destinato a diventare il più grande impianto di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) del paese. Il progetto, con una capacità prevista di 28 milioni di tonnellate annue, ha superato una revisione ambientale supplementare focalizzata sulla qualità dell’aria, richiesta dopo che una precedente approvazione era stata annullata da una corte federale nel 2024. Nonostante l’opposizione degli ambientalisti, che temono un aumento delle emissioni di gas serra e un rallentamento della transizione energetica, la FERC ha concluso che il progetto può procedere. Questa decisione rafforza la posizione degli Stati Uniti come leader mondiale nell’esportazione di GNL, ma solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche climatiche nazionali. Reuters
10 maggio 2025
1. NOAA interrompe il monitoraggio dei costi dei disastri climatici negli Stati Uniti
La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha annunciato che non aggiornerà più il database sui costi dei disastri meteorologici legati alla crisi climatica, come inondazioni, ondate di calore e incendi. Questa decisione, influenzata dall’amministrazione Trump, solleva preoccupazioni tra gli esperti, che la considerano una “grave perdita” per la comprensione e la gestione degli impatti economici del cambiamento climatico. The Guardian
2. Studio: il 10% più ricco della popolazione mondiale responsabile di due terzi del riscaldamento globale
Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change rivela che il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile di circa due terzi delle emissioni cumulative di gas serra. Lo studio evidenzia come le disuguaglianze economiche influenzino significativamente la crisi climatica, con i più ricchi che contribuiscono in modo sproporzionato alle emissioni rispetto alle popolazioni più povere, che spesso subiscono gli impatti più gravi del cambiamento climatico. Gli autori sottolineano la necessità di politiche climatiche che affrontino anche le disparità socio-economiche per garantire una transizione equa verso un futuro sostenibile. The Guardian
3. Presidenza brasiliana della COP30 propone nuova governance climatica globale
In vista della COP30 che si terrà a novembre a Belém, in Amazzonia, il Brasile ha proposto la creazione di un Consiglio delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico per rafforzare l’attuazione degli impegni dell’Accordo di Parigi. La proposta mira a superare le attuali lacune di enforcement del sistema UNFCCC, promuovendo una maggiore mobilitazione delle risorse e condivisione dei dati a livello internazionale. Reuters
9 maggio 2025
1. Degrado del suolo agricolo in Europa e Regno Unito: allarme per la sicurezza alimentare
Un rapporto dell’iniziativa Save Soil rivela che oltre il 60% dei suoli agricoli dell’UE e circa il 40% di quelli britannici sono degradati a causa di pratiche agricole intensive. Questo degrado compromette la struttura del suolo, riduce la capacità di trattenere l’acqua e aggrava gli effetti del cambiamento climatico, aumentando la frequenza di siccità e inondazioni. Il rapporto sottolinea la necessità urgente di adottare pratiche agricole rigenerative e politiche che promuovano la sostenibilità per garantire la sicurezza alimentare e la resilienza ambientale. The Guardian
2. Nepal: il cambiamento climatico minaccia la resilienza post-terremoto
A dieci anni dal devastante terremoto del 2015, il Nepal affronta nuove sfide legate al cambiamento climatico. Le precipitazioni sempre più irregolari e intense stanno aumentando il rischio di inondazioni e frane, mettendo a dura prova le infrastrutture e le comunità locali. Studi indicano che l’Himalaya si sta riscaldando fino a 0,7°C più velocemente della media globale, esacerbando la vulnerabilità del paese agli eventi climatici estremi. The Guardian
3. Anticipata emergenza delle farfalle estive nel Regno Unito: segnale del cambiamento climatico
Nel Regno Unito, diverse specie di farfalle tipiche dell’estate sono state osservate già all’inizio di maggio, un fenomeno attribuito a una primavera insolitamente calda e soleggiata. Gli scienziati avvertono che questa emergenza precoce potrebbe causare disallineamenti ecologici, come la mancanza di cibo o la sovrapposizione con predatori, minacciando la sopravvivenza di queste specie. The Guardian
8 maggio 2025
1. Studio: i cambiamenti climatici hanno intensificato le tempeste mortali negli Stati Uniti
Un’analisi del gruppo World Weather Attribution ha rilevato che le tempeste che hanno colpito la Valle del Mississippi ad aprile 2025, causando 24 morti e danni stimati tra 80 e 90 miliardi di dollari, sono state rese più intense dal riscaldamento globale. Le precipitazioni sono state il 9% più abbondanti e il 40% più probabili a causa dell’aumento delle temperature del Golfo del Messico, attribuito all’uso continuo di combustibili fossili. Gli esperti avvertono che eventi simili diventeranno più frequenti se non si riducono le emissioni di gas serra. The Guardian
2. Woodside Energy affronta critiche per la sua strategia climatica
Durante l’assemblea generale annuale, la compagnia australiana Woodside Energy ha affrontato proteste e opposizione da parte degli azionisti riguardo alla sua politica climatica. Nonostante le critiche, sono stati approvati sia la rielezione della consigliera Ann Pickard sia i piani di remunerazione esecutiva. Gli attivisti sostengono che l’azienda non abbia un obiettivo chiaro di zero emissioni nette e che si affidi eccessivamente alla compensazione delle emissioni, continuando a investire in progetti legati ai combustibili fossili. The Guardian
3. Nuovo strumento digitale traccia le migrazioni animali per la conservazione
L’Università del Queensland ha sviluppato un sistema online che monitora le rotte migratorie di diverse specie marine, evidenziando le sfide nella loro protezione. Questo strumento fornisce ai responsabili politici dati cruciali su come le specie attraversano gli oceani e su quali misure adottare per la loro conservazione, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che alterano gli habitat naturali. The Guardian
7 maggio 2025
1. Canada: la crisi climatica minaccia le tradizioni indigene nel nord dell’Ontario
Le comunità indigene del nord dell’Ontario, come Cat Lake ed Eabametoong First Nations, stanno affrontando gravi impatti a causa del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature e la scomparsa del ghiaccio stanno accorciando le stagioni invernali, rendendo difficili attività tradizionali come la pesca su ghiaccio, la caccia e i tornei di broomball. Le strade invernali, fondamentali per il trasporto e l’approvvigionamento, stanno diventando inaffidabili, costringendo i residenti a ricorrere a costosi voli. Questi cambiamenti minacciano non solo la sussistenza economica, ma anche la coesione sociale e culturale di queste comunità. Nonostante le sfide, lo spirito comunitario rimane forte, come dimostrato dalla partecipazione continua a tornei regionali di hockey, anche se con difficoltà logistiche. The Guardian
2. Australia: oltre il 40% dell’elettricità da fonti rinnovabili nel primo trimestre 2025
Secondo i dati dell’Australian Energy Market Operator, tra gennaio e marzo 2025, il 43% dell’elettricità consumata nella rete principale australiana è stato generato da fonti rinnovabili. L’energia solare su tetto ha contribuito per il 16%, l’eolico per il 18% e i grandi impianti solari per il 10%. La produzione da carbone ha raggiunto il minimo storico, mentre le emissioni di gas serra nel settore elettrico sono diminuite del 5,1%. Nonostante questi progressi, gli esperti avvertono che è necessario accelerare ulteriormente per raggiungere l’obiettivo del governo di una quota dell’82% di energia rinnovabile entro il 2030. The Guardian
3. Una nuova specie di ape si stabilisce nel Regno Unito a causa del riscaldamento climatico
La Osmia cornuta, conosciuta come ape europea dei frutteti, si sta diffondendo rapidamente nel sud dell’Inghilterra, dove in passato il clima era troppo freddo per la sua sopravvivenza. Questa specie solitaria, efficace impollinatrice di alberi da frutto, è stata osservata per la prima volta a Greenwich nel 2014 e ha beneficiato delle primavere sempre più calde e secche. La sua presenza rappresenta una rara conseguenza positiva del cambiamento climatico, ma sottolinea anche le alterazioni degli ecosistemi causate dal riscaldamento globale. The Guardian
6 maggio 2025
1. UE verso lo stop definitivo al gas russo entro il 2027
La Commissione Europea presenterà oggi un piano per vietare nuovi contratti di importazione di gas russo entro la fine del 2025 e per eliminare progressivamente quelli esistenti entro il 2027. Questa mossa mira a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, accelerando la transizione verso fonti energetiche più sostenibili. Il piano potrebbe favorire un aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, influenzando le dinamiche del mercato energetico globale. Reuters
2. Rete elettrica europea necessita di investimenti per evitare blackout
Un recente rapporto evidenzia che la rete elettrica dell’Unione Europea richiede oltre 2.000 miliardi di dollari di investimenti entro il 2050 per gestire l’aumento delle energie rinnovabili e prevenire blackout simili a quelli verificatisi in Spagna e Portogallo. Con il 47% dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, la rete attuale, in gran parte obsoleta, non è adeguata a sostenere la transizione energetica. Si sottolinea la necessità di raddoppiare gli investimenti annuali nelle infrastrutture di rete e di aumentare significativamente la capacità di stoccaggio energetico. Reuters
3. TVA statunitense valuta estensione della vita delle centrali a carbone
Il CEO della Tennessee Valley Authority (TVA), Don Moul, ha dichiarato che l’ente sta riconsiderando la chiusura prevista entro il 2035 di quattro centrali a carbone, in risposta a recenti ordini esecutivi del Presidente Donald Trump volti a sostenere l’industria del carbone. Questa decisione ha suscitato critiche da parte di gruppi ambientalisti, preoccupati per l’impatto negativo sul clima e per il rallentamento della transizione verso energie più pulite. Reuters
5 maggio 2025
1. Studio rivela segnali precoci di sconvolgimenti climatici nell’Artico
Uno studio condotto nell’Artico ha evidenziato cambiamenti inaspettati nella tundra, indicando segnali precoci di sconvolgimenti climatici. L’aumento delle temperature nella regione ha portato a mutamenti significativi nella vegetazione, con implicazioni potenzialmente gravi per gli ecosistemi fragili e le comunità che dipendono da essi. Gli scienziati sottolineano l’urgenza di monitorare questi cambiamenti per comprendere meglio l’impatto del riscaldamento globale sulle regioni polari. The Guardian
2. Costi dei disastri climatici nel 2025 stimati a 145 miliardi di dollari
Il riassicuratore Swiss Re prevede che nel 2025 le perdite assicurate dovute a disastri naturali raggiungeranno i 145 miliardi di dollari, segnando un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Eventi come uragani, incendi e inondazioni, intensificati dai cambiamenti climatici, sono i principali responsabili di questo incremento. In particolare, gli incendi a Los Angeles all’inizio dell’anno hanno causato danni assicurati stimati in 40 miliardi di dollari. Swiss Re attribuisce l’aumento dei costi anche alla crescita economica e demografica, che porta a una maggiore esposizione in aree vulnerabili. Reuters
3. L’UE cerca di ridurre la dipendenza dal gas russo, ma affronta ostacoli legali
L’Unione Europea intende eliminare le importazioni di gas dalla Russia entro il 2027, ma si trova di fronte a significativi ostacoli legali. Attualmente, il 19% del gas dell’UE proviene ancora dalla Russia, principalmente attraverso il gasdotto TurkStream e spedizioni di GNL. I contratti esistenti con Gazprom includono clausole “take-or-pay”, che obbligano al pagamento anche in assenza di consegne. Senza sanzioni formali, l’UE ha limitate opzioni legali per rescindere questi contratti. Alcuni esperti suggeriscono di invocare clausole di “hardship” per rinegoziare o cancellare gli accordi, ma l’adozione di sanzioni richiederebbe l’unanimità dei 27 Stati membri, con paesi come Ungheria e Slovacchia probabilmente contrari. Reuters
4 maggio 2025
1. Australia: Elezioni federali 2025 e il dibattito sulla politica climatica
Le elezioni federali australiane del 3 maggio 2025 hanno visto un acceso dibattito sulla politica climatica. Secondo The Guardian, sia il Partito Laburista che la Coalizione sono stati accusati di sostenere l’industria dei combustibili fossili, mentre i partiti minori e i candidati indipendenti hanno spinto per azioni più incisive contro il cambiamento climatico. I risultati elettorali potrebbero influenzare significativamente la direzione delle politiche ambientali del paese nei prossimi anni. Al Jazeera
2. Hawaii approva tassa “green fee” per finanziare interventi contro il cambiamento climatico
Il parlamento delle Hawaii ha approvato una legge che aumenta la tassa sugli alloggi turistici, destinando i fondi raccolti a progetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. La misura, definita “green fee”, mira a sostenere iniziative per la resilienza ambientale e la protezione delle risorse naturali dell’arcipelago. La legge è considerata una delle prime nel suo genere negli Stati Uniti. The News International
3. USA: la Camera dei Rappresentanti vota per bloccare il piano della California per i veicoli elettrici entro il 2035
Il 1° maggio 2025, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha votato per annullare il piano della California che prevede l’eliminazione delle vendite di veicoli a benzina entro il 2035. La legge approvata mira a revocare la deroga concessa dalla EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) sotto l’amministrazione Biden, che consentiva alla California di imporre normative più severe sulle emissioni dei veicoli. La California sostiene che queste regole siano essenziali per ridurre l’inquinamento atmosferico, mentre i produttori di automobili affermano che le normative non sono fattibili. Reuters
3 maggio 2025
1. Canada: inizio anticipato della stagione degli incendi in Columbia Britannica
La stagione degli incendi in Canada è iniziata precocemente, con 26 roghi attivi nella Columbia Britannica, di cui due fuori controllo. Le condizioni climatiche insolitamente calde, secche e ventose stanno aumentando il rischio di incendi, costringendo alcune evacuazioni temporanee. Le autorità locali avvertono che la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni. Reuters
2. Trump propone tagli drastici all’EPA e alle energie rinnovabili
Il presidente Donald Trump ha presentato un bilancio che prevede una riduzione del 55% del budget dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) rispetto al 2025, insieme a tagli significativi ai finanziamenti per le energie rinnovabili e l’agricoltura. Queste misure riflettono l’intenzione dell’amministrazione di ridurre la regolamentazione ambientale e promuovere l’industria dei combustibili fossili. Reuters
3. HSBC Asset Management: il responsabile globale della sostenibilità lascia l’incarico
Il responsabile globale della sostenibilità di HSBC Asset Management ha annunciato le sue dimissioni. Questo cambiamento avviene in un momento in cui le aziende stanno affrontando crescenti pressioni per integrare considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle loro strategie di investimento. La partenza del dirigente solleva interrogativi sul futuro degli impegni sostenibili di HSBC e sulla direzione delle sue politiche ESG. Reuters
2 maggio 2025
1. L’amministrazione Trump fa causa a Hawaii e Michigan per bloccare azioni legali sul clima
L’amministrazione Trump ha intentato cause legali contro gli stati di Hawaii e Michigan nel tentativo di prevenire le loro azioni legali contro le principali compagnie petrolifere per il loro contributo al cambiamento climatico. Il Dipartimento di Giustizia sostiene che tali cause statali interferiscono con le politiche energetiche federali e la politica estera. Questa mossa segue l’ordine esecutivo del presidente Trump che dichiara un’emergenza energetica nazionale per accelerare l’approvazione di progetti di combustibili fossili e ritirarsi dagli accordi internazionali sul clima. Reuters
2. Condizioni meteorologiche estreme in Nuova Zelanda interrompono voli e chiudono scuole
La capitale neozelandese, Wellington, è stata colpita da venti fortissimi, i più intensi registrati quest’anno, causando la cancellazione di voli e la chiusura di scuole. Le autorità hanno emesso avvisi di sicurezza, esortando i residenti a rimanere al chiuso. Questi eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e intensi, in linea con le previsioni degli scienziati sul cambiamento climatico. Reuters
3. Il blackout più grave in Europa degli ultimi 20 anni solleva interrogativi sulla resilienza delle reti elettriche
All’inizio di questa settimana, la penisola iberica è stata colpita dal più esteso blackout degli ultimi due decenni in Europa, lasciando milioni di persone in Spagna, Portogallo e alcune aree della Francia senza elettricità per diverse ore. Sebbene le cause esatte siano ancora oggetto di indagine, l’evento ha messo in luce la vulnerabilità delle infrastrutture energetiche europee in un contesto di crescente dipendenza da fonti rinnovabili e di eventi climatici estremi. Esperti del settore avvertono che, nonostante l’elevata affidabilità delle reti europee, nessun sistema è completamente immune da guasti. L’incidente solleva la necessità di investimenti significativi per rafforzare la resilienza delle reti elettriche, in particolare alla luce delle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla transizione energetica in corso. The Guardian
1 maggio 2025
1. I satelliti dismessi minacciano il clima e lo strato di ozono
Uno studio pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Atmospheres evidenzia che la distruzione in atmosfera dei satelliti dismessi potrebbe avere impatti significativi sul clima e sul recupero dello strato di ozono. Attualmente, oltre 9.000 satelliti orbitano attorno alla Terra, con una previsione di oltre 60.000 entro il 2040. La disintegrazione di questi satelliti durante il rientro atmosferico rilascia particelle di alluminio aerosolizzato nella stratosfera, causando anomalie termiche fino a 1,5°C e rallentando la ricostituzione dell’ozono. Gli autori dello studio sottolineano l’urgenza di considerare l’impatto ambientale nelle pratiche di smaltimento dei satelliti, dato l’aumento delle attività spaziali. The Guardian
2. Cambiamenti ecologici nell’Artico: un segnale precoce della crisi climatica
Una ricerca condotta da 54 scienziati su oltre 2.000 comunità vegetali artiche, distribuite in 45 siti dall’Artico canadese alla Scandinavia, ha rivelato cambiamenti significativi nella composizione delle specie vegetali. L’aumento delle temperature e delle stagioni di crescita più lunghe ha favorito l’espansione di arbusti come il salice, a scapito di muschi, licheni e cottongrass. Questo “inverdimento” della tundra minaccia la biodiversità locale e potrebbe compromettere la sicurezza alimentare delle popolazioni indigene e la sopravvivenza di specie come il caribù. Gli scienziati avvertono che l’Artico funge da indicatore precoce dei cambiamenti climatici globali, sottolineando la necessità di strategie di adattamento. The Guardian
3. Incendi devastanti in Corea del Sud raddoppiati a causa del cambiamento climatico
Secondo un’analisi del World Weather Attribution Group, gli incendi boschivi che hanno colpito la Corea del Sud a marzo sono stati resi due volte più probabili a causa del cambiamento climatico. Le condizioni meteorologiche estreme, tra cui venti forti e siccità, hanno contribuito alla diffusione degli incendi, che hanno causato la morte di almeno due persone e l’evacuazione di oltre 14.000 residenti. Gli scienziati sottolineano che eventi di questo tipo diventeranno sempre più frequenti e intensi se non si interviene drasticamente sulle emissioni di gas serra. Reuters
30 aprile 2025
1. India e Pakistan affrontano ondate di calore estreme: una nuova normalità climatica
India e Pakistan stanno vivendo ondate di calore senza precedenti già ad aprile, con temperature che superano i 40°C a Delhi e raggiungono i 50°C in alcune regioni del Pakistan, come Shaheed Benazirabad. Queste condizioni estreme, attribuite principalmente al cambiamento climatico antropogenico, stanno diventando la “nuova normalità”, secondo gli esperti. Le aree urbane, come Delhi e Islamabad, sperimentano temperature ancora più elevate rispetto alle zone rurali circostanti, a causa dell’effetto isola di calore urbana. Le autorità hanno emesso linee guida d’emergenza, ma l’infrastruttura e la preparazione rimangono insufficienti. Gli scienziati del clima avvertono che l’adattamento sta diventando sempre più inaccessibile per molte nazioni e solo una drastica riduzione delle emissioni e misure migliorate di resilienza climatica possono mitigare gli impatti severi. The Guardian
2. L’amministrazione Trump licenzia tutti gli autori della valutazione climatica nazionale
L’amministrazione Trump ha licenziato tutti i circa 400 autori coinvolti nella sesta Valutazione Nazionale del Clima (NCA6), un rapporto fondamentale che informa le politiche federali e locali sugli impatti del cambiamento climatico. La valutazione, prevista per il 2028, è ora in dubbio, poiché la struttura che la sovrintendeva, il Programma di Ricerca sul Cambiamento Globale degli Stati Uniti, è stata smantellata. Questa mossa solleva preoccupazioni tra gli scienziati e i responsabili politici riguardo alla capacità del governo di affrontare efficacemente la crisi climatica. Reuters
3. Equinor contesta la sospensione del progetto eolico offshore negli Stati Uniti
La compagnia energetica norvegese Equinor ha criticato la decisione dell’amministrazione Trump di sospendere la costruzione del progetto eolico offshore Empire Wind a New York, definendola “illegittima” e annunciando possibili azioni legali. Il progetto, con una capacità prevista di 810 megawatt, avrebbe potuto alimentare circa 500.000 abitazioni all’anno. La sospensione rappresenta un duro colpo per l’industria eolica offshore statunitense, già colpita da precedenti ritiri di investimenti, come quello della tedesca RWE. Equinor ha dichiarato che il progetto era completato al 30% al momento della sospensione e sta valutando le opzioni legali disponibili. Reuters
29 aprile 2025
1. Finlandia sostiene l’obiettivo UE di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040
La Finlandia ha espresso il proprio sostegno alla proposta dell’Unione Europea di ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo, avanzato dalla Commissione Europea, ha incontrato resistenze da parte di alcuni Stati membri preoccupati per l’impatto economico. Mentre paesi come Danimarca, Paesi Bassi e Slovenia appoggiano la proposta, altri, tra cui l’Italia, si oppongono. La Commissione sta valutando l’introduzione di misure di flessibilità, come l’inclusione di crediti di carbonio internazionali, per facilitare la transizione per le industrie domestiche. La proposta definitiva è attesa prima dell’estate e si prevede che le negoziazioni tra gli Stati membri saranno complesse. Reuters
2. Pakistan: la rivoluzione solare esclude la classe media
A Karachi, dove le temperature hanno raggiunto i 40°C ad aprile, l’adozione dell’energia solare sta crescendo rapidamente. Tuttavia, la classe media pakistana è spesso esclusa da questa transizione energetica a causa dei costi iniziali elevati e della mancanza di incentivi adeguati. Mentre le famiglie più abbienti installano pannelli solari per affrontare le frequenti interruzioni di corrente e ridurre le bollette, molte famiglie di reddito medio non possono permettersi l’investimento iniziale. Questa disparità solleva preoccupazioni sull’equità della transizione energetica nel paese. Reuters
3. BP si ritira dagli investimenti green: lascia la responsabile della transizione energetica
BP ha annunciato l’uscita di Giulia Chierchia, responsabile della strategia per le energie rinnovabili, segnando un ulteriore passo indietro dell’azienda rispetto agli impegni presi per la transizione energetica. La decisione arriva dopo pressioni da parte di investitori come il fondo Elliott, che hanno spinto per un ritorno a investimenti più redditizi nel settore dei combustibili fossili. BP ha dichiarato che non sostituirà Chierchia, indicando un ridimensionamento delle ambizioni green dell’azienda. Questa mossa solleva preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli analisti, che temono un rallentamento nella decarbonizzazione del settore energetico globale. The Guardian
28 aprile 2025
1. Africa: la siccità estrema persiste e si prevede un peggioramento
Grandi regioni dell’Africa settentrionale, meridionale e centro-occidentale, nonché il nord del Madagascar, stanno affrontando condizioni di siccità estrema, con previsioni che indicano un ulteriore peggioramento. Le precipitazioni sono state inferiori alla media, con anomalie che vanno dal 15% al 70% in meno rispetto ai livelli normali. Questa situazione ha gravi implicazioni per la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua e la salute delle popolazioni colpite. Le autorità locali e le organizzazioni internazionali stanno lavorando per affrontare questa crisi umanitaria in evoluzione. Eurasia Review
2. Organizzazione pro-gas in Australia sotto accusa per dichiarazioni fuorvianti
Il gruppo “Australians for Natural Gas”, legato al Partito Liberale australiano, è stato segnalato all’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) per presunte dichiarazioni ingannevoli sul ruolo del gas nell’economia nazionale. Secondo un’organizzazione per l’integrità pubblica, il gruppo avrebbe esagerato l’importanza del gas e omesso di divulgare i legami dei suoi direttori con l’industria fossile. Questa denuncia solleva interrogativi sulla trasparenza delle campagne energetiche e sulle influenze politiche nel dibattito climatico australiano. The Guardian
3. Il cambiamento climatico: una crisi di giustizia oltre che ambientale
In un estratto esclusivo del suo nuovo libro, la climatologa Friederike Otto sottolinea come i disastri climatici siano il risultato non solo di fenomeni fisici, ma anche di disuguaglianze sociali e ingiustizie storiche. Otto evidenzia che le comunità più vulnerabili, spesso responsabili di minori emissioni, subiscono le conseguenze più gravi del cambiamento climatico. Questa prospettiva invita a considerare la crisi climatica anche come una questione di equità e diritti umani. The Guardian
27 aprile 2025
1. Tensioni tra India e Pakistan: la crisi idrica minaccia la sicurezza regionale
L’India ha annunciato la sospensione del Trattato delle Acque dell’Indo del 1960, mediato dalla Banca Mondiale, che garantiva al Pakistan l’accesso a risorse idriche cruciali per l’irrigazione dell’80% delle sue terre agricole. Questa decisione, motivata da tensioni geopolitiche legate a un attacco in Kashmir, potrebbe avere conseguenze devastanti per l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico urbano e la produzione di energia in Pakistan. Islamabad ha definito la possibile deviazione delle acque un atto di guerra, sottolineando i rischi per la stabilità regionale e la sicurezza alimentare. Reuters
2. Indonesia: una famiglia combatte l’innalzamento del mare piantando mangrovie
In Indonesia, una famiglia ha intrapreso un’iniziativa per contrastare l’erosione costiera e l’innalzamento del livello del mare causati dal cambiamento climatico, piantando annualmente 15.000 mangrovie. Questi alberi non solo proteggono le coste dall’erosione, ma assorbono anche grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo alla mitigazione del cambiamento climatico. L’azione locale di questa famiglia evidenzia l’importanza delle soluzioni basate sulla natura nella lotta contro gli effetti del riscaldamento globale. Al Jazeera
3. Il riscaldamento globale ha reso possibile la siccità nel Corno d’Africa: studio WWA
Una recente analisi condotta dal gruppo World Weather Attribution (WWA) ha evidenziato che il cambiamento climatico antropogenico ha reso la devastante siccità nel Corno d’Africa almeno 100 volte più probabile. La regione, comprendente Etiopia, Kenya e Somalia, ha subito cinque stagioni delle piogge consecutive fallite dal 2020, portando a una delle peggiori crisi idriche degli ultimi 40 anni. Lo studio sottolinea che l’aumento delle temperature globali ha intensificato l’evaporazione del suolo e la traspirazione delle piante, aggravando la carenza d’acqua. In un mondo più fresco di 1,2°C, la combinazione di scarse precipitazioni e alta evaporazione non avrebbe portato a una siccità di tale portata. La siccità ha lasciato circa 4,35 milioni di persone in urgente bisogno di assistenza umanitaria, con stime di 43.000 morti in Somalia solo nel 2022. Gli scienziati avvertono che, senza una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, eventi climatici estremi come questo diventeranno sempre più frequenti e gravi. Al Jazeera
26 aprile 2025
1. Isole del Pacifico sollecitano azioni climatiche più ambiziose da parte dei paesi ricchi
I paesi insulari del Pacifico hanno esortato le nazioni sviluppate ad accelerare e rafforzare i loro piani d’azione climatica, avvertendo che i ritardi mettono a rischio le popolazioni più vulnerabili. Hanno richiesto contributi determinati a livello nazionale (NDC) più ambiziosi entro settembre e una revisione durante la COP30 in Brasile. Inoltre, hanno sottolineato l’importanza di eliminare gradualmente i combustibili fossili e di rispettare gli impegni finanziari per sostenere l’adattamento e la mitigazione climatica nei paesi in via di sviluppo. The Guardian
2. Studio rivela che i cambiamenti climatici sono la principale minaccia per le specie in pericolo
Una recente ricerca pubblicata su BioScience ha identificato i cambiamenti climatici come la minaccia più pervasiva per le specie elencate nell’Endangered Species Act (ESA) degli Stati Uniti. Lo studio evidenzia che l’aumento delle temperature, i cambiamenti nei modelli di precipitazione e altri effetti climatici stanno accelerando il rischio di estinzione per molte specie già vulnerabili. Gli autori sottolineano la necessità urgente di integrare le strategie di conservazione con misure di mitigazione climatica per proteggere la biodiversità. Eurasia Review
3. Regno Unito: crisi idrica attribuita anche alla scarsa regolamentazione
Un rapporto dell’Ufficio Nazionale di Audit del Regno Unito ha evidenziato che la mancanza di investimenti nel settore idrico, dovuta anche a una regolamentazione inefficace, ha contribuito alla crisi ambientale attuale. Le aziende idriche sono state criticate per le frequenti fuoriuscite di liquami e l’inadeguatezza delle infrastrutture, mentre i regolatori sono accusati di non aver garantito standard adeguati. Il governo ha promesso nuove leggi per migliorare la situazione, ma il cambiamento richiederà tempo e investimenti significativi. Reuters
25 aprile 2025
1. L’IMF si impegna a sostenere i paesi nella lotta contro i rischi climatici
Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale (IMF), ha dichiarato che l’IMF rimarrà focalizzato sulla stabilità economica globale, ma è pronto a supportare i paesi nell’affrontare i rischi legati al cambiamento climatico. L’istituzione intende integrare le considerazioni climatiche nelle sue analisi economiche e nei programmi di assistenza finanziaria. Questo approccio mira a prevenire crisi economiche derivanti da eventi climatici estremi e a promuovere una transizione energetica sostenibile. Reuters
2. “The Herds”: un progetto artistico per sensibilizzare sulla crisi climatica
Un’iniziativa artistica chiamata “The Herds”, realizzata dal team dietro il progetto “Little Amal”, ha preso il via con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica. Il progetto prevede un viaggio di 20.000 km, dal continente africano fino al Circolo Polare Artico, attraverso una serie di performance con animali-pupazzi a grandezza naturale. L’obiettivo è stimolare la consapevolezza e l’azione riguardo alle sfide ambientali globali. The Guardian
3. Trump firma un ordine esecutivo per promuovere l’industria mineraria in acque profonde
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo volto a incentivare l’industria mineraria in acque profonde, facilitando l’accesso delle aziende private ai noduli ricchi di minerali presenti sul fondo marino. Questa mossa ha suscitato preoccupazioni tra gli ambientalisti, che temono gli impatti ecologici di tali attività sugli ecosistemi marini e sulla biodiversità oceanica. L’ordine esecutivo mira a ridurre la dipendenza dagli approvvigionamenti esteri di minerali critici, ma solleva interrogativi sulla sostenibilità ambientale di queste operazioni. Al Jazeera
24 aprile 2025
1. Australia: il governo di coalizione intende abolire gli incentivi fiscali per i veicoli elettrici
Il leader dell’opposizione australiana, Peter Dutton, ha annunciato l’intenzione di eliminare gli incentivi fiscali per i veicoli elettrici, una mossa che potrebbe aumentare i costi per i consumatori e rallentare la transizione verso una mobilità sostenibile. La casa automobilistica Polestar ha criticato la decisione, definendola una “completa mancanza di comprensione dei significativi benefici economici, climatici e sanitari dei veicoli elettrici”. The Guardian
2. Regno Unito: il governo cerca investitori globali per l’energia verde
Il governo britannico ha lanciato un’iniziativa per attrarre investimenti internazionali nel settore dell’energia rinnovabile, in particolare nell’eolico offshore. Durante un summit sull’energia pulita a Londra, le autorità hanno presentato nuove politiche di pianificazione e incentivi finanziari per stimolare la crescita del settore e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. The Guardian
3. Stati Uniti: l’EPA sotto l’amministrazione Trump elimina i programmi di giustizia ambientale
L’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) degli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, ha terminato i programmi dedicati alla giustizia ambientale e all’equità. Secondo esperti ambientali e ex funzionari dell’EPA, questa decisione avrà un impatto negativo sulle comunità afroamericane e ispaniche, che storicamente hanno subito gli effetti più gravi dell’inquinamento. Reuters
23 aprile 2025
1. Equinor sotto pressione per le discrepanze nei piani climatici
Gli azionisti di minoranza della compagnia petrolifera norvegese Equinor hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle discrepanze tra gli obiettivi climatici dichiarati dall’azienda e i suoi piani di aumentare la produzione di petrolio e gas. Hanno richiesto al consiglio di amministrazione di spiegare come l’espansione delle attività fossili sia compatibile con gli impegni di riduzione delle emissioni. Questa richiesta riflette una crescente pressione sugli investitori per garantire che le aziende energetiche allineino le loro strategie con gli obiettivi climatici globali. Reuters
2. Giuristi ambientali pronti a sfidare le politiche energetiche di Trump
Negli Stati Uniti, gruppi ambientalisti stanno preparando azioni legali contro le politiche di deregolamentazione energetica dell’amministrazione Trump. Temono che l’allentamento delle normative ambientali possa compromettere gli sforzi per combattere il cambiamento climatico. Gli avvocati si stanno organizzando per contrastare le misure che favoriscono l’espansione delle attività fossili a scapito delle energie rinnovabili. Reuters
3. Oltre l’80% delle barriere coralline colpite dal peggior evento di sbiancamento mai registrato
Un nuovo rapporto rivela che più dell’80% delle barriere coralline mondiali ha subito fenomeni di sbiancamento durante il peggior evento globale mai registrato. Lo sbiancamento è causato principalmente dall’aumento delle temperature oceaniche legato al cambiamento climatico, mettendo a rischio la biodiversità marina e le comunità che dipendono da questi ecosistemi. The Guardian
22 aprile 2025
1. Il “silenzio collettivo” ostacola l’azione climatica globale
Un’indagine globale condotta su 130.000 persone in 125 paesi ha rivelato che l’89% desidera che i propri governi adottino misure più incisive contro il cambiamento climatico. Tuttavia, molti credono erroneamente di essere in minoranza, creando un “silenzio collettivo” che limita il dibattito pubblico e l’azione. Questo divario percettivo è presente anche in paesi altamente inquinanti come Stati Uniti e Cina. Gli esperti suggeriscono che rendere visibile questo ampio consenso potrebbe innescare un punto di svolta sociale e spingere i leader politici ad adottare politiche più ambiziose. Guardian
2. Approvato il controverso progetto di gas offshore Barossa in Australia
Il governo australiano ha dato l’approvazione finale al progetto di gas offshore Barossa, nonostante le critiche degli ambientalisti che lo definiscono una “bomba climatica”. Il progetto prevede l’estrazione di gas con un alto contenuto di anidride carbonica, contribuendo significativamente alle emissioni globali. Le organizzazioni ambientaliste sostengono che questa decisione contraddice gli obiettivi climatici dell’Australia e potrebbe compromettere gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra. Guardian
3. Papa Francesco riconosciuto come leader globale nella lotta alla crisi climatica
Papa Francesco è stato elogiato come un instancabile sostenitore dell’azione climatica e della giustizia ambientale. Dal suo insediamento nel 2013, ha descritto la distruzione ambientale come un fallimento morale, sottolineando la responsabilità delle nazioni ricche nei confronti delle comunità più vulnerabili. Le sue encicliche “Laudato Si’” e “Laudate Deum” hanno avuto un impatto significativo nel promuovere un approccio etico alla crisi climatica, influenzando il dibattito globale e ispirando azioni concrete. Guardian
21 aprile 2025
1. L’Unione Europea valuta modifiche alle regole sul metano per facilitare le esportazioni di gas dagli Stati Uniti
L’Unione Europea sta considerando l’idea di allentare alcune delle sue normative sulle emissioni di metano per agevolare le esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti. Questa mossa mira a rafforzare le relazioni commerciali transatlantiche e a garantire la sicurezza energetica dell’UE, ma solleva preoccupazioni tra gli ambientalisti riguardo al potenziale aumento delle emissioni di gas serra. Reuters
2. Il maggiore inquinatore industriale australiano riceve milioni in crediti di carbonio nonostante l’aumento delle emissioni
In Australia, il principale inquinatore industriale del paese ha ottenuto milioni di dollari in crediti di carbonio, nonostante un aumento delle sue emissioni. Questo è avvenuto nell’ambito del meccanismo di salvaguardia rivisto, che ha portato a una riduzione complessiva delle emissioni, ma il 70% degli impianti a carbone e gas coperti dal programma ha registrato un incremento dell’inquinamento diretto. La situazione solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche climatiche australiane e sulla necessità di riforme più incisive. The Guardian
3. Attivista indigena peruviana vince il Premio Goldman per la difesa del fiume Marañón
Mari Luz Canaquiri Murayari, leader indigena del Perù, è stata insignita del prestigioso Premio Goldman per l’Ambiente per la sua campagna che ha portato al riconoscimento legale del fiume Marañón come entità con diritti propri. La sua lotta ha ottenuto una storica sentenza che obbliga il governo peruviano a proteggere il fiume, sacro per il popolo Kukama, e a sviluppare un piano di tutela del bacino fluviale. Questo riconoscimento evidenzia l’importanza delle iniziative locali nella protezione dell’ambiente e dei diritti delle comunità indigene. The Guardian
20 aprile 2025
1. Il disgelo dell’Artico accelera la crisi climatica globale
La crisi climatica sta causando la rapida fusione dei ghiacci artici, con gravi conseguenze per l’intero pianeta. La perdita di ghiaccio marino, che riflette la luce solare, espone superfici più scure che assorbono calore, intensificando ulteriormente il riscaldamento globale. Questo fenomeno favorisce anche attività umane come la navigazione, l’estrazione di petrolio e il turismo, che portano inquinamento e rischi ecologici. Le comunità Inuit affrontano sfide sociali e sanitarie, mentre la fauna artica, come orsi polari e foche, è minacciata dalla destabilizzazione della catena alimentare. Questi cambiamenti nell’Artico dovrebbero servire da monito per il mondo riguardo alle conseguenze dell’uso incontrollato di combustibili fossili e delle emissioni di gas serra. The Guardian
2. Leader indigeno brasiliano si oppone alla perforazione petrolifera nell’Amazzonia
Raoni Metuktire, leader del popolo Kayapo in Brasile, ha espresso una forte opposizione all’esplorazione petrolifera nell’Amazzonia, sottolineando i pericoli per le comunità locali. Durante l’Acampamento Terra Livre, il più grande raduno indigeno del Brasile, Raoni ha criticato il piano della compagnia statale Petrobras di perforare al largo della sensibile regione della Foz do Amazonas. Ha comunicato personalmente al presidente Luiz Inacio Lula da Silva il suo disaccordo. Nonostante la posizione pro-ambiente e pro-indigeni di Lula, egli sostiene l’esplorazione petrolifera nell’area e ha criticato l’agenzia ambientale Ibama per aver ritardato la concessione della licenza a Petrobras. La regione contesa si trova nel Margine Equatoriale del Brasile, una promettente frontiera petrolifera condivisa geologicamente con la ricca Guyana. Reuters
3. I produttori di vino del Mediterraneo si uniscono contro le sfide climatiche
Al primo Simposio del Vino Mediterraneo tenutosi in Catalogna, produttori e esperti vinicoli di diversi paesi, tra cui Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Libano, Marocco, Slovenia e Turchia, si sono riuniti per promuovere la collaborazione transfrontaliera in una regione colpita da conflitti e divisioni. L’evento ha evidenziato la vulnerabilità del Mediterraneo ai cambiamenti climatici, con temperature che aumentano del 20% più rapidamente rispetto alla media globale, minacciando seriamente la viticoltura. Gli scienziati del clima hanno sottolineato la necessità di resilienza, con molti che guardano a varietà di uva autoctone, come il fiano italiano, come possibili soluzioni. Il simposio ha messo in luce la diversità dei vini mediterranei, sottolineando l’importanza di preservare questo patrimonio vinicolo fragile. The Guardian
19 aprile 2025
1. Una donna indonesiana si affida alle mangrovie per contrastare l’innalzamento delle maree
Pasijah, una casalinga di 55 anni nella provincia di Java Centrale in Indonesia, si sveglia ogni mattina al suono del mare. Negli ultimi anni, ha assistito all’erosione della costa e all’innalzamento delle maree che minacciano la sua comunità. Per combattere questo fenomeno, Pasijah ha iniziato a piantare mangrovie lungo la costa, creando una barriera naturale contro le inondazioni. Le mangrovie non solo proteggono la terra dall’erosione, ma forniscono anche un habitat per la fauna locale. La sua iniziativa ha ispirato altri membri della comunità a unirsi agli sforzi di riforestazione costiera. Reuters
2. L’amministrazione Trump avvia un piano per l’espansione della perforazione offshore
Il presidente Donald Trump ha ordinato alle agenzie governative di identificare modi per aumentare la già record produzione di petrolio e gas degli Stati Uniti, sostenendo che l’espansione della perforazione offshore è essenziale per la sicurezza energetica nazionale. Il piano prevede l’apertura di nuove aree per la perforazione, inclusi tratti precedentemente protetti delle coste atlantiche e pacifiche. Gli ambientalisti e alcuni stati costieri hanno espresso preoccupazione per i potenziali impatti ambientali e turistici. Reuters
3. Il Regno Unito affronta un rischio “catastrofico” di incendi boschivi durante le festività pasquali
I parchi nazionali del Regno Unito hanno emesso avvisi urgenti riguardo a un rischio “catastrofico” di incendi boschivi durante le festività pasquali, a causa di una delle primavere più secche e calde mai registrate. I ranger segnalano condizioni eccezionalmente secche in regioni che vanno dai South Downs alle Highlands, aggravate da temperature elevate e venti forti. Il National Fire Chiefs Council ha osservato che l’Inghilterra e il Galles hanno già registrato più del doppio degli incendi boschivi rispetto allo stesso periodo del 2022, che era stato un anno record per tali incidenti. Le autorità e le organizzazioni benefiche sottolineano i gravi impatti ecologici, inclusa la distruzione degli habitat e le minacce alle specie in pericolo. I visitatori sono invitati a evitare l’uso di barbecue usa e getta o di abbandonare mozziconi di sigaretta e bottiglie di vetro, che potrebbero innescare incendi. Nel Peak District e nel Lake District, i funzionari avvertono che anche una singola azione negligente potrebbe causare danni ambientali duraturi. Il Parco Nazionale dei Cairngorms sta cercando l’approvazione per un regolamento che vieti i fuochi all’aperto da aprile a settembre a partire dal prossimo anno. Queste misure mirano a prevenire incendi devastanti e a proteggere sia gli ecosistemi naturali che la sicurezza pubblica durante un periodo di maggiore attività ricreativa all’aperto. The Guardian
18 aprile 2025
1. Equinor sospende la costruzione offshore del progetto Empire Wind negli Stati Uniti
La compagnia energetica norvegese Equinor ha interrotto la costruzione offshore del suo progetto Empire Wind I, situato al largo della costa di New York, a seguito di un ordine di sospensione dei lavori emesso dal Segretario degli Interni degli Stati Uniti, Doug Burgum. Questo intervento rappresenta un significativo ostacolo per il settore eolico offshore statunitense, che aveva beneficiato del sostegno dell’amministrazione Biden. Il progetto, con una capacità prevista di 810 megawatt, avrebbe dovuto fornire energia a 700.000 abitazioni entro il 2027. Equinor ha già investito circa 2 miliardi di dollari nel progetto e prevede di proseguire con lo sviluppo del South Brooklyn Marine Terminal, previsto come hub di supporto per le operazioni eoliche offshore. Reuters
2. Colombia: le comunità su palafitte lottano per salvare le zone umide
Le comunità di Nueva Venecia e Buenavista, situate nelle zone umide della Ciénaga Grande de Santa Marta in Colombia, affrontano gravi sfide ambientali ed economiche. La costruzione di infrastrutture ha alterato l’idrologia locale, introducendo acqua salata nei mangrovieti e riducendo drasticamente la biodiversità. L’inquinamento industriale e agricolo ha contaminato le fonti d’acqua, compromettendo la salute pubblica e l’economia basata sulla pesca. Gli abitanti chiedono interventi urgenti per il ripristino ambientale e la salvaguardia del loro ecosistema. The Guardian
3. Il blocco dei fondi federali negli USA paralizza la ricerca agricola
Un ordine esecutivo dell’amministrazione Trump ha congelato oltre 3.000 miliardi di dollari in finanziamenti federali, colpendo duramente la ricerca agricola nelle università statunitensi. Progetti cruciali su genetica avicola, resilienza climatica e sicurezza alimentare sono stati interrotti, con laboratori chiusi e ricercatori costretti a sospendere le attività. Il blocco minaccia l’innovazione nel settore agricolo e la capacità degli Stati Uniti di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. Reuters
17 aprile 2025
1. Ecosistemi devastati dagli incendi nel Regno Unito
Il Regno Unito sta affrontando una delle peggiori stagioni di incendi mai registrate, con gravi danni agli ecosistemi e minacce a specie in pericolo. In Galles, un incendio di 1.600 ettari ad Abergwesyn Common potrebbe aver distrutto l’ultima popolazione conosciuta di pivieri dorati. I servizi antincendio del Galles meridionale hanno segnalato un aumento del 1.200% degli interventi rispetto all’anno precedente. Gli esperti attribuiscono questi eventi estremi al cambiamento climatico e sollecitano interventi urgenti per rafforzare la resilienza climatica. The Guardian
2. Sesta ondata di sbiancamento di massa della Grande Barriera Corallina
La Grande Barriera Corallina australiana ha subito la sua sesta ondata di sbiancamento di massa dal 2016, causata da ondate di calore marine legate al cambiamento climatico. Gli scienziati avvertono che eventi consecutivi di sbiancamento stanno alterando gravemente l’ecosistema della barriera. Nonostante l’investimento di 1,2 miliardi di dollari australiani per la conservazione, gli esperti chiedono azioni climatiche più ambiziose, inclusa una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2035. The Guardian
3. Il Mississippi è il fiume più minacciato degli Stati Uniti a causa delle politiche dell’amministrazione Trump
Secondo il rapporto annuale di American Rivers, il fiume Mississippi è stato classificato come il più minacciato degli Stati Uniti nel 2025. Le politiche ambientali dell’amministrazione Trump, tra cui la deregolamentazione dei combustibili fossili, i tagli ai programmi federali di gestione delle emergenze e lo smantellamento delle iniziative di protezione delle zone alluvionali, hanno esacerbato le minacce al fiume. Il Mississippi, lungo 2.320 miglia e fonte d’acqua per oltre 50 città, affronta rischi crescenti da inquinamento chimico, innalzamento del livello del mare, intrusione salina e siccità. Conservazionisti sottolineano l’urgenza di investimenti nella mitigazione delle inondazioni e nel ripristino del fiume per proteggere le comunità e la biodiversità. The Guardian
16 aprile 2025
1. L’Australia Meridionale affronta una siccità storica con gravi impatti ambientali
L’Australia Meridionale sta vivendo una delle peggiori siccità mai registrate, con precipitazioni ai minimi storici. Fiumi prosciugati, morie di pesci e alberi morenti sono tra le conseguenze osservate, mentre specie come farfalle e api subiscono gravi perdite. Gli esperti attribuiscono questi eventi estremi al cambiamento climatico, sottolineando l’urgenza di interventi per mitigare gli effetti ambientali.
The Guardian
2. Giudice federale blocca il congelamento dei fondi climatici voluto da Trump
La giudice federale Mary McElroy del Rhode Island ha impedito all’amministrazione Trump di sospendere la distribuzione di miliardi di dollari in sovvenzioni per il clima e le infrastrutture, precedentemente approvate durante la presidenza Biden. La decisione è stata presa in risposta a una causa intentata da gruppi ambientalisti, che sostenevano l’illegittimità della sospensione di fondi già autorizzati dal Congresso. Il provvedimento rappresenta una battuta d’arresto per l’attuale amministrazione, che aveva cercato di rivedere l’allocazione di tali risorse.
Politico
3. Attivisti climatici esortano il Brasile a guidare la transizione energetica prima della COP30
Manifestanti si sono riuniti a Brasilia per sollecitare il governo brasiliano a assumere un ruolo guida nella transizione verso l’energia pulita in vista della COP30. Gli attivisti chiedono politiche più ambiziose per ridurre le emissioni e promuovere fonti rinnovabili, sottolineando l’importanza del Brasile nel contesto globale della lotta al cambiamento climatico.
Reuters
15 aprile 2025
1. Europa ed eventi climatici estremi: nel 2024 oltre 400.000 persone coinvolte
Secondo un rapporto congiunto del Servizio Copernicus per il Cambiamento Climatico dell’UE e dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel 2024 l’Europa ha registrato il suo anno più caldo mai documentato, con oltre 413.000 persone colpite da inondazioni, tempeste e incendi boschivi. Le inondazioni in Europa centrale e nella Spagna orientale hanno causato più di 250 dei 335 decessi legati alle alluvioni. Il continente si sta riscaldando a un ritmo doppio rispetto alla media globale, nonostante i progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra. Greenpeace ha sollecitato un aggiornamento urgente degli obiettivi climatici dell’UE e la fine di nuovi progetti legati ai combustibili fossili.
The Guardian
2. Gli Stati Uniti cancellano programma agricolo da 3 miliardi di dollari per il clima
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha annunciato la cancellazione di un programma da 3 miliardi di dollari destinato a promuovere pratiche agricole sostenibili e rispettose del clima. La decisione, presa dopo una revisione interna, rappresenta un ulteriore passo dell’amministrazione Trump nel ridurre gli sforzi federali per affrontare il cambiamento climatico. Critici affermano che questa mossa potrebbe compromettere la resilienza del settore agricolo di fronte agli impatti climatici crescenti.
Reuters
3. La crisi climatica triplica la durata delle ondate di calore oceaniche
Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences rivela che la crisi climatica ha triplicato la durata delle ondate di calore oceaniche dal 1940, con temperature marine superficiali aumentate di circa 1°C in media. Alcune regioni, come il Mar Mediterraneo, hanno registrato aumenti fino a 5°C. Questi eventi estremi minacciano ecosistemi marini vitali, come le foreste di kelp e le barriere coralline, e riducono la capacità degli oceani di assorbire il carbonio atmosferico. Gli scienziati sottolineano l’urgenza di ridurre l’uso di combustibili fossili per mitigare questi effetti.
The Guardian
14 aprile 2025
1. BP subisce un crollo finanziario dopo aver abbandonato gli impegni green
BP ha registrato un calo del 25% del valore delle sue azioni, a seguito della decisione di abbandonare gli impegni per le energie rinnovabili e tornare a investire nei combustibili fossili. La strategia, guidata dal nuovo CEO Murray Auchincloss e influenzata dalla pressione dell’investitore attivista Elliott Asset Management, ha coinciso con un crollo dei prezzi del petrolio causato dalle politiche tariffarie aggressive del presidente Trump. BP ha accumulato 4 miliardi di dollari di nuovo debito netto e affronta crescenti pressioni da parte degli investitori, mentre il presidente Helge Lund si è dimesso in vista dell’assemblea degli azionisti. The Guardian
2. L’UE valuta il ritorno al gas russo per garantire la sicurezza energetica
A più di tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, l’Unione Europea sta considerando la possibilità di riprendere parzialmente le importazioni di gas russo, nonostante l’obiettivo dichiarato di eliminarle entro il 2027. La dipendenza dal GNL statunitense è diventata una preoccupazione, poiché l’amministrazione Trump utilizza l’energia come leva commerciale. Con le trattative con il Qatar in stallo e un’insufficiente diffusione delle energie rinnovabili, alcuni leader europei, in particolare in Germania, suggeriscono di riattivare i flussi di gas russi, anche attraverso i gasdotti Nord Stream danneggiati. Le autorità ucraine mettono in guardia contro il rischio di una nuova dipendenza energetica da Mosca. Reuters
3. La casa di un agricoltore peruviano minacciata dal cambiamento climatico: il caso contro RWE
Un tribunale tedesco sta esaminando il caso di Saúl Luciano Lliuya, un agricoltore peruviano che ha citato in giudizio il gigante tedesco dell’energia RWE. Lliuya sostiene che le emissioni di gas serra di RWE contribuiscono allo scioglimento dei ghiacciai nelle Ande, mettendo a rischio la sua casa a causa di potenziali inondazioni. Il caso, iniziato nel 2015, potrebbe stabilire un precedente per la responsabilità delle aziende di combustibili fossili nei danni climatici globali. Il tribunale ha espresso scetticismo sulla minaccia diretta alla proprietà di Lliuya, ma una decisione è attesa oggi. The Guardian
13 aprile 2025
1. Robin McKie: 40 anni di giornalismo scientifico e l’urgenza climatica
In un articolo pubblicato su The Guardian, Robin McKie, storico editor scientifico dell’Observer, riflette sui suoi 40 anni di carriera, evidenziando come la negazione della scienza abbia ostacolato la lotta contro il cambiamento climatico. McKie ricorda l’allarme lanciato nel 1978 dal glaciologo John Mercer riguardo alla fusione dei ghiacci polari e l’innalzamento del livello del mare, previsioni oggi confermate. Sottolinea inoltre come la politicizzazione e la disinformazione abbiano aggravato crisi sanitarie e ambientali, nonostante i progressi scientifici. McKie avverte che l’ignoranza deliberata della scienza potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’umanità. The Guardian
2. SUV giganti: una minaccia ambientale sottovalutata
In una raccolta di lettere pubblicata su The Guardian, diversi lettori esprimono preoccupazione per l’impatto ambientale dei SUV di grandi dimensioni, inclusi quelli elettrici. Dr. Robin Russell-Jones evidenzia come l’usura di pneumatici e freni di questi veicoli contribuisca alla diffusione di microplastiche, danneggiando gli oceani e il fitoplancton, fondamentale per la produzione di ossigeno. Altri lettori propongono l’introduzione di tasse per disincentivare l’uso di SUV nelle aree urbane, pur riconoscendo la loro utilità in contesti rurali. L’articolo sottolinea la necessità di riconsiderare le scelte di mobilità in un’ottica di sostenibilità ambientale. The Guardian
3. Tempeste di sabbia e venti estremi colpiscono Pechino
Reuters riporta che Pechino e il nord della Cina sono stati investiti da venti fortissimi, con raffiche fino a 150 km/h, originati da un vortice freddo proveniente dalla Mongolia. Le autorità hanno emesso il secondo livello più alto di allerta per il vento, chiudendo siti storici e cancellando centinaia di voli. Le tempeste di sabbia hanno paralizzato il traffico in otto province e si prevede che raggiungano Shanghai. Gli esperti attribuiscono l’aumento di tali eventi estremi ai cambiamenti climatici, evidenziando la crescente imprevedibilità delle condizioni meteorologiche in Cina. Reuters
12 aprile 2025
1. L’IMO introduce il primo sistema globale di scambio di emissioni per il trasporto marittimo
Per la prima volta, l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha approvato un sistema globale che obbliga le compagnie di navigazione a pagare per le emissioni di CO₂ prodotte dalle loro navi. Il meccanismo, che entrerà in vigore nel 2028, prevede un mercato di crediti di carbonio per incentivare tecnologie più pulite ed efficienti. Tuttavia, la misura è stata criticata per la sua ambizione limitata: si stima che porterà a una riduzione delle emissioni di appena l’8% entro il 2030, ben al di sotto dell’obiettivo del 20% fissato dall’IMO. Le nazioni vulnerabili ai cambiamenti climatici e le ONG ambientaliste hanno espresso delusione, promettendo di spingere per regolamenti più severi prima dell’adozione definitiva prevista per ottobre. The Guardian
2. Gaza affronta una crisi idrica catastrofica: l’acqua potabile scarseggia
A Gaza una crisi idrica in rapido peggioramento ha lasciato centinaia di migliaia di persone senza accesso all’acqua potabile, dopo che le operazioni militari israeliane hanno danneggiato la principale conduttura di approvvigionamento gestita dalla società israeliana Mekorot. Questa conduttura forniva il 70% dell’acqua della città dall’inizio del conflitto, e la maggior parte dei pozzi locali è stata distrutta. I residenti ora percorrono lunghe distanze per ottenere quantità limitate di acqua da pochi pozzi operativi, spesso inadatta al consumo umano a causa della salinità e dell’inquinamento derivanti dall’eccessivo sfruttamento. La crisi segue una rinnovata offensiva israeliana nel quartiere di Shejaia, parte di un conflitto più ampio con Hamas iniziato nell’ottobre 2023, che ha causato oltre 50.800 morti palestinesi secondo rapporti locali. L’Autorità Palestinese per l’Acqua riferisce che oltre l’85% delle infrastrutture idriche e sanitarie di Gaza è fuori servizio, e la disponibilità d’acqua è scesa a soli 3-5 litri per persona al giorno, ben al di sotto della soglia di sopravvivenza di 15 litri stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche gli impianti di desalinizzazione sono in gran parte chiusi a causa della carenza di energia e carburante. reuters.com
2. La Casa Bianca propone tagli drastici alla ricerca climatica
L’amministrazione Trump ha presentato una proposta di bilancio che prevede la riduzione del 27% del budget della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), con l’eliminazione dell’Ufficio di Ricerca Oceanica e Atmosferica (OAR). Questa mossa comporterebbe la perdita di 480 milioni di dollari destinati a programmi focalizzati sul clima, inclusi dati regionali e laboratori di ricerca. Anche la NASA subirebbe tagli significativi, con una riduzione del 20% del suo budget e la possibile cancellazione di missioni scientifiche chiave. Gli esperti avvertono che tali tagli comprometterebbero la capacità degli Stati Uniti di monitorare eventi meteorologici estremi e di proteggere gli ecosistemi marini. Reuters
11 aprile 2025
1. L’amministrazione Trump interrompe il contratto per la Valutazione Nazionale sul Clima
L’amministrazione Trump ha deciso di terminare un contratto chiave con la società di consulenza ICF, responsabile della produzione della Valutazione Nazionale sul Clima. Questo rapporto quinquennale valuta gli impatti dei cambiamenti climatici negli Stati Uniti. La cessazione del contratto solleva dubbi sul completamento del prossimo rapporto previsto per il 2028. Reuters
2. Tagli ai finanziamenti per la ricerca climatica a Princeton
L’amministrazione Trump ha tagliato quasi 4 milioni di dollari di finanziamenti federali al dipartimento di ricerca climatica dell’Università di Princeton. La Casa Bianca ha giustificato la decisione citando preoccupazioni riguardo alla “ansia climatica” generata dagli studi dell’istituto. I tagli colpiscono programmi educativi e progetti di ricerca su disponibilità idrica e inondazioni costiere. The Guardian
3. L’UE punta a un record di capacità rinnovabile nel 2025, ma il settore affronta ostacoli
La Commissione Europea prevede che nel 2025 verranno installati 89 gigawatt (GW) di nuova capacità da fonti rinnovabili, suddivisi in 70 GW di solare e 19 GW di eolico. Questo rappresenterebbe un incremento significativo rispetto al 2024, quando sono stati aggiunti 65,5 GW di solare e 12,9 GW di eolico. Tuttavia, il settore delle energie rinnovabili affronta sfide come ritardi nei permessi e riduzioni degli incentivi governativi. Organizzazioni come SolarPower Europe segnalano possibili revisioni al ribasso delle previsioni per il 2025, a causa della diminuzione del supporto in paesi come la Francia. Nonostante queste difficoltà, l’UE mira a mantenere l’obiettivo di aggiungere annualmente 70 GW di solare per raggiungere i suoi traguardi climatici entro il 2030. Reuters
10 aprile 2025
1. L’Intelligenza Artificiale aumenta la domanda energetica dei data center
Un rapporto recente evidenzia che l’espansione dell’intelligenza artificiale quadruplicherà la domanda energetica dei data center entro il 2030. Questo aumento solleva preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e alla sostenibilità delle infrastrutture digitali. The Guardian
2. Le allergie stagionali peggiorano a causa dei cambiamenti climatici
Scienziati segnalano che una combinazione di calore, temporali e smog sta intensificando le stagioni delle allergie in molte parti del mondo. L’aumento delle temperature e l’inquinamento atmosferico contribuiscono a prolungare e intensificare la presenza di pollini, aggravando i sintomi per chi soffre di “febbre da fieno”. The Guardian
3. La crisi climatica minaccia il sistema economico
Un dirigente di Allianz ha avvertito che la crisi climatica potrebbe distruggere il sistema economico e finanziario, poiché le attuali politiche porterebbero a un aumento della temperatura globale tra 2,2°C e 3,4°C rispetto ai livelli preindustriali entro fine secolo. A 3°C di riscaldamento, i danni sarebbero così gravi che i governi non sarebbero in grado di fornire salvataggi finanziari, rendendo impossibile adattarsi a molti impatti climatici. The Guardian
9 aprile 2025
1. Il più grande incendio nella storia della Corea del Sud devasta vaste aree
Nel marzo 2025, la Corea del Sud ha affrontato il più grande e mortale incendio boschivo della sua storia, che ha devastato un’area più estesa dell’incendio di Los Angeles e comparabile a due terzi della superficie di Singapore. L’incendio ha causato numerose vittime e danni ingenti nelle regioni colpite, evidenziando la crescente minaccia rappresentata dagli eventi meteorologici estremi e la necessità di migliorare i sistemi di prevenzione e risposta ai disastri naturali. Reuters
2. Le scorte di sgombro nel Nord-Est Atlantico vicine al punto di rottura a causa della pesca eccessiva
Secondo esperti, le popolazioni di sgombro nel Nord-Est Atlantico sono in rapido declino a causa della pesca eccessiva da parte di paesi come Norvegia e Regno Unito. Il Marine Conservation Society (MCS) ha declassato lo sgombro come scelta sostenibile, suggerendo ai consumatori di optare per alternative come l’aringa. Negli ultimi quattro anni, lo sgombro è stato sovrasfruttato in media del 23%, portando gli stock vicini al punto di non ritorno. The Guardian
3. Proposta di legge urbanistica nel Regno Unito minaccia la protezione ambientale, avvertono i leader ambientalisti
I responsabili di 32 organizzazioni ambientaliste nel Regno Unito hanno scritto al governo esprimendo preoccupazione per una proposta di legge urbanistica che, secondo loro, potrebbe spingere specie verso l’estinzione e causare perdite irreversibili di habitat. Essi sostengono che le modifiche proposte potrebbero compromettere gli sforzi di conservazione e la biodiversità nel paese. The Guardian
8 aprile 2025
1. Molte specie native della Nuova Zelanda a rischio di estinzione, secondo un rapporto
Un rapporto del Ministero dell’Ambiente neozelandese, intitolato “Our Environment 2025”, evidenzia che una percentuale significativa delle specie native è minacciata o a rischio. In particolare, il 76% dei pesci d’acqua dolce, il 78% degli uccelli terrestri e oltre il 90% dei rettili e anfibi sono in pericolo, principalmente a causa della perdita di habitat, inquinamento, specie invasive e cambiamenti climatici. Il rapporto sottolinea anche il deterioramento della qualità dell’acqua e la vulnerabilità di circa 750.000 persone a disastri legati al clima, come inondazioni e innalzamento del livello del mare. The Guardian
2. Marzo 2025 è stato il più caldo mai registrato in Europa
Secondo il Servizio Copernicus sul Cambiamento Climatico dell’Unione Europea, l’Europa ha vissuto il marzo più caldo mai registrato, con temperature superiori di 1,6°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo dato si inserisce in una serie di mesi eccezionalmente caldi a livello globale, con 20 degli ultimi 21 mesi che hanno superato la soglia di 1,5°C. Inoltre, alcune regioni europee hanno sperimentato condizioni climatiche estreme, con il marzo più secco o più piovoso degli ultimi 47 anni. Reuters
3. L’Unione Europea valuta l’uso di crediti di carbonio internazionali per raggiungere il nuovo obiettivo climatico
La Commissione Europea sta considerando la possibilità di utilizzare crediti di carbonio internazionali per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040. Questa proposta mira a integrare gli sforzi domestici con progetti di riduzione delle emissioni all’estero, come il ripristino delle foreste in Brasile. Tuttavia, emergono preoccupazioni riguardo alla credibilità di tali crediti, dato che in passato sono stati coinvolti in scandali di frode e inefficacia, portando l’UE a vietarli nel 2013. Reuters
7 aprile 2025
1. Paesi poveri accusano le nazioni ricche di tradire gli impegni climatici sul trasporto marittimo
Un gruppo di nazioni in via di sviluppo ha criticato le economie avanzate per aver ostacolato una proposta che prevede l’imposizione di una tassa sulle emissioni delle navi. L’obiettivo della tassa sarebbe finanziare azioni climatiche nei paesi più poveri. Questa opposizione è vista come un tradimento degli impegni assunti per affrontare il cambiamento climatico a livello globale. The Guardian
2. Il tunnel Silvertown di Londra già considerato obsoleto dagli ambientalisti
Il nuovo tunnel Silvertown da 2 miliardi di sterline, che collega Greenwich e Newham sotto il Tamigi, è stato inaugurato con l’intento di ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, attivisti e residenti locali sostengono che il progetto aumenterà il traffico e l’inquinamento, danneggiando la salute pubblica nelle aree più povere di Londra. Critici descrivono il tunnel come una tecnologia degli anni ’70 non adatta alla pianificazione urbana attuale, suggerendo di riconvertirlo per il trasporto pubblico o il ciclismo. The Guardian
3. Shell riduce le previsioni di produzione di gas naturale liquefatto (GNL) per il primo trimestre
La compagnia energetica Shell ha abbassato le sue stime di produzione di GNL per il primo trimestre del 2025, citando condizioni meteorologiche avverse e manutenzioni non programmate in Australia. La nuova previsione varia tra 6,4 e 6,8 milioni di tonnellate metriche, rispetto alla stima precedente di 6,6-7,2 milioni di tonnellate. In particolare, le operazioni di carico presso l’impianto galleggiante di GNL Prelude sono state ritardate a causa di cicloni. Nonostante queste difficoltà, Shell prevede che i risultati della sua divisione di trading del gas saranno in linea con il trimestre precedente. Reuters
6 aprile 2025
1. L’Australia investe 2,3 miliardi di dollari australiani per aiutare i proprietari di case ad acquistare batterie solari
Il Primo Ministro australiano Anthony Albanese ha annunciato un impegno di 2,3 miliardi di dollari australiani (circa 1,39 miliardi di dollari statunitensi) per sovvenzionare l’acquisto di batterie per l’accumulo di energia solare da parte dei proprietari di abitazioni. L’iniziativa mira a ridurre i costi energetici, un tema centrale in vista delle elezioni generali del 3 maggio. Albanese sostiene che il programma potrebbe ridurre il costo di installazione di una batteria tipica di circa 4.000 dollari australiani, ovvero del 30%. Attualmente, mentre un terzo delle famiglie australiane possiede pannelli solari, solo una su 40 dispone di sistemi di accumulo a batteria. Reuters
2. La missione spaziale europea “Biomass” mapperà il contenuto di carbonio delle foreste tropicali più remote
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si prepara al lancio del satellite “Biomass” il 29 aprile 2025 dalla Guyana Francese. Questo satellite, sviluppato da Airbus UK, utilizzerà un radar a sintesi d’apertura in banda P e un’antenna di 12 metri per penetrare le dense chiome delle foreste tropicali in Africa, Asia e Sud America. Nel corso di cinque anni, “Biomass” creerà mappe 3D accurate della vegetazione e delle strutture forestali, permettendo agli scienziati di determinare la quantità di carbonio immagazzinata e monitorare i cambiamenti dovuti alla deforestazione e al cambiamento climatico. Le foreste tropicali assorbono circa otto miliardi di tonnellate di CO₂ all’anno, svolgendo un ruolo cruciale nella lotta al riscaldamento globale. The Guardian
3. Milioni di americani nelle città a rischio incendi boschivi secondo nuove ricerche
Nuove ricerche rivelano che oltre 115 milioni di americani, più di un terzo della popolazione degli Stati Uniti, sono a rischio di incendi boschivi, inclusi coloro che vivono in comunità urbane e suburbane precedentemente considerate sicure. Con il cambiamento climatico che intensifica condizioni meteorologiche estreme, siccità e stagioni degli incendi, questi ultimi si stanno estendendo oltre le foreste fino alle città. Tragedie recenti, come l’incendio di Lahaina nel 2023 e l’incendio di Marshall nel 2021, evidenziano il crescente pericolo. Gli scienziati stanno rivedendo i modelli tradizionali sugli incendi, riconoscendo che le abitazioni possono alimentare le fiamme e che le braci possono incendiare strutture a chilometri di distanza dal fronte del fuoco. The Guardian
5 aprile 2025
1. L’organizzazione ambientalista Just Stop Oil interrompe le azioni di protesta
Dopo tre anni di azioni di protesta contro nuovi progetti legati ai combustibili fossili, il gruppo ambientalista britannico Just Stop Oil (JSO) ha annunciato la fine delle sue manifestazioni più divisive. Durante questo periodo, JSO ha organizzato blocchi stradali e interruzioni di eventi pubblici, con il risultato di oltre 3300 arresti e con diverse condanne al carcere per i suoi membri. La decisione di cessare queste attività è stata influenzata dall’introduzione di leggi più severe che limitano il diritto di protesta nel Regno Unito. Nonostante la cessazione delle proteste “ad alta visibilità”, i fondatori sottolineano l’importanza di continuare la lotta per la giustizia climatica attraverso altri mezzi. The Guardian
2. L’Australia affronta inondazioni devastanti su vasta scala
Nelle ultime due settimane, il Queensland, in Australia, ha subito inondazioni catastrofiche che hanno sommerso un’area superiore a 1 milione di chilometri quadrati, più grande della Francia e della Germania messe insieme. Le piogge torrenziali iniziate il 23 marzo hanno colpito duramente le regioni interne del Queensland e del Nuovo Galles del Sud settentrionale, causando l’evacuazione di intere città come Adavale e la perdita di oltre 150.000 capi di bestiame. Oltre ai danni materiali, le inondazioni hanno avuto un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere delle comunità colpite. Tuttavia, gli esperti notano che tali eventi possono anche contribuire a ricaricare le falde acquifere e a rivitalizzare gli ecosistemi locali. The Guardian
3. Approvata l’espansione del parco eolico offshore Rampion nel Sussex
Il governo del Regno Unito ha dato il via libera all’espansione del parco eolico offshore Rampion, situato al largo della costa del Sussex. L’ampliamento prevede l’aggiunta di 90 nuove turbine, capaci di generare ulteriori 1,2 gigawatt di energia pulita, sufficienti per alimentare circa un milione di abitazioni. La costruzione di Rampion 2 dovrebbe iniziare il prossimo anno, creando circa 4.000 posti di lavoro durante la fase di sviluppo. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso l’obiettivo del governo britannico di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere fonti di energia sostenibili. The Guardian
4 aprile 2025
1. L’Italia chiede la sospensione immediata delle norme del Green Deal dell’UE a seguito dei dazi statunitensi
Il Ministro dell’Industria italiano, Adolfo Urso, ha annunciato che l’Italia intende richiedere la sospensione immediata delle normative del Green Deal dell’Unione Europea volte a ridurre le emissioni industriali. Questa decisione è una risposta ai recenti dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno aumentato la pressione su un contesto economico già difficile per i produttori europei. L’Italia sostiene che una pausa nelle regolamentazioni ambientali sia necessaria per proteggere il proprio settore industriale e mantenere la competitività nel contesto delle dinamiche commerciali globali in evoluzione. Reuters
2. Il Principe William porta l’Earthshot Prize in Brasile
Il Principe William ha annunciato che la cerimonia di premiazione dell’Earthshot Prize 2025 si terrà in Brasile, in concomitanza con il prossimo vertice sul clima delle Nazioni Unite, COP30, nel medesimo paese. L’Earthshot Prize, lanciato nel 2020 dal reale britannico, assegna annualmente cinque premi da 1 milione di sterline ciascuno per sostenere soluzioni innovative alle sfide ambientali globali. L’iniziativa si ispira al “moonshot” del Presidente John F. Kennedy e mira a promuovere cambiamenti significativi entro un decennio. William ha sottolineato il ruolo del Brasile nel promuovere ottimismo e azioni ambientali. Reuters
3. Il Parlamento europeo vota per congelare le norme sulla sostenibilità
Il 3 aprile 2025, il Parlamento europeo ha votato per ritardare l’attuazione di alcune norme sulla rendicontazione della sostenibilità, concedendo ai legislatori il tempo di rinegoziare le esenzioni, in particolare per le piccole imprese. Questa decisione segue la proposta della Commissione Europea del febbraio 2025, il “Simplification Omnibus”, volta ad alleggerire la pressione normativa sulle piccole e medie imprese. Le nuove tempistiche prevedono che i requisiti di rendicontazione per le aziende con meno di 500 dipendenti siano posticipati al 2027, con i primi rapporti previsti per il 2028. Reuters
3 aprile 2025
1. L’Australia registra l’anno più caldo e il marzo più caldo mai registrati
Secondo il Bureau of Meteorology australiano, l’Australia ha vissuto il periodo di 12 mesi più caldo mai registrato, con temperature medie superiori di 1,61°C rispetto alla norma storica. Marzo 2025 è stato particolarmente caldo, con temperature medie superiori di 2,41°C rispetto alla media, stabilendo un nuovo record per il mese. Queste condizioni estreme sono attribuite a sistemi di alta pressione persistenti e all’aumento globale delle temperature dovuto alle emissioni di gas serra. The Guardian
2. Le banche statunitensi prevedono il fallimento degli obiettivi climatici, ma le aziende di condizionatori prospereranno
Istituti finanziari di Wall Street, tra cui Morgan Stanley e JPMorgan Chase, prevedono che l’obiettivo globale di limitare l’aumento delle temperature a 2°C, come stabilito dall’Accordo di Parigi, sia ormai irraggiungibile. Si aspettano un aumento delle temperature globali di 3°C, con conseguenti eventi climatici catastrofici. Tuttavia, prevedono opportunità di profitto per le aziende di condizionatori d’aria, con un mercato che potrebbe crescere del 41% raggiungendo un valore di 331 miliardi di dollari entro il 2030. Questa prospettiva solleva preoccupazioni sul fatto che un maggiore uso di condizionatori possa aggravare ulteriormente il cambiamento climatico se alimentati da combustibili fossili. The Guardian
3. Il Canada elimina la tassa sul carbonio per i consumatori, facendo scendere i prezzi della benzina
Il Primo Ministro canadese Mark Carney ha eliminato la tassa sul carbonio introdotta nel 2019, portando a una significativa diminuzione dei prezzi della benzina in otto province. I prezzi medi sono scesi da 155 centesimi al litro a 143,6 centesimi al litro. Sebbene ciò rappresenti un risparmio per i consumatori, alcuni analisti avvertono che la rimozione della tassa potrebbe complicare gli sforzi del Canada per ridurre le emissioni di gas serra e affrontare il cambiamento climatico. Reuters
2 aprile 2025
1. Le strade di ghiaccio che collegano le comunità indigene del Canada minacciate dalla crisi climatica
Le comunità indigene nel nord del Canada dipendono da strade di ghiaccio stagionali per il trasporto di beni essenziali. Tuttavia, l’aumento delle temperature sta riducendo la durata e la sicurezza di queste strade, costringendo le comunità a ricorrere a costosi trasporti aerei. Alcune stanno considerando la costruzione di strade per tutte le stagioni, ma mancano dei fondi necessari. Il governo canadese riconosce l’urgenza della situazione e sottolinea la necessità di una collaborazione multilivello per affrontare questi cambiamenti. The Guardian
2. L’Unione Europea propone regole più flessibili per gli obiettivi di emissioni di CO₂ delle case automobilistiche
La Commissione Europea ha proposto di concedere alle case automobilistiche tre anni, anziché uno, per conformarsi agli obiettivi di emissioni di CO₂ previsti per il 2025. Questa proposta mira a offrire maggiore flessibilità all’industria automobilistica nell’adattarsi alle normative ambientali, bilanciando le esigenze economiche con gli obiettivi climatici. Reuters
3. I principali importatori di carbone riducono gli acquisti nel primo trimestre del 2025
Cina, India, Giappone e Corea del Sud hanno diminuito le loro importazioni di carbone di oltre il 10% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo calo, il più significativo degli ultimi tre anni, è attribuito all’aumento della produzione di energia da fonti pulite. Tuttavia, paesi come Turchia, Vietnam e Bangladesh hanno incrementato le loro importazioni di carbone, compensando parzialmente la diminuzione dei principali importatori. Reuters
1 aprile 2025
1. Il ghiaccio marino invernale artico raggiunge un nuovo minimo storico
Gli scienziati della NASA e del National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti hanno riportato che, nel 2025, l’estensione del ghiaccio marino invernale nell’Artico ha raggiunto un minimo storico, coprendo solo 5,53 milioni di miglia quadrate. Questo rappresenta una riduzione di 1,1 milioni di miglia quadrate rispetto all’anno precedente. A gennaio, l’estensione del ghiaccio è diminuita inaspettatamente a causa di cicloni che hanno portato venti meridionali, causando onde oceaniche che hanno frammentato il ghiaccio sottile. Le temperature hanno raggiunto fino a 12°C sopra la norma. Si prevede che la riduzione del ghiaccio continuerà nei prossimi anni a causa del riscaldamento globale, con alcuni modelli climatici che prevedono estati senza ghiaccio nell’Artico prima del 2050. The Guardian
2. L’India si prepara a un aprile più caldo della norma
L’India è prevista affrontare un aprile significativamente più caldo, con temperature attese sopra la norma in gran parte del paese. Questa previsione è stata condivisa da Mrutyunjay Mohapatra, direttore generale di Meteorologia presso l’India Meteorological Department, durante una conferenza stampa online. L’aumento delle temperature potrebbe influenzare vari aspetti della vita e dell’ambiente in India. Reuters
3. Il governo britannico pianifica il divieto di bruciare la vegetazione nelle torbiere
Il governo del Regno Unito intende vietare la combustione della vegetazione nelle torbiere profonde per proteggere la natura e ridurre le emissioni di carbonio. Le torbiere, fondamentali per lo stoccaggio del carbonio, rilasciano emissioni significative e danneggiano la fauna selvatica quando vengono bruciate. La precedente legislazione è stata criticata per non aver protetto adeguatamente molte aree. I nuovi piani del Partito Laburista mirano a rafforzare le regolamentazioni, ridefinendo le torbiere profonde da 40 cm a 30 cm e ampliando le aree protette da 222.000 a oltre 368.000 ettari. La ministra dell’Ambiente, Mary Creagh, sottolinea l’importanza delle torbiere per la fauna, lo stoccaggio del carbonio e la prevenzione delle inondazioni. Il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali (Defra) condurrà una consultazione con i proprietari terrieri e prevede ulteriori progetti contro le inondazioni per proteggere case e aziende. The Guardian
31 marzo 2025
1. I coltivatori di caffè brasiliani investono in sistemi di irrigazione per affrontare la siccità
I coltivatori di caffè in Brasile stanno adottando costosi sistemi di irrigazione per soddisfare la domanda globale, soprattutto dopo una grave siccità che ha colpito la produzione e fatto salire i prezzi ai massimi storici. Ad esempio, Rodrigo Brondani, un agricoltore nello stato di Bahia, ha installato un sistema di irrigazione che gli permette di ottenere rese elevate nonostante le condizioni meteorologiche avverse. Questi sistemi possono costare oltre 263.000 dollari ciascuno. Tuttavia, la scarsità d’acqua rimane una sfida, specialmente in regioni tradizionali come Minas Gerais, dove le falde acquifere si sono notevolmente abbassate. Questo trend verso un’agricoltura su larga scala e l’uso intensivo dell’irrigazione è visto come essenziale per mantenere la posizione dominante del Brasile come principale produttore mondiale di caffè. Reuters
2. Il Sudafrica concede esenzioni limitate sulle emissioni alle centrali a carbone di Eskom
Il governo sudafricano ha concesso esenzioni limitate sulle emissioni a diverse centrali elettriche a carbone gestite da Eskom, nel tentativo di bilanciare la riduzione delle emissioni di carbonio con le esigenze energetiche del paese, che sta affrontando frequenti interruzioni di corrente. Le esenzioni, valide fino a cinque anni per sei impianti e fino al 2034 per altri due, sono accompagnate da condizioni stringenti, tra cui il miglioramento del monitoraggio ambientale e l’assunzione di esperti in salute ambientale. Nonostante Eskom sostenga che l’aggiornamento degli impianti sia troppo costoso, studi indicano che le comunità vicine a queste centrali registrano tassi di mortalità più elevati e maggiori problemi di salute. Il governo mira a garantire una fornitura elettrica adeguata pur assicurando aria pulita per i cittadini. Reuters
3. La Cina intensifica la supervisione sulla protezione ambientale
Il Politburo cinese ha discusso il rafforzamento della supervisione sulle attività di protezione ambientale durante una riunione tenutasi lunedì. Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, i funzionari di alto livello del Partito Comunista hanno esaminato una serie di regolamenti focalizzati sull’ispezione ecologica e sulla protezione ambientale. Questa mossa sottolinea l’impegno della Cina nel migliorare le sue pratiche ambientali e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. Reuters
30 marzo 2025
1. Greenpeace critica il rifiuto dell’opposizione australiana di ospitare la COP31
Greenpeace ha definito il rifiuto del leader dell’opposizione australiana, Peter Dutton, di impegnarsi nell’ospitare la COP31 come un “tradimento del Pacifico”. Shiva Gounden, responsabile del Pacifico per Greenpeace Asia Pacific, ha sottolineato che questa decisione rappresenta un abbandono delle responsabilità morali verso le nazioni insulari del Pacifico, già duramente colpite dagli effetti del cambiamento climatico. Gounden ha evidenziato l’importanza della COP31 come piattaforma per dare voce a coloro che vivono in prima linea questa emergenza. Guardian
2. Stellantis continuerà ad acquistare crediti di CO₂ da Tesla nel 2025
Stellantis ha annunciato che continuerà ad acquistare crediti di CO₂ dal “pool” di Tesla anche nel 2025 per conformarsi ai requisiti dell’Unione Europea sulla riduzione delle emissioni. Nonostante l’UE abbia concesso ai produttori di auto tre anni aggiuntivi per adeguarsi a queste normative, Stellantis prevede di utilizzare i crediti di Tesla per evitare sanzioni. Jean-Philippe Imparato, responsabile delle operazioni europee di Stellantis, ha dichiarato che l’attuale mix di vendite di veicoli elettrici dell’azienda è del 14%, inferiore all’obiettivo del 21% fissato dall’UE. Imparato ha inoltre annunciato l’inizio della produzione della nuova Fiat 500 ibrida a Torino entro novembre, con un obiettivo annuale di 130.000 unità. Ha riconosciuto che l’estensione al 2027 offre un certo margine di manovra, ma ha sottolineato che non rappresenta una soluzione a lungo termine. Reuters
3. La Cina registra una riduzione del 26% dell’area glaciale in sei decenni
Un recente rapporto evidenzia che l’area glaciale della Cina è diminuita del 26% dal 1960, con la scomparsa di 7.000 piccoli ghiacciai e un’accelerazione del ritiro glaciale. La perdita di massa glaciale più significativa a livello globale è stata registrata negli ultimi tre anni. Questo fenomeno è attribuito al rapido riscaldamento globale e comporta rischi come la riduzione delle risorse idriche dolci e l’aumento delle minacce di disastri naturali. I ghiacciai cinesi si trovano principalmente in Tibet, Xinjiang, Sichuan, Yunnan, Gansu e Qinghai. Nel 2020, l’area totale dei ghiacciai era di 46.000 chilometri quadrati con circa 69.000 ghiacciai, rispetto ai 59.000 chilometri quadrati con 46.000 ghiacciai registrati tra il 1960 e il 1980. Sono in corso sforzi, come l’utilizzo di coperte di neve e sistemi di neve artificiale, per rallentare lo scioglimento. Un rapporto dell’UNESCO avverte che il continuo cambiamento climatico, guidato dal consumo di combustibili fossili, potrebbe aggravare ulteriormente problemi globali legati all’innalzamento del livello del mare e alla diminuzione delle risorse idriche. Reuters
29 marzo 2025
1. La Francia propone un “corridoio di prezzo” per stabilizzare il mercato delle emissioni dell’UE
La Francia ha rinnovato la richiesta all’Unione Europea di implementare un “corridoio di prezzo” nel sistema di scambio delle emissioni (ETS) per limitare la volatilità dei prezzi della CO₂. Questa proposta prevede l’imposizione di limiti minimi e massimi ai prezzi delle emissioni per stabilizzare il mercato e affrontare le preoccupazioni riguardo alle fluttuazioni causate da speculazioni finanziarie. La Commissione Europea non ha ancora commentato la proposta, e una revisione della politica ETS è prevista per il 2026. Reuters
2. Ricerca OCSE: affrontare la crisi climatica stimolerà la crescita economica globale
Uno studio congiunto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo indica che azioni decise contro la crisi climatica possono incrementare la crescita economica globale. Stabilire obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di gas serra potrebbe portare a un aumento del PIL globale dello 0,23% entro il 2040, con benefici significativi previsti entro il 2050. Nei paesi avanzati, il PIL pro capite potrebbe crescere del 60%, mentre nei paesi a basso reddito l’incremento potrebbe raggiungere il 124%. Investimenti immediati nella riduzione delle emissioni potrebbero inoltre sollevare 175 milioni di persone dalla povertà entro la fine del decennio. The Guardian
3. L’Asia supera Europa e Stati Uniti nella transizione verso l’energia pulita nel 2025
Nei primi mesi del 2025, l’Asia ha superato significativamente Europa e Stati Uniti nella transizione verso l’energia pulita. Paesi come Cina, India, Corea del Sud e Giappone hanno ridotto l’uso di combustibili fossili e aumentato la produzione di energia pulita. Ad esempio, la Corea del Sud ha ridotto la generazione di elettricità da combustibili fossili del 15%, mentre l’India ha registrato un aumento del 26% nella produzione di elettricità pulita rispetto a gennaio 2024. Al contrario, Europa e Stati Uniti hanno incrementato l’uso di energia da combustibili fossili a causa di una debole produzione eolica e di una elevata domanda di elettricità. Reuters
28 marzo 2025
1. L’innalzamento del livello del mare accelera a causa del riscaldamento delle acque oceaniche
Nel 2024, il livello del mare è aumentato di 0,59 cm, superando le previsioni degli scienziati che stimavano un incremento di 0,43 cm. Questo aumento è stato principalmente attribuito all’espansione termica dell’acqua oceanica più calda, che ha rappresentato due terzi dell’innalzamento, invertendo la tendenza usuale in cui lo scioglimento dei ghiacci contribuisce maggiormente. Secondo la NASA, la miscelazione delle acque superficiali più calde con quelle profonde più fredde durante un anno di El Niño e venti violenti potrebbero aver causato questo incremento inaspettato. Dal 1993, quando sono iniziate le misurazioni satellitari, il livello del mare è aumentato di 10,1 cm e si prevede che raggiunga i 17,78 cm entro il 2040. Gli effetti sono globali, con preoccupazioni particolari per regioni come la Florida negli Stati Uniti e città mediterranee come Alessandria d’Egitto, già colpite da erosione costiera e crolli edilizi. The Guardian
2. La Svizzera affronta le conseguenze della fusione dei ghiacciai
La Svizzera sta affrontando gravi conseguenze a causa della fusione dei suoi ghiacciai alpini. La riduzione della massa glaciale non solo minaccia l’ecosistema locale, ma ha anche ripercussioni internazionali, influenzando i grandi fiumi europei che traggono origine dalle Alpi. Questo fenomeno potrebbe alterare significativamente la disponibilità di risorse idriche in diverse regioni europee. Gli esperti sottolineano l’urgenza di affrontare la crisi climatica per mitigare questi impatti. SWI swissinfo.ch
3. L’Unione Europea sembra ritirarsi dall’imposizione di una tassa sul carbonio per il trasporto marittimo internazionale
L’Unione Europea sembra fare marcia indietro sull’imposizione di una tassa diretta sul carbonio per il trasporto marittimo internazionale, orientandosi verso un compromesso che prevede un sistema di scambio di crediti di carbonio. Questa decisione è una risposta alle forti opposizioni di paesi come Cina, Brasile e Arabia Saudita, che sostengono che una tassa aumenterebbe i prezzi al consumo. Il compromesso proposto da Singapore mira a raccogliere fondi equivalenti a quelli previsti dalla tassa, ma i critici sostengono che potrebbe incentivare soluzioni a breve termine come i biocarburanti, anziché promuovere tecnologie di decarbonizzazione a lungo termine. Questo sviluppo rischia di indebolire i finanziamenti climatici cruciali destinati a sostenere i paesi vulnerabili colpiti da disastri e di compromettere passi significativi verso la decarbonizzazione del settore marittimo. The Guardian
27 marzo 2025
1. Il riscaldamento globale minaccia la sicurezza dei satelliti terrestri
Il riscaldamento globale sta causando il raffreddamento e la contrazione della termosfera, la regione dell’atmosfera tra 200 e 1.000 km sopra la Terra, dove orbitano la Stazione Spaziale Internazionale e circa 11.900 satelliti. Questa contrazione riduce la resistenza atmosferica, permettendo ai detriti spaziali e ai satelliti obsoleti di rimanere in orbita più a lungo, aumentando il rischio di collisioni. Se le emissioni di gas serra continuano al ritmo attuale, si stima che il numero di satelliti che possono operare in sicurezza potrebbe dimezzarsi entro la fine del secolo. The Guardian
2. La Corea del Sud affronta i peggiori incendi della sua storia
La Corea del Sud sta combattendo il peggior disastro di incendi boschivi mai registrato, con focolai iniziati nella contea centrale di Uiseong che si sono rapidamente diffusi, causando la morte di 27 persone e distruggendo oltre 33.000 ettari di terreno. Siti storici, tra cui il tempio Gounsa risalente al 681, sono stati inceneriti. Le condizioni di vento forte e siccità, aggravate dai cambiamenti climatici, hanno contribuito alla rapida diffusione degli incendi, spingendo il governo a dichiarare un’emergenza nazionale e a mobilitare oltre 120 elicotteri per le operazioni di spegnimento. Reuters
3. L’azione contro la crisi climatica può stimolare la crescita economica, secondo l’OCSE
Una ricerca dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo indica che un’azione decisa contro la crisi climatica potrebbe incrementare la crescita economica globale. Stabilire obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di gas serra potrebbe portare a un aumento del PIL globale dello 0,23% entro il 2040, con benefici significativi entro il 2050. Le economie avanzate potrebbero vedere un aumento del 60% del PIL pro capite, mentre i paesi a basso reddito potrebbero sperimentare una crescita del 124%. Investimenti immediati nella riduzione delle emissioni potrebbero sollevare 175 milioni di persone dalla povertà entro la fine del decennio. The Guardian
26 marzo 2025
1. Riduzione significativa dei ghiacciai in Cina negli ultimi sei decenni
Un recente rapporto evidenzia che l’area glaciale della Cina si è ridotta del 26% dal 1960, con la scomparsa di 7.000 piccoli ghiacciai e un’accelerazione del ritiro glaciale negli ultimi tre anni. Questo fenomeno è attribuito al rapido riscaldamento globale e comporta rischi come la diminuzione delle risorse idriche dolci e l’aumento delle minacce di disastri naturali. I ghiacciai cinesi si trovano principalmente in Tibet, Xinjiang, Sichuan, Yunnan, Gansu e Qinghai. Nel 2020, l’area totale dei ghiacciai era di 46.000 chilometri quadrati, rispetto ai 59.000 chilometri quadrati registrati tra il 1960 e il 1980. Sono in corso sforzi per rallentare lo scioglimento, come l’uso di coperte di neve e sistemi di neve artificiale. Un rapporto dell’UNESCO avverte che il continuo cambiamento climatico potrebbe aggravare ulteriormente problemi globali legati all’innalzamento del livello del mare e alla diminuzione delle risorse idriche. Reuters
2. La Cina estende il mercato del carbonio ai settori dell’acciaio, del cemento e dell’alluminio
La Cina ha annunciato piani per ampliare il suo mercato di scambio delle emissioni di carbonio includendo le industrie dell’acciaio, del cemento e dell’alluminio. Circa 1.500 aziende aggiuntive dovranno acquistare crediti per coprire le loro emissioni, aumentando il volume totale di anidride carbonica gestito dal sistema di scambio a 8 miliardi di tonnellate, coprendo oltre il 60% delle emissioni cinesi. Questa iniziativa mira a creare un meccanismo guidato dal mercato che incoraggi le industrie pesanti ad adottare tecnologie a basse emissioni di carbonio e a eliminare gradualmente le strutture obsolete e inquinanti. Il sistema di scambio delle emissioni, lanciato nel 2021, attualmente include circa 5 miliardi di tonnellate di emissioni provenienti da oltre 2.200 aziende energetiche. Le quote per i nuovi settori copriranno inizialmente tutte le emissioni del 2024 e si ridurranno gradualmente nel tempo per minimizzare l’impatto economico. Reuters
3. Possibile revisione delle normative australiane sulle emissioni dei veicoli
In Australia, il dibattito sulle normative relative alle emissioni dei veicoli è destinato a diventare un tema chiave nelle prossime elezioni. La Coalizione potrebbe riconsiderare il New Vehicle Efficiency Standard (NVES) del Partito Laburista, che limita le emissioni dei produttori di automobili e impone sanzioni per il superamento dei limiti. L’NVES, entrato in vigore il 1° gennaio 2025, mira a promuovere veicoli più ecologici e a ridurre i prezzi attraverso la concorrenza. Il Consiglio dei Veicoli Elettrici indica il successo della politica, con un aumento dei veicoli elettrici disponibili e dell’interesse dei consumatori per veicoli elettrici e ibridi. Tuttavia, la Federal Chamber of Automotive Industries sostiene che la politica sta affrontando difficoltà, evidenziando una diminuzione delle vendite di veicoli elettrici “puri”. La Coalizione critica l’NVES come dannoso per gli australiani che dipendono da specifici tipi di veicoli, mentre il governo lo considera una misura regolatoria necessaria. Preoccupazioni più ampie riguardanti la congestione del traffico, la sicurezza stradale e l’impatto ambientale rimangono centrali nel dibattito, e la Coalizione prevede di affrontarle nella loro politica dei trasporti prima delle elezioni. The Guardian
25 marzo 2025
1. Le Chiese cristiane promuovono azioni legali contro i responsabili della crisi climatica
Il Consiglio Mondiale delle Chiese ha pubblicato un nuovo “manuale per la giustizia climatica” che incoraggia i cristiani di tutto il mondo a intraprendere azioni legali contro gli inquinatori e i loro finanziatori. Basato sugli insegnamenti cristiani sulla gestione responsabile e la giustizia, il manuale promuove cause strategiche per ritenere responsabili gli inquinatori e promuovere cambiamenti sistemici, inclusi interventi contro le entità finanziarie che supportano i combustibili fossili. Questa iniziativa, sostenuta da leader religiosi come Papa Francesco e l’attivista Vanessa Nakate, sottolinea l’imperativo morale di perseguire la giustizia ambientale. The Guardian
2. Alcuni produttori di acciaio cinesi riducono la produzione in risposta alle direttive nazionali
Diversi produttori di acciaio nella regione dello Xinjiang, tra cui la Xinjiang Ba Yi Iron and Steel Co, affiliata al gruppo China Baowu Steel, hanno iniziato a ridurre la produzione in linea con l’iniziativa di Pechino volta a ridurre la sovraccapacità industriale. Questa misura riflette la determinazione del governo cinese nell’affrontare la bassa domanda interna, il calo dei prezzi e le tensioni commerciali legate alle esportazioni, contribuendo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio del paese. Reuters
3. Incendi in Corea del Sud: dichiarate nuove zone di disastro speciale
In Corea del Sud, gli incendi continuano a diffondersi, portando le autorità a designare altre tre “zone di disastro speciale”. Almeno quattro persone hanno perso la vita e centinaia sono state evacuate dall’inizio degli incendi, alimentati da forti venti e condizioni climatiche secche. Le autorità stanno dando priorità al rapido recupero e al supporto per le comunità colpite, mentre le nuove zone di disastro includono contee nelle province di South Gyeongsang, Ulsan e North Gyeongsang. Reuters
24 marzo 2025
1. “A Climate of Truth” di Mike Berners-Lee critica le politiche ambientali del governo britannico
Nel suo nuovo libro “A Climate of Truth”, Mike Berners-Lee esprime una critica fervente alle politiche ambientali del governo britannico, in particolare alla decisione di espandere la produzione di petrolio e gas nel Mare del Nord. Berners-Lee sostiene che questa mossa, giustificata come un modo per controllare i prezzi dell’energia domestica, sia fuorviante poiché i prezzi nel Regno Unito sono influenzati dai mercati globali. Accusa inoltre i politici di disonestà deliberata e sottolinea l’urgenza di azioni immediate per combattere la crisi climatica. The Guardian
2. Le ostetriche dell’Amazzonia affrontano sfide crescenti a causa della siccità
Nelle remote regioni amazzoniche, le ostetriche stanno affrontando sfide significative poiché le persistenti condizioni di siccità hanno lasciato molte donne isolate e bisognose di servizi sanitari cruciali. Queste professioniste svolgono un ruolo fondamentale nel fornire assistenza alle donne in gravidanza che si trovano in aree difficilmente raggiungibili a causa delle difficoltà ambientali. Reuters
3. I residenti di Parigi votano per rendere pedonali altre 500 strade
I parigini hanno votato con una maggioranza del 65,96% in un referendum per rendere pedonali altre 500 strade, con l’obiettivo di ridurre l’uso delle auto e migliorare la qualità dell’aria. Questa decisione comporterà l’eliminazione di ulteriori 10.000 posti auto e coinvolgerà consultazioni con i residenti su quali strade trasformare in zone pedonali. Questo sforzo fa parte di un’iniziativa più ampia per ridurre il traffico automobilistico, che è già significativamente diminuito dall’inizio degli anni 2000. Reuters
23 marzo 2025
1. Sbiancamento simultaneo delle barriere coralline Ningaloo e Great Barrier Reef
Le barriere coralline australiane di Ningaloo e della Grande Barriera Corallina stanno subendo eventi simultanei di sbiancamento a causa di prolungate ondate di calore marine legate al riscaldamento globale. Questo fenomeno ha causato danni significativi su migliaia di chilometri, con elevata mortalità tra coralli storicamente resilienti e secolari. Gli esperti sottolineano l’urgenza di azioni climatiche più incisive per proteggere questi ecosistemi vitali. The Guardian
2. Accuse a Kemi Badenoch per il mancato rispetto dell’obiettivo net zero entro il 2050
Kemi Badenoch, leader dei Tory nel Regno Unito, è stata accusata di aver infranto la promessa fatta ai parlamentari conservatori di raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette zero entro il 2050. La sua recente dichiarazione, secondo cui tale obiettivo è irrealizzabile senza compromettere gli standard di vita o causare oneri finanziari, ha suscitato critiche da parte di esponenti del suo stesso partito, preoccupati per le possibili ripercussioni sugli investimenti verdi e sull’elettorato giovanile. The Guardian
3. Previsioni di forti piogge, grandine e temporali nel Regno Unito
Dopo aver registrato l’equinozio di primavera più caldo degli ultimi 50 anni, il Regno Unito si prepara ad affrontare forti piogge, grandinate e temporali. Le temperature elevate recenti hanno contribuito alla formazione di condizioni meteorologiche intense, con allerte per possibili inondazioni locali. Il Met Office attribuisce questi fenomeni all’accumulo di calore e umidità, sottolineando come il cambiamento climatico stia aumentando la frequenza e l’intensità di tali eventi meteorologici estremi. The Guardian
21 marzo 2025
1. La fusione dei ghiacciai mette a rischio l’approvvigionamento alimentare e idrico di 2 miliardi di persone, afferma l’ONU
Le Nazioni Unite hanno avvertito che il rapido ritiro dei ghiacciai potrebbe compromettere l’approvvigionamento alimentare e idrico di fino a 2 miliardi di persone a livello globale. La crisi climatica sta causando uno scioglimento senza precedenti dei ghiacciai e una riduzione delle nevicate, influenzando negativamente l’agricoltura irrigua e le riserve d’acqua nelle regioni montuose. Questo fenomeno aggrava l’insicurezza alimentare, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. The Guardian
2. Il Gruppo Adani difende progetti chiave in India contro sfide ambientali
Il conglomerato indiano Adani Group sta affrontando diverse sfide legali riguardanti l’impatto ambientale dei suoi progetti. In particolare, è accusato di aver avviato la costruzione di una centrale elettrica da 2 miliardi di dollari nello stato dell’Uttar Pradesh senza le necessarie autorizzazioni ambientali. Un’altra controversia riguarda un progetto residenziale di lusso a Mumbai, contestato per presunte violazioni nell’uso del suolo in un’area costiera protetta. Inoltre, il progetto di riqualificazione dello slum di Dharavi a Mumbai è oggetto di opposizioni legali legate alla riqualificazione di terreni ecologicamente sensibili. Queste sfide legali potrebbero influenzare i piani ambiziosi del Gruppo Adani. Reuters
3. ‘Mi fido dei miei occhi, non delle previsioni’: Alessandria sta sprofondando. Perché i pescatori locali non ci credono?
Nella comunità di pescatori di El Max ad Alessandria, in Egitto, i residenti stanno assistendo agli effetti dell’innalzamento del livello del mare ma rimangono scettici riguardo agli impatti a lungo termine. Nonostante le previsioni scientifiche di gravi inondazioni entro il 2100, molti abitanti, come Ahmed Gaz, si fidano di ciò che vedono piuttosto che delle previsioni meteorologiche e non hanno intenzione di trasferirsi. La zona affronta rischi ambientali multipli, tra cui subsidenza del terreno e inquinamento delle acque, con esperti che avvertono che lo sviluppo costiero e l’erosione stanno peggiorando la situazione. The Guardian
20 marzo 2025
1. Un agricoltore peruviano porta in tribunale la tedesca RWE per i danni climatici
Saul Luciano Lliuya, un agricoltore peruviano di Huaraz, ha citato in giudizio la compagnia energetica tedesca RWE, accusandola di contribuire allo scioglimento dei ghiacciai andini attraverso le sue emissioni di gas serra. Lliuya chiede un risarcimento di circa 17.000 euro per finanziare parte di un progetto di difesa contro le inondazioni nella sua città. Questo caso potrebbe stabilire un precedente legale per ritenere le grandi aziende responsabili dei danni legati al cambiamento climatico.
2. L’EPA degli Stati Uniti propone tagli alle normative ambientali che potrebbero salvare 200.000 vite
L’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti (EPA) ha annunciato piani per eliminare 31 normative ambientali chiave, inclusi limiti su inquinamento atmosferico e idrico. Secondo le valutazioni dell’agenzia, queste normative avrebbero potuto salvare quasi 200.000 vite nei prossimi anni. Esperti avvertono che la revoca di queste normative potrebbe portare a un aumento di malattie cardiache, problemi respiratori e aggravare la crisi climatica.
3. Il Segretario Generale dell’ONU paragona la dipendenza dai combustibili fossili a un “mostro di Frankenstein”
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha paragonato la dipendenza globale dai combustibili fossili a un “mostro di Frankenstein”, sottolineando come questa dipendenza stia causando catastrofi ambientali come l’innalzamento del livello del mare, ondate di calore, inondazioni e incendi boschivi. Guterres ha esortato i governi a rispettare gli impegni presi nell’Accordo di Parigi e a sviluppare piani d’azione più ambiziosi in vista del prossimo vertice COP30.
19 marzo 2025
1. Oltre 150 disastri climatici senza precedenti nel 2024, afferma l’ONU
Nel 2024, più di 150 disastri climatici senza precedenti hanno colpito il mondo, rendendolo l’anno più caldo mai registrato, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) delle Nazioni Unite. Eventi meteorologici estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni e tempeste, hanno causato distruzioni massicce, sfollato oltre 800.000 persone e provocato perdite significative nei raccolti. Le ondate di calore hanno raggiunto quasi 50°C in Australia, Iran e Mali, mentre inondazioni gravi hanno colpito Italia, Senegal, Pakistan e Brasile. Tempeste potenziate come l’uragano Helene in Florida e il super tifone Yagi in Vietnam hanno ulteriormente aggravato la situazione. L’OMM sollecita un’azione urgente da parte dei leader mondiali per adottare energie rinnovabili pulite e rafforzare le misure di adattamento climatico.
2. Le temperature record del 2024 accelerano la perdita di ghiaccio e l’innalzamento del livello del mare, afferma l’OMM
Nel 2024, le temperature globali hanno raggiunto un record storico, alimentate da livelli senza precedenti di gas serra, accelerando la perdita di ghiacciai e ghiaccio marino e causando l’innalzamento del livello del mare, secondo l’OMM. La temperatura media annuale è stata di 1,55°C superiore ai livelli preindustriali, avvicinandosi alla soglia di 1,5°C stabilita dall’Accordo di Parigi del 2015. Fattori come cambiamenti nel ciclo solare, una grande eruzione vulcanica e la riduzione degli aerosol raffreddanti hanno contribuito a questo aumento. Eventi meteorologici estremi, tra cui siccità, inondazioni e incendi boschivi, hanno sfollato 800.000 persone nel 2024. Il rapido scioglimento dei ghiacciai e del ghiaccio marino ha portato a un innalzamento medio annuo del livello del mare di 4,7 millimetri dal 2015 al 2024, rispetto ai 2,1 mm dal 1993 al 2002.
3. Il leader dell’opposizione del Regno Unito abbandona l’obiettivo ‘net zero’ per il 2050
Kemi Badenoch, leader del partito di opposizione nel Regno Unito, ha annunciato l’abbandono dell’obiettivo di raggiungere il “net zero” entro il 2050, sostenendo che sia impossibile e troppo costoso per l’economia britannica. Questo cambiamento di politica evidenzia le difficoltà politiche nell’allontanarsi dai combustibili fossili. Badenoch ha affermato che raggiungere l’obiettivo richiederebbe una significativa diminuzione degli standard di vita o la bancarotta del paese. Consulenti climatici indipendenti britannici ritengono che sia possibile raggiungere il “net zero” con misure drastiche, come la vendita esclusiva di auto elettriche entro il 2030 e l’uso massiccio di pompe di calore nelle case entro il 2040. Questa decisione allinea i Conservatori al partito Riformista di destra e scettico sul clima, e avviene mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, revoca politiche di energia verde. Gruppi ambientalisti considerano questa posizione pericolosa e sbagliata, sottolineando l’importanza della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
15 marzo 2025
1. Il Regno Unito cerca la collaborazione della Cina per contrastare le politiche climatiche ostili di Trump
Il Segretario di Stato per l’Energia e la Neutralità Carbonica del Regno Unito, Ed Miliband, è in visita a Pechino per discutere con funzionari cinesi la formazione di un’alleanza per l’azione climatica, al fine di mitigare gli effetti delle politiche climatiche ostili dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Nonostante l’espansione dell’economia verde britannica, Miliband sottolinea l’importanza della collaborazione con grandi emettitori come la Cina per garantire un’azione climatica efficace. La Cina, il maggiore emettitore di gas serra al mondo, continua a fare affidamento sul carbone nonostante la sua leadership nell’esportazione di prodotti a basse emissioni di carbonio. Il Regno Unito mira a formare un blocco a favore del clima con l’Unione Europea, la Cina e i paesi in via di sviluppo per contrastare l’espansione dei combustibili fossili sostenuta da Stati Uniti, Russia e Arabia Saudita. Gli esperti sottolineano la necessità della partecipazione della Cina per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Tuttavia, le tensioni geopolitiche e le guerre commerciali rappresentano delle sfide. Il Regno Unito ha presentato il suo piano di riduzione delle emissioni secondo l’Accordo di Parigi, mentre la Cina e altri paesi devono ancora farlo. Milband riconosce che il dominio economico della Cina nel mercato delle tecnologie verdi potrebbe richiedere al Regno Unito di adattare le proprie strategie.
2. Le città affrontano ‘colpi di frusta’ climatici con inondazioni e siccità mentre le temperature aumentano, avverte uno studio
Il cambiamento climatico sta provocando alterazioni estreme nel ciclo globale dell’acqua, colpendo molte delle città più densamente popolate del mondo con siccità e inondazioni, secondo uno studio di WaterAid. L’Asia meridionale e sudorientale stanno sperimentando aumenti maggiori delle precipitazioni, mentre l’Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa stanno diventando più secchi. Città come Hangzhou e Giacarta sono in cima alla lista delle più colpite da una rapida successione di inondazioni e siccità. Inoltre, una percentuale significativa delle città affronta rischi estremi sia di inondazioni che di siccità, tra cui Dallas, Shanghai e Baghdad. Man mano che il clima globale diventa instabile, molte infrastrutture esistenti necessitano di adattamenti per affrontare queste nuove sfide. Tuttavia, alcune città come Tokyo, Londra e Canton hanno registrato miglioramenti con meno mesi estremi rispetto alle decadi precedenti.
3. Tagli ai finanziamenti mettono in pericolo la vita delle persone, avvertono gli operatori umanitari
I tagli ai finanziamenti da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e, potenzialmente, di altre nazioni stanno influenzando gravemente gli aiuti alimentari globali, causando un aumento della malnutrizione e della fame, in particolare in regioni vulnerabili come Somalia, Bangladesh e Kenya. Le riduzioni seguono significativi tagli al budget dell’USAid sotto l’amministrazione Trump e la diminuzione della spesa per gli aiuti da parte del Regno Unito per rafforzare la difesa. Agenzie di aiuto come il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite hanno dovuto ridurre le loro forniture, portando a proteste e a un numero crescente di decessi dovuti alla fame e alla malnutrizione. Esperti e operatori umanitari avvertono che questi tagli porteranno a tassi elevati di malnutrizione e a decessi continui a meno che non vengano implementate soluzioni alternative o più sostenibili, come la produzione alimentare locale. C’è anche preoccupazione che l’assistenza in denaro e i programmi di supporto nutrizionale a lungo termine possano essere sacrificati per gli aiuti alimentari immediati, interrompendo i progressi compiuti negli ultimi anni per potenziare le economie locali attraverso programmi di assistenza scalabili e sostenibili.
14 marzo 2025
1. Ed Miliband sottolinea il ruolo cruciale della Cina nella lotta alla crisi climatica
Il Segretario di Stato per l’Energia e il Cambiamento Climatico del Regno Unito, Ed Miliband, ha enfatizzato l’importanza della Cina nella lotta globale contro la crisi climatica. Durante la sua visita a Pechino, Miliband ha esortato la Cina, il più grande emettitore mondiale, a rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi. Ha discusso su come le due nazioni possano collaborare su iniziative di energia pulita e decarbonizzazione, sottolineando la necessità di un’azione climatica decisa sia a livello nazionale che internazionale.
2. Un giudice federale chiede prove all’EPA di Trump per la sospensione dei finanziamenti climatici
La giudice federale Tanya Chutkan ha richiesto all’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) dell’amministrazione Trump di fornire prove concrete per giustificare la cancellazione di sovvenzioni per la ricerca climatica del valore di 7 miliardi di dollari. La causa, avviata da Climate United, sostiene che la cancellazione delle sovvenzioni sia avvenuta senza una base legale. La giudice ha criticato la mancanza di prove sostanziali e ha sottolineato che tali misure richiedono procedure adeguate da parte delle nuove amministrazioni.
3. Agricoltore peruviano cita in giudizio la tedesca RWE per i cambiamenti climatici
L’agricoltore peruviano Saul Luciano Lliuya ha intentato una causa contro la compagnia energetica tedesca RWE, chiedendo 21.000 euro di risarcimento. Lliuya sostiene che le emissioni di gas serra di RWE abbiano contribuito significativamente allo scioglimento di un ghiacciaio andino, aumentando il livello dell’acqua del lago Laguna Pacacocha e mettendo a rischio di inondazione la sua città natale, Huaraz. Il caso potrebbe stabilire un precedente per ritenere le aziende responsabili della loro quota di contributo al cambiamento climatico.
13 marzo 2025
1. L’Unione Europea rivede il divieto dei motori a combustione previsto per il 2035?
Il Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo più numeroso nel Parlamento Europeo, ha annunciato l’intenzione di contestare il divieto dell’Unione Europea sulla vendita di nuovi veicoli a combustione interna previsto per il 2035. I critici sostengono che tale divieto potrebbe danneggiare i produttori automobilistici europei, già alle prese con una domanda debole e una forte concorrenza dalla Cina. Il PPE propone emendamenti per consentire la vendita di auto con motori a combustione alimentati da carburanti sintetici, biocarburanti e ibridi plug-in oltre il 2035. Qualsiasi modifica alla politica richiederebbe il sostegno della maggioranza del Parlamento Europeo e degli Stati membri dell’UE.
2. Il Regno Unito investe nella geoingegneria solare, sollevando preoccupazioni
Il governo britannico ha deciso di investire nella geoingegneria solare, una tecnica controversa che prevede l’iniezione di particelle nell’atmosfera per riflettere la luce solare e ridurre il riscaldamento globale. Critici paragonano questa soluzione all’uso di un’aspirina per curare un cancro, sostenendo che affronta solo i sintomi senza risolvere le cause profonde della crisi climatica. La mancanza di una governance globale su tali interventi e i potenziali rischi associati sollevano ulteriori preoccupazioni.
3. La Cina inasprisce le regole per limitare le emissioni di metano dalle miniere di carbone
La Cina ha recentemente introdotto regolamenti più severi per limitare le emissioni di metano durante l’estrazione del carbone, con l’obiettivo di ridurre questo potente gas serra. Le nuove norme richiedono che le miniere con un contenuto di metano dell’8% o superiore catturino il gas, utilizzandolo o distruggendolo se non può essere sfruttato. Le miniere di nuova apertura dovranno conformarsi a queste regole entro aprile del prossimo anno, mentre quelle esistenti avranno tempo fino ad aprile 2027.
12 marzo 2025
1. Le città affrontano ‘whiplash’ climatico con inondazioni e siccità crescenti
Uno studio pubblicato oggi ha rivelato che molte delle principali città del mondo stanno sperimentando un fenomeno noto come ‘climate whiplash’, caratterizzato da rapidi passaggi tra condizioni di estrema umidità e siccità a causa dell’aumento delle temperature globali. Città in Europa, Penisola Arabica e Stati Uniti stanno diventando più aride, mentre quelle in Asia meridionale e sudorientale stanno affrontando precipitazioni più intense. Questi cambiamenti repentini rappresentano una sfida significativa per le infrastrutture urbane, spesso impreparate a gestire tali estremi climatici.
2. Solo sette paesi hanno rispettato gli standard di qualità dell’aria dell’OMS nel 2024
Secondo i dati di IQAir, nel 2024 solo sette paesi hanno rispettato gli standard di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I paesi più inquinati sono stati Ciad e Bangladesh, con livelli di smog 15 volte superiori alle raccomandazioni dell’OMS. Australia, Nuova Zelanda, Bahamas, Barbados, Grenada, Estonia e Islanda sono stati gli unici a soddisfare i criteri. La situazione è peggiorata con la sospensione del monitoraggio della qualità dell’aria da parte del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, limitando la disponibilità di dati nei paesi in via di sviluppo, specialmente in Asia e Africa.
3. Attivisti climatici protestano al principale incontro globale sull’energia
Oggi, attivisti climatici si sono riuniti per protestare fuori dalla conferenza energetica CERAWeek, il più grande incontro annuale di dirigenti del settore energetico. La protesta è stata organizzata in risposta alle dichiarazioni del Segretario all’Energia degli Stati Uniti, Chris Wright, che ha riconosciuto il cambiamento climatico come un effetto collaterale dello sviluppo moderno, e alle politiche dell’amministrazione Trump che favoriscono l’aumento della produzione di petrolio e gas riducendo le barriere normative. I manifestanti hanno esposto cartelli chiedendo la fine dei finanziamenti ai combustibili fossili e dell’espansione delle industrie petrolchimiche.
11 marzo 2025
1. Inondazioni in Argentina causano 16 morti e due bambine disperse
Nella provincia di Buenos Aires, Argentina, piogge torrenziali hanno provocato gravi inondazioni, causando la morte di almeno 16 persone e la scomparsa di due bambine. Le precipitazioni, che hanno raggiunto i 400 mm in otto ore, hanno colpito duramente le città di Bahía Blanca e Cerri, distruggendo abitazioni, ponti e strade. Oltre 1.000 persone sono state evacuate, mentre centinaia sono rimaste senza casa. Il presidente Javier Milei ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha stanziato AR$10 miliardi per gli sforzi di ricostruzione. Questo evento evidenzia le sfide climatiche significative che il mondo deve affrontare a causa dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.
2. Il presidente designato della COP30 sottolinea il ruolo centrale degli Stati Uniti nella lotta climatica nonostante Trump
André Corrêa do Lago, presidente designato del vertice sul clima COP30 in Brasile, ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a svolgere un ruolo centrale nella lotta al cambiamento climatico, nonostante il ritiro del sostegno da parte dell’amministrazione Trump. Ha enfatizzato l’importanza delle imprese e delle organizzazioni americane nel contribuire alle soluzioni climatiche, sottolineando le capacità tecnologiche e innovative del paese. La COP30, che si terrà a Belém, si concentrerà sulla giustizia climatica, dando rilievo alle popolazioni indigene e alle comunità vulnerabili. Il vertice mira a promuovere l’implementazione delle azioni climatiche già concordate, nonostante le sfide geopolitiche e il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi.
3. Proteste degli attivisti climatici al CERAWeek contro le politiche sui combustibili fossili
Durante la conferenza energetica CERAWeek, attivisti climatici hanno protestato contro le politiche dell’amministrazione statunitense che favoriscono l’aumento della produzione di combustibili fossili e la riduzione delle regolamentazioni ambientali. La dichiarazione del Segretario all’Energia degli Stati Uniti, Chris Wright, secondo cui il cambiamento climatico è un “effetto collaterale” del progresso, ha alimentato ulteriormente il dissenso. Le proteste, più numerose rispetto agli anni precedenti, includevano cartelli con messaggi come “smettetela di finanziare la crisi climatica” e richieste di risorse più pulite. Gli attivisti hanno sottolineato l’importanza di proteggere l’ambiente e hanno chiesto un posto nelle discussioni che influenzano il futuro del pianeta.
10 marzo 2025
1. Tagli all’USAID minacciano i finanziamenti climatici globali
L’amministrazione Trump ha annunciato significativi tagli all’agenzia USAID, riducendo drasticamente i fondi destinati al clima. Gli Stati Uniti, che contribuivano con circa l’8% dei finanziamenti climatici globali, avrebbero dovuto fornire quasi 11 miliardi di dollari quest’anno. Questa decisione compromette gli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico, in particolare nei paesi in via di sviluppo che dipendono da questi fondi per mitigare gli impatti del riscaldamento globale. Le nazioni più povere rischiano di subire gravi conseguenze, rendendo più difficile limitare l’aumento delle temperature globali. I sostenitori del clima sollecitano le nazioni ricche ad aumentare i loro contributi per compensare la riduzione dei finanziamenti da parte degli Stati Uniti.
2. La perdita di alberi ad Asheville aumenta la vulnerabilità climatica
L’uragano Helene ha devastato Asheville e le aree circostanti nella Carolina del Nord, causando la perdita di oltre 400.000 acri di foresta. Questa distruzione aumenta la vulnerabilità della regione a inondazioni, incendi ed eventi di caldo estremo. La riduzione della copertura arborea, aggravata dalla rapida crescita demografica, compromette la resilienza climatica della città. Gli esperti sottolineano la necessità di una maggiore diversità arborea, piantumazioni strategiche e una pianificazione urbana migliorata per affrontare le sfide climatiche future.
3. Tetti riflettenti nelle baraccopoli indiane per combattere il caldo estremo
In Gujarat, India, è in corso un’iniziativa per combattere il caldo estremo attraverso l’applicazione di rivestimenti riflettenti bianchi sui tetti delle baraccopoli. Il progetto coinvolge 400 famiglie ad Ahmedabad ed è parte di uno studio globale per valutare l’impatto del calore interno sulla salute e sull’economia nei paesi in via di sviluppo. I residenti hanno riportato benefici come case più fresche, miglioramento del sonno e riduzione delle bollette elettriche. Questo approccio mira a fornire soluzioni sostenibili per le comunità vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.
8 marzo 2025
1. Gli Stati Uniti si ritirano dal fondo ONU per i danni climatici
L’amministrazione Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dal fondo delle Nazioni Unite destinato a compensare i paesi in via di sviluppo per i danni irreversibili causati dal riscaldamento globale. Questo fondo, noto come “loss and damage fund”, era stato istituito durante il vertice sul clima COP28 nel 2023, con l’obiettivo di sostenere le nazioni vulnerabili di fronte a disastri climatici. Nonostante gli Stati Uniti siano storicamente uno dei maggiori emettitori di gas serra, avevano promesso un contributo di soli 17,5 milioni di dollari prima di ritirarsi completamente. Questa decisione è stata ampiamente condannata da sostenitori del clima e analisti politici, che ritengono che comprometta la cooperazione internazionale e ostacoli gli sforzi per supportare i paesi vulnerabili che affrontano gravi impatti climatici.
2. La Svizzera invitata a rafforzare le politiche climatiche dopo la vittoria delle donne anziane presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
Il governo svizzero è stato sollecitato a migliorare i suoi sforzi climatici a seguito di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) a favore del gruppo KlimaSeniorinnen, che rappresenta oltre 2.000 donne svizzere anziane. La corte ha stabilito che un’azione climatica insufficiente viola i diritti di queste donne, particolarmente vulnerabili alle ondate di calore. Di conseguenza, il Consiglio d’Europa ha chiesto alla Svizzera di fornire informazioni più dettagliate su come le sue politiche climatiche siano allineate con la sentenza, nonostante la resistenza iniziale e un’interpretazione più restrittiva della decisione della CEDU. La Svizzera ha tempo fino a settembre per presentare ulteriori dettagli sulle proprie strategie climatiche, inclusi i modi in cui coinvolge i cittadini e protegge i gruppi vulnerabili. Questa sentenza, significativa in tutta Europa e a livello globale, sottolinea le responsabilità dei paesi verso un’azione climatica ambiziosa in conformità con gli obblighi in materia di diritti umani.
3. Attivisti climatici adottano il sabotaggio come nuova tattica di protesta
Un numero crescente di attivisti climatici sta passando da proteste tradizionali ad atti clandestini di sabotaggio, prendendo di mira le corporazioni responsabili delle emissioni di combustibili fossili. Gruppi come “Shut the System” (STS) sostengono che l’aumento delle pene legali per le proteste ha reso necessaria questa evoluzione tattica. A gennaio, STS ha sabotato cavi internet nel distretto finanziario di Londra, e azioni simili si sono verificate nel Regno Unito, in Germania e in Francia, prendendo di mira oleodotti e cantieri. Gli attivisti ritengono che tali misure siano essenziali per costringere le aziende a fermare l’espansione dei combustibili fossili. Andreas Malm, ecologista umano, sostiene questo approccio radicale, suggerendo che la protesta non violenta ha affrontato una forte reazione negativa e non è più efficace.
7 marzo 2025
1. Minimo storico di ghiaccio marino: implicazioni per il pianeta
Il ghiaccio marino globale ha raggiunto un minimo storico all’inizio di febbraio, rimanendo al di sotto dei precedenti record per tutto il mese. In particolare, il ghiaccio marino artico era inferiore dell’8% rispetto alla media, mentre quello antartico del 26%. Questa riduzione è preoccupante poiché il ghiaccio marino svolge un ruolo cruciale nel raffreddare il pianeta riflettendo la luce solare. La sua diminuzione accelera il riscaldamento globale attraverso un ciclo di feedback, causando un maggiore assorbimento di calore da parte degli oceani, ulteriore scioglimento del ghiaccio e potenziali perturbazioni delle correnti oceaniche. Si prevede che l’Artico potrebbe vedere il suo primo giorno senza ghiaccio entro il 2030, con impatti significativi sugli ecosistemi, sui modelli meteorologici e sul riscaldamento globale. Sebbene siano cruciali gli sforzi per ridurre l’uso di combustibili fossili, attualmente non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015.
2. Il ritorno di Trump potrebbe compromettere gli sforzi climatici globali, avverte il Brasile
Il Brasile ha espresso preoccupazione riguardo al potenziale impatto negativo sul clima globale dovuto al ritorno in carica del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Marina Silva, ministra dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico del Brasile, ha citato il precedente ritiro di Trump dall’Accordo di Parigi, l’inizio di guerre commerciali e cambiamenti nella politica estera degli Stati Uniti come principali fattori di disturbo. Queste azioni potrebbero minare la cooperazione internazionale e i finanziamenti necessari per le iniziative climatiche. Il Brasile sottolinea l’importanza del multilateralismo e del rispetto scientifico in vista dell’organizzazione del vertice sul clima COP30. Silva ha avvertito che una ridotta cooperazione globale e lo spostamento dei finanziamenti verso la difesa potrebbero mettere a rischio gli impegni finanziari precedentemente concordati con le nazioni più povere. Inoltre, ha evidenziato che le continue dispute commerciali potrebbero danneggiare le economie e il sostegno pubblico a causa dell’inflazione e dell’insicurezza alimentare.
3. Senatore accusa le compagnie petrolifere di interferenze politiche senza precedenti negli Stati Uniti
Il senatore Sheldon Whitehouse ha dichiarato che l’industria dei combustibili fossili sta orchestrando una massiccia campagna di disinformazione e interferenza politica negli Stati Uniti, supportata da ingenti spese politiche. Questo include 96 milioni di dollari spesi per la rielezione di Donald Trump e per comitati di azione politica affiliati, oltre a ulteriori 243 milioni di dollari per fare lobbying al Congresso. Trump ha implementato numerose politiche a favore dei combustibili fossili, e i membri repubblicani del Congresso hanno preso di mira le protezioni normative sull’industria del petrolio e del gas. Prima che i repubblicani ottenessero il controllo del Congresso, Whitehouse aveva guidato un’indagine che rivelava le tattiche di disinformazione dell’industria petrolifera e gli sforzi per contrastare le politiche climatiche. Ora, con un Congresso a guida repubblicana, ulteriori controlli sono improbabili. Nonostante le sfide, Whitehouse si impegna a continuare a combattere la disinformazione climatica e le politiche dannose sui combustibili fossili.
6 marzo 2025
1. I livelli di ghiaccio marino globale raggiungono un minimo storico a febbraio
Nel febbraio 2025, i livelli di ghiaccio marino globale sono scesi a un minimo storico, conseguenza del cambiamento climatico causato dalle emissioni antropogeniche. Secondo il servizio Copernicus Climate Change dell’Unione Europea, l’area combinata del ghiaccio ai poli ha raggiunto un nuovo minimo giornaliero, rimanendo al di sotto del precedente record. Nell’Artico, i livelli di ghiaccio erano inferiori dell’8% rispetto alla media, mentre in Antartide erano inferiori del 26%. Un’anomalia di calore estremo nell’Artico, con temperature superiori di oltre 20°C rispetto al normale, ha contribuito allo scioglimento. La diminuzione del ghiaccio marino accelera il riscaldamento globale poiché le superfici oceaniche più scure assorbono più luce solare. Questo declino evidenzia la necessità urgente di riduzioni significative delle emissioni di gas serra per mitigare ulteriori riscaldamenti ed eventi meteorologici estremi.
2. La Florida Crystals accusata di ‘greenwashing’ in una causa legale
La Florida Crystals, una delle più grandi compagnie di zucchero degli Stati Uniti, insieme alla sua società madre, la Fanjul Corporation, è al centro di una causa legale collettiva che le accusa di pratiche ambientalmente dannose e di ingannare i consumatori con false dichiarazioni ecologiche. La causa, presentata nel distretto settentrionale della California, sostiene che l’azienda effettua la combustione pre-raccolta delle foglie di canna da zucchero, emettendo inquinanti nocivi e contribuendo al cambiamento climatico. Nonostante si presenti come leader ecologico, la causa afferma che queste pratiche colpiscono in modo sproporzionato le comunità emarginate nella regione delle Glades in Florida. I querelanti cercano di fermare queste affermazioni di marketing fuorvianti e ottenere un risarcimento. La Florida Crystals si difende, citando la sua certificazione organica rigenerativa e le iniziative ambientali. Il caso mette in luce la continua lotta contro il greenwashing e le ingiustizie ambientali.
3. Il ciclone tropicale Alfred minaccia il Queensland sud-orientale: il ruolo del cambiamento climatico
Il ciclone tropicale Alfred dovrebbe colpire il Queensland sud-orientale tra venerdì e sabato mattina, potenzialmente causando venti distruttivi, gravi inondazioni e significativi aumenti del livello del mare in aree come Brisbane e la Gold Coast. Sebbene il cambiamento climatico non sia la causa diretta della formazione dei cicloni tropicali, ne sta intensificando gli impatti a causa dell’aumento delle temperature superficiali del mare (SST). Il dottor Savin Chand sottolinea che, sebbene il numero totale di cicloni sia diminuito, la loro intensità è aumentata grazie a SST più elevate che forniscono più energia. Il ciclone Alfred si è formato nel Mar dei Coralli, dove le SST erano quasi 1°C sopra la media. Questo riscaldamento alimenta i cicloni, aumentando la loro intensità e il potenziale per venti estremi e piogge intense. Gli esperti consigliano di pianificare infrastrutture che tengano conto di potenziali aumenti di eventi meteorologici estremi dovuti agli effetti del cambiamento climatico.
5 marzo 2025
1. Le 36 aziende responsabili della metà delle emissioni globali di CO₂
Un recente studio ha rivelato che 36 aziende del settore dei combustibili fossili, tra cui giganti come Saudi Aramco, Coal India, ExxonMobil e Shell, sono responsabili della metà delle emissioni globali di CO₂. Nel 2023, queste compagnie hanno prodotto oltre 20 miliardi di tonnellate di CO₂. Nonostante gli impegni climatici globali, le emissioni continuano ad aumentare, aggravando eventi meteorologici estremi. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha indicato che nuovi progetti di combustibili fossili avviati dopo il 2021 sono incompatibili con l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Il rapporto Carbon Majors evidenzia l’impatto significativo di queste aziende sulla crisi climatica, supportando azioni legali per responsabilità e compensazione dei danni climatici. Christiana Figueres, ex capo del clima delle Nazioni Unite, ha sottolineato la necessità di una transizione verso un’economia decarbonizzata. Il rapporto sottolinea l’urgenza di interventi governativi per fermare l’espansione dei combustibili fossili e mitigare il cambiamento climatico.
2. La Cina annuncia importanti progetti di energia rinnovabile per affrontare il cambiamento climatico
La Cina ha annunciato piani per avviare significativi progetti di energia rinnovabile per combattere il cambiamento climatico. In quanto principale emettitore globale di carbonio, la Cina mira a stabilire nuove fattorie eoliche offshore e ad accelerare la creazione di “basi di nuova energia” nelle regioni desertiche. Queste azioni fanno parte della strategia più ampia della Cina per raggiungere il picco delle emissioni di carbonio e conseguire la neutralità carbonica. Inoltre, il paese sperimenterà tecnologie a basse emissioni di carbonio nelle centrali a carbone. Questo annuncio segnala l’impegno della Cina ad affrontare le questioni ambientali attraverso investimenti e sviluppo di fonti di energia sostenibili.
3. La crisi della fame in Somalia potrebbe coinvolgere un milione di persone in più, avverte il WFP
Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha avvertito che un ulteriore milione di persone in Somalia potrebbe affrontare livelli di fame critici nei prossimi mesi a causa di una siccità prevista durante il prossimo ciclo colturale. Questo aumento porterebbe da 3,4 milioni a 4,4 milioni le persone che sperimentano insicurezza alimentare acuta, a causa di piogge inferiori alla media previste da aprile a giugno 2025 e dei tagli ai finanziamenti esistenti, aggravati da potenziali ulteriori riduzioni degli aiuti da parte degli Stati Uniti. La siccità segue le condizioni più aride registrate nel Corno d’Africa in oltre quattro decenni nel 2022, che hanno causato fino a 43.000 morti. Si prevedono gravi impatti sui bambini, con 1,7 milioni di minori di cinque anni a rischio di malnutrizione acuta, di cui 466.000 potrebbero soffrire di malnutrizione acuta grave. La riduzione dell’assistenza del WFP ha già colpito 820.000 persone rispetto ai 2,2 milioni del 2022. La gravità della situazione è aggravata dai prezzi elevati degli alimenti e dal conflitto in corso in Somalia.
4 marzo 2025
1. Diversificare le specie arboree per mitigare i rischi climatici
Un recente studio dell’Università di Exeter suggerisce un “approccio da portafoglio d’investimento” per le piantagioni su larga scala di alberi, al fine di mitigare i rischi associati ai cambiamenti climatici e alle incertezze economiche. I ricercatori raccomandano di piantare una varietà di specie arboree in diverse località per garantire risultati robusti in condizioni future incerte. Ad esempio, le latifoglie nel sud del Regno Unito sono efficaci per la rimozione del carbonio in scenari climatici estremi, mentre le conifere su terreni meno produttivi sono preferibili in condizioni più miti. Questo approccio mira a rendere gli sforzi di riforestazione più resilienti ed efficaci nel raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica.
2. L’ONU programma una sessione straordinaria per finalizzare il trattato sulla plastica
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha annunciato una nuova sessione di negoziati per un trattato globale sulla plastica, che si terrà dal 5 al 14 agosto a Ginevra, Svizzera. Questa decisione segue l’insuccesso dell’accordo nella sessione di dicembre a Busan, Corea del Sud, dove i paesi non hanno raggiunto un consenso sull’ambito del trattato. Le questioni controverse includevano i limiti alla produzione di plastica, la gestione dei prodotti e delle sostanze chimiche plastiche e il finanziamento per i paesi in via di sviluppo. Le prossime negoziazioni potrebbero affrontare ulteriori sfide a causa delle tensioni geopolitiche, come il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e la riduzione dei finanziamenti per i programmi climatici.
3. L’Irlanda rischia una multa climatica dall’UE fino a 26 miliardi di euro
L’Irlanda potrebbe affrontare costi di conformità all’UE tra gli 8 e i 26 miliardi di euro entro il 2030 se non implementerà rapidamente i suoi piani di riduzione delle emissioni, superando le stime governative del 2023 di 3,5-8,1 miliardi di euro. Questo intervallo, equivalente al 3-9% del reddito nazionale, sottolinea l’urgenza di adottare misure come l’aggiornamento della rete energetica, l’accelerazione dell’adozione di veicoli elettrici e la modifica delle pratiche agricole. Nonostante recenti cali delle emissioni, l’Irlanda è ancora lontana dall’obiettivo pro capite tra gli stati dell’UE, prevedendo una riduzione dell’11-29% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2018, a seconda dell’implementazione delle politiche.
3 marzo 2025
1. Sussidi ai combustibili fossili: le nazioni del G7 ignorano gli obiettivi e aumentano i finanziamenti a livelli record
Un nuovo rapporto di Greenpeace ha evidenziato che sono stati fatti pochi progressi nell’abolire i sussidi al petrolio, al gas e al carbone tra i paesi del G7. Il gruppo del G7 , che comprende Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, si è impegnato nel 2016 a rimuovere tutti i sussidi per i combustibili fossili entro il 2025. Ma il rapporto mostra che, anziché ridurre i sussidi, tutti i paesi del G7, tranne uno, hanno effettivamente pagato di più ai produttori di combustibili fossili nel 2023 rispetto a quando è stato assunto l’impegno. In totale, i sussidi sono aumentati del 15 per cento dal 2016, raggiungendo un totale di 1,36 trilioni di dollari (1,32 trilioni di euro) nel 2023. L’Italia ha aumentato i suoi sussidi più di ogni altra nazione, passando da circa 17 miliardi di dollari (16,4 miliardi di euro) nel 2016 a 46 miliardi di dollari (44,5 miliardi di euro) nel 2023. Si tratta di un aumento del 166 %.
2. La più potente corrente oceanica terrestre potrebbe rallentare del 20% entro il 2050 in uno scenario ad alte emissioni
Uno studio guidato da ricercatori australiani prevede che la Corrente Circumpolare Antartica, la più potente corrente oceanica terrestre, potrebbe rallentare del 20% entro il 2050 se le elevate emissioni continuano, esacerbando lo scioglimento della calotta glaciale antartica e l’innalzamento del livello del mare. Utilizzando il supercomputer più veloce dell’Australia, Gadi, i ricercatori hanno scoperto che l’acqua di fusione delle piattaforme di ghiaccio antartiche contribuisce al rallentamento della corrente. Questo rallentamento potrebbe riorganizzare significativamente le dinamiche dell’Oceano Meridionale, influenzando i modelli climatici globali, la distribuzione del calore oceanico e gli ecosistemi marini. Lo studio sottolinea il ruolo cruciale della corrente nel prevenire che le acque calde raggiungano l’Antartide, enfatizzando le gravi conseguenze del suo potenziale indebolimento. Azioni per limitare il riscaldamento globale riducendo le emissioni di carbonio potrebbero aiutare a evitare il rallentamento previsto. Gli scienziati del clima sottolineano l’importanza di comprendere i cambiamenti oceanici, poiché oltre il 90% del calore in eccesso intrappolato è immagazzinato negli oceani, influenzando i modelli climatici e meteorologici a livello globale.
3. I tagli al budget degli aiuti del Regno Unito condannati come ‘tradimento’ dai gruppi di sviluppo internazionale
La decisione del governo del Regno Unito di ridurre il budget per gli aiuti allo sviluppo all’estero dallo 0,5% allo 0,3% del reddito nazionale lordo ha suscitato condanne da parte dei gruppi di sviluppo internazionale, che avvertono delle gravi conseguenze per le popolazioni vulnerabili in tutto il mondo. Il taglio, che ammonta a circa 6 miliardi di sterline, è destinato a finanziare l’aumento delle spese per la difesa. I critici, come il dottor Alvaro Bermejo della International Planned Parenthood Federation, sostengono che la decisione “costerà vite” e minerà gli sforzi per affrontare la povertà, le crisi sanitarie e gli impatti del cambiamento climatico. L’ex ministro per lo sviluppo internazionale Anneliese Dodds si è dimessa in segno di protesta. Questa decisione si allinea a una tendenza più ampia di riduzione della spesa per gli aiuti tra i principali donatori storici come Stati Uniti, Germania e Canada, con effetti negativi significativi già evidenti, tra cui l’interruzione di programmi sanitari e umanitari vitali. Questa riduzione è vista come un tradimento, in contraddizione con gli impegni internazionali precedenti e che aggrava le disuguaglianze globali.
2 marzo 2025
1. Vecchia centrale nucleare in Florida a rischio per la crisi climatica, avvertono gli ambientalisti
Gli ambientalisti esprimono preoccupazione per la decisione di estendere l’operatività della centrale nucleare di Turkey Point, nel sud della Florida. Costruita nel 1967, la struttura è vulnerabile ai rischi legati al cambiamento climatico, come inondazioni e calore eccessivo, a causa della sua posizione costiera e bassa. Nonostante le rassicurazioni della Florida Power & Light (FPL) sugli investimenti e le misure di sicurezza, i critici sostengono che l’infrastruttura della centrale non possa sostenere in sicurezza l’estensione del periodo operativo e che i regolatori non abbiano tenuto conto dei rischi climatici nella loro decisione.
2. La Cina riduce l’intensità del carbonio nel 2024, ma non raggiunge gli obiettivi chiave
Nel 2024, la Cina ha ridotto l’intensità del carbonio del 3,4%, grazie a un incremento record nella capacità di energia rinnovabile. Tuttavia, questa riduzione è inferiore all’obiettivo del 3,9% fissato per l’anno. L’intensità del carbonio misura la quantità di CO₂ prodotta per unità di crescita economica. La Cina mira a ridurre l’intensità del carbonio del 18% nel periodo 2021-2025, come parte dell’obiettivo a lungo termine di raggiungere un picco delle emissioni di CO₂ prima del 2030. Nonostante l’aumento del consumo energetico post-COVID nel 2023, il paese si impegna a intensificare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tra il 2020 e il 2024, l’intensità del carbonio è stata ridotta dell’8%, rendendo difficile raggiungere l’obiettivo per il 2025. Inoltre, la riduzione del consumo di energia da combustibili fossili per unità di crescita economica ha superato l’obiettivo annuale, registrando una diminuzione del 3,8% nel 2024, superiore all’obiettivo del 2,5%.
3. I fondi ‘sostenibili’ di JP Morgan hanno investito 200 milioni di sterline nel gigante fossile Glencore
JP Morgan, una delle più grandi banche al mondo, ha promosso i suoi fondi di investimento “sostenibili” che, come rivelato, hanno investito oltre 200 milioni di sterline nel gigante minerario Glencore. Diversi di questi fondi, commercializzati come focalizzati su questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), sono stati criticati per aver investito in Glencore, una società criticata per le sue operazioni nel carbone in Sudafrica. Le attuali normative consentono che fino al 49% degli investimenti in questi fondi sia allocato senza restrizioni ESG, sollevando preoccupazioni sul fatto che gli investitori al dettaglio possano sentirsi ingannati.
1 marzo 2025
1. Australia registra la seconda estate più calda mai registrata
L’Australia ha vissuto la sua seconda estate più calda nel 2024-25, con temperature superiori di 1,89°C rispetto alla media a lungo termine. Questo aumento ha interessato tutte le regioni, contribuendo a rendere l’estate del 2024-25 la più calda mai registrata per l’Australia occidentale. Gli scienziati attribuiscono queste temperature elevate al cambiamento climatico, sottolineando la necessità di ridurre l’uso di combustibili fossili per evitare un ulteriore peggioramento.
2. La crisi climatica aggrava la siccità in California nonostante le recenti piogge
La California sta affrontando condizioni di siccità sempre più gravi, nonostante le recenti piogge abbondanti che hanno portato precipitazioni significative nelle zone montuose. Questi eventi, che hanno causato frane e smottamenti, non sono stati sufficienti a mitigare la siccità prolungata. Il sud della California e altre regioni dipendenti dal fiume Colorado stanno affrontando una continua scarsità d’acqua, con livelli di neve nelle montagne della Sierra meridionale significativamente inferiori alla media.
3. La guerra in Ucraina aumenta le emissioni di gas serra a causa degli incendi boschivi
Negli ultimi anni, la guerra in Ucraina ha incrementato significativamente le emissioni di gas serra a causa di vasti incendi boschivi. Dall’inizio dell’invasione russa, le emissioni totali hanno raggiunto quasi 230 milioni di tonnellate, con 55 milioni di tonnellate attribuite all’ultimo anno. Un’estate calda e secca, aggravata dal cambiamento climatico, ha causato incendi estesi, in particolare nell’Ucraina orientale, contribuendo a un aumento delle emissioni.
28 febbraio 2025
1. Le compagnie assicurative affrontano crescenti sfide finanziarie a causa dei disastri naturali legati al cambiamento climatico
La crescente frequenza e gravità dei disastri naturali stanno causando perdite economiche significative a livello globale, con le compagnie assicurative che si trovano a dover coprire costi sempre più elevati. Nel 2024, le perdite economiche globali derivanti da disastri naturali hanno raggiunto una media di 368 miliardi di dollari, con le assicurazioni che hanno coperto circa il 40% di questi costi, lasciando una porzione sostanziale non assicurata. Di fronte a questa situazione, le compagnie stanno ritirando la copertura in aree ad alto rischio come California e Louisiana. Governi e assicuratori privati stanno cercando soluzioni alternative, come schemi collaborativi (ad esempio, il Flood Re nel Regno Unito e il modello di rischio condiviso in Svizzera) per gestire l’impatto finanziario. Tuttavia, queste soluzioni presentano limitazioni e, dopo disastri significativi, spesso richiedono finanziamenti aggiuntivi, con le compagnie assicurative che risultano essere la fonte più probabile. Sebbene i responsabili politici possano promuovere misure preventive a lungo termine, come codici edilizi più rigorosi, nel breve termine le compagnie assicurative continueranno a sostenere una parte considerevole dei costi associati ai danni legati al clima.
2. Le correnti atlantiche potrebbero non collassare completamente in questo secolo, secondo uno studio
Un recente studio suggerisce che il collasso totale della circolazione meridionale atlantica (Amoc) è improbabile in questo secolo, anche se un significativo indebolimento rimane probabile. Questo indebolimento potrebbe avere gravi conseguenze, come l’aumento di inondazioni, siccità, un innalzamento più rapido del livello del mare e tempeste più severe, influenzando miliardi di persone a livello globale. Lo studio, che utilizza 34 modelli climatici avanzati, ha rilevato che l’Amoc potrebbe rallentare significativamente ma non collassare completamente grazie ai venti dell’Oceano Meridionale che mantengono il movimento delle acque. I ricercatori sottolineano l’importanza di continuare gli sforzi per ridurre il riscaldamento globale, poiché anche un significativo indebolimento dell’Amoc potrebbe causare importanti disagi climatici. Sono necessarie osservazioni più dettagliate e modelli migliorati, in particolare degli Oceani Meridionale e Pacifico, per informare meglio le proiezioni future e le decisioni politiche.
3. La California affronta una siccità in peggioramento nonostante le recenti piogge intense
La California sta vivendo condizioni di siccità sempre più gravi, nonostante le recenti piogge intense che hanno portato precipitazioni significative nelle zone montuose. Le piogge, che hanno causato frane e smottamenti, hanno temporaneamente interrotto le comunità ma non sono state sufficienti per alleviare la siccità prolungata. La California meridionale, insieme ad altre regioni dipendenti dal fiume Colorado, sta affrontando una continua scarsità d’acqua, con livelli di neve nelle montagne della Sierra meridionale significativamente inferiori alla media. Le precipitazioni di quest’anno sono state minime e le prospettive per ulteriori piogge o nevicate nelle prossime settimane sono basse. La siccità è stata aggravata da un pattern climatico di La Niña e dall’aumento delle temperature globali. La fornitura a lungo termine di acqua per circa 40 milioni di persone è minacciata e i recenti cambiamenti politici sotto l’amministrazione Trump hanno sollevato preoccupazioni sulla futura gestione e conservazione dell’acqua.
27 febbraio 2025
1. L’amministrazione Trump propone tagli significativi alla NOAA, l’agenzia di ricerca climatica degli Stati Uniti
L’amministrazione Trump ha annunciato l’intenzione di ridurre drasticamente il budget della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale statunitense responsabile della ricerca climatica. I tagli proposti potrebbero ridurre il budget dell’agenzia di un terzo, mettendo a rischio progetti cruciali per la sicurezza pubblica e la stabilità economica. Esperti avvertono che lo smantellamento della NOAA potrebbe avere gravi conseguenze per la leadership scientifica globale degli Stati Uniti e per la gestione di eventi meteorologici estremi.
2. La Commissione Europea propone un piano da 100 miliardi di euro per promuovere le tecnologie pulite e ridurre le bollette energetiche
La Commissione Europea ha presentato una proposta per investire 100 miliardi di euro nell’ambito dell’EU Clean Industrial Deal, con l’obiettivo di sostenere la produzione domestica di tecnologie pulite e ridurre i costi energetici. Le iniziative chiave includono un piano pilota da 500 milioni di euro con la Banca Europea per gli Investimenti per accordi a lungo termine sull’energia rinnovabile, 1,5 miliardi di euro per componenti delle reti elettriche e la semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato. Il piano prevede anche l’accelerazione dei permessi per l’energia pulita e l’introduzione di nuovi partenariati commerciali sostenibili.
3. BP aumenta gli investimenti nei combustibili fossili e riduce quelli nelle energie rinnovabili
La compagnia energetica BP ha annunciato un aumento degli investimenti annuali in petrolio e gas fino a 10 miliardi di dollari, come parte della strategia del CEO Murray Auchincloss per migliorare i rendimenti finanziari. Contestualmente, BP ha ridotto gli investimenti previsti nelle energie rinnovabili a una cifra compresa tra 1,5 e 2 miliardi di dollari all’anno, una diminuzione significativa rispetto alle previsioni precedenti. Questo cambiamento rappresenta una deviazione dall’impegno assunto nel 2020 di ridurre la produzione di petrolio e gas del 40% entro il 2030, ora rivisto a una riduzione del 25%.
26 febbraio 2025
1. La capacità delle piante di assorbire CO₂ sta diminuendo a causa del riscaldamento globale
Un’analisi recente ha rivelato che la capacità di piante e suoli di sequestrare anidride carbonica ha raggiunto il suo picco nel 2008 e da allora è in declino. Fattori come incendi, tempeste, siccità e stress termico stanno riducendo l’efficienza delle piante nell’assorbire CO₂, aggravando le preoccupazioni climatiche. Per compensare questa diminuzione, le emissioni globali dovrebbero ridursi dello 0,3% ogni anno, un obiettivo ambizioso dato l’attuale aumento annuale dell’1,2%.
2. Le compagnie assicurative faticano a gestire i costi crescenti dei disastri naturali
L’aumento in frequenza e gravità dei disastri naturali sta causando perdite economiche significative a livello globale, con le compagnie assicurative che riducono la copertura in aree ad alto rischio come California e Louisiana. Nel 2024, le perdite economiche globali medie dovute a disastri naturali sono state di 368 miliardi di dollari, con le assicurazioni che hanno coperto circa il 40% di questi costi. Governi e assicuratori stanno cercando soluzioni collaborative per gestire l’impatto finanziario, ma nel breve termine le compagnie assicurative continueranno a sostenere una parte considerevole dei costi associati ai danni climatici.
3. Gli Stati Uniti assenti dai forum climatici internazionali durante il secondo mandato di Trump
Dall’inizio del secondo mandato del presidente Donald Trump, i funzionari statunitensi sono stati assenti da diversi incontri internazionali sul clima, sollevando preoccupazioni sul ruolo futuro degli Stati Uniti nei negoziati climatici globali. Trump ha firmato un ordine esecutivo per uscire dall’Accordo di Parigi e ha limitato la partecipazione degli scienziati statunitensi all’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), ritardando rapporti climatici cruciali. Questa inattività contrasta con il primo mandato di Trump, quando gli Stati Uniti partecipavano ancora agli incontri della UNFCCC nonostante l’uscita dall’Accordo di Parigi.
25 febbraio 2025
1. I coltivatori urbani di Los Angeles si impegnano a ricostruire dopo devastanti incendi
I recenti incendi a Los Angeles hanno colpito duramente gli agricoltori urbani e la comunità di Altadena, nota per la sua ricca tradizione agricola. La fattoria urbana di Choi Chatterjee e Omer Sayeed è stata distrutta insieme alla loro casa. Nonostante la devastazione, i residenti sono determinati a ricostruire e ripiantare, con iniziative di raccolta fondi e distribuzione gratuita di prodotti agricoli per sostenere la comunità.
2. BP prevede di abbandonare l’obiettivo sulle energie rinnovabili in favore dei combustibili fossili
BP è pronta a rinunciare al suo obiettivo di aumentare significativamente la produzione di energia rinnovabile entro il 2030, concentrandosi nuovamente sui combustibili fossili. Questa decisione arriva in risposta alle pressioni degli azionisti e alle preoccupazioni riguardo alla performance finanziaria dell’azienda. Si prevede che BP annunci la vendita di asset e la riduzione degli investimenti in progetti a basse emissioni di carbonio per ridurre il debito e aumentare i rendimenti.
3. Le elezioni tedesche evidenziano il declino dell’onda verde in Europa
Le recenti elezioni in Germania hanno mostrato un significativo arretramento dell’onda verde in Europa, con l’azione climatica che è diventata una questione secondaria nel dibattito politico. I principali temi di discussione si sono concentrati sulla migrazione, e il partito dei Verdi ha registrato una lieve diminuzione nella percentuale di voti, venendo escluso dalla nuova coalizione di governo. Questo risultato potrebbe rallentare la transizione energetica della Germania e influenzare gli sforzi strategici più ampi dell’Europa per la sicurezza e la resilienza climatica.
24 febbraio 2025
1. La Scozia rischia di non raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2045
Secondo dati ufficiali, la Scozia potrebbe mancare il suo obiettivo legale di zero emissioni nette entro il 2045 di circa 20 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente. Nonostante gli impegni dei leader politici, il paese affronta ostacoli significativi, tra cui la necessità di investimenti in riforestazione, ripristino delle torbiere e riforme agricole. Esperti avvertono che senza nuove politiche sostanziali, c’è un alto rischio di non raggiungere gli obiettivi prefissati.
2. Il piano nucleare della coalizione australiana potrebbe aggiungere 2 miliardi di tonnellate di emissioni di CO₂
Un’analisi della Climate Change Authority rivela che la proposta del leader dell’opposizione australiana, Peter Dutton, di adottare l’energia nucleare potrebbe aggiungere oltre 2 miliardi di tonnellate di emissioni di CO₂, rendendo quasi impossibile per l’Australia raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Il piano prevede il prolungamento dell’uso delle centrali a carbone fino al 2040 e la costruzione di reattori nucleari in sette siti, il che potrebbe aumentare significativamente le emissioni del paese.
3. Paesi in riunione a Roma per assicurare 200 miliardi di dollari annui per la biodiversità
A Roma, rappresentanti di vari paesi si sono incontrati per discutere la mobilitazione di 200 miliardi di dollari all’anno per proteggere la biodiversità globale. Questo incontro segue l’Accordo Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montreal del 2022, che mira a fermare la perdita di biodiversità entro il 2030. Tuttavia, le nazioni ricche mostrano riluttanza a fornire finanziamenti sotto forma di sovvenzioni o prestiti a basso interesse, complicando le discussioni sul finanziamento necessario.
23 febbraio 2025
1. La ridefinizione dei mercati energetici globali favorisce gli Stati Uniti
L’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino, avvenuta tre anni fa, ha profondamente influenzato il mercato energetico globale, ponendo fine alla dipendenza dell’Europa dal gas russo e causando una stretta sul mercato globale del gas che ha aumentato il costo della vita. Con l’emergere di prospettive per un accordo di pace, la possibile riapertura delle forniture di gas russo sta suscitando dibattiti. Gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Donald Trump, potrebbero trarre vantaggio dall’aumentata dipendenza dell’Europa dal gas naturale liquefatto (GNL) statunitense. Il ritorno del gas russo potrebbe abbassare i prezzi dell’energia, ma solleva sfide politiche e per gli investimenti nelle energie rinnovabili. Le politiche di Trump potrebbero rafforzare il dominio dei combustibili fossili, beneficiando le compagnie energetiche statunitensi e riducendo i costi energetici globali, il che potrebbe favorire l’economia cinese. Tuttavia, ciò potrebbe anche rallentare i progressi nelle energie verdi, poiché i combustibili fossili più economici rimarrebbero competitivi.
2. Licenziamenti di massa tra i custodi delle terre pubbliche negli Stati Uniti
Circa 2.300 dipendenti delle agenzie federali statunitensi responsabili della gestione di parchi nazionali, foreste e aree selvagge sono stati licenziati, influenzando significativamente la cura delle terre pubbliche. Questi lavoratori erano incaricati di compiti essenziali come la lotta agli incendi, la protezione di siti sacri, la manutenzione dei sentieri, l’educazione dei visitatori e la gestione della fauna selvatica. I licenziamenti hanno colpito in particolare le comunità rurali che dipendono da queste agenzie per l’occupazione, causando una perdita sostanziale di esperienza e conoscenza storica, con effetti a lungo termine sulle terre e risorse pubbliche. I licenziamenti evidenziano un problema più ampio riguardante il potenziale danno alle terre pubbliche americane e alle comunità locali sotto le attuali politiche dell’amministrazione.
3. Il Sudan affronta la peggiore crisi umanitaria al mondo, avverte l’Unione Africana
L’11 febbraio 2025, l’Unione Africana ha dichiarato che la guerra civile in Sudan ha generato la “peggiore crisi umanitaria al mondo”. Il conflitto ha provocato milioni di sfollati e una grave carenza di risorse essenziali, esacerbando le difficoltà per la popolazione locale. Le condizioni climatiche estreme nella regione stanno ulteriormente aggravando la situazione, contribuendo alla scarsità di cibo e acqua. L’Unione Africana ha esortato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per fornire assistenza umanitaria e affrontare le cause profonde della crisi.
21 febbraio 2025
1. Il Green Climate Fund approva investimenti per 687 milioni di dollari
Il Green Climate Fund (GCF) ha approvato finanziamenti per un totale di 686,8 milioni di dollari, con l’obiettivo di mobilitare circa 1,5 miliardi di dollari per 11 progetti in 42 paesi, beneficiando 115 milioni di persone. Questi investimenti mirano a rafforzare la resilienza delle foreste in Serbia e a migliorare la resilienza climatica nelle comunità vulnerabili del Togo. Nonostante la recente revoca dell’impegno finanziario da parte del governo degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, il GCF rimane impegnato a sostenere le comunità più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Il fondo ha inoltre annunciato l’intenzione di stabilire una presenza regionale per amplificare l’impatto climatico. La distribuzione degli investimenti del GCF è principalmente in Africa (38%), seguita da America Latina e Caraibi (32%), Asia Pacifico (27%) ed Europa orientale, Asia centrale e Medio Oriente (3%).
2. Attivista di Melbourne non può utilizzare testimonianze di esperti climatici per difendersi da accuse di protesta
Brad Homewood, un attivista climatico di Melbourne, è sotto processo per la sua partecipazione a una protesta di Extinction Rebellion nel 2021 presso un deposito Exxon/Mobil a Spotswood. Homewood, accusato di aver ostacolato i soccorritori e di non aver obbedito a istruzioni ragionevoli, ha cercato di utilizzare testimonianze di esperti sul riscaldamento globale e sulla disobbedienza civile come parte della sua difesa, sostenendo un’emergenza “improvvisa o straordinaria”. Tuttavia, il magistrato Andrew Halse ha dichiarato inammissibili le testimonianze degli esperti, concordando con l’accusa che il cambiamento climatico, pur essendo un’emergenza, non rientra nella definizione di “improvvisa e straordinaria” in questo contesto. L’avvocato di Homewood prevede di presentare una richiesta di “non luogo a procedere”. Sostenitori, tra cui un attivista di Extinction Rebellion con una maschera antigas, hanno partecipato alle udienze.
3. Gruppi di trasporto elettrico esortano l’UE a non allentare le norme sulle emissioni di CO₂
Due gruppi europei di trasporto elettrico, E-Mobility Europe e ChargeUp Europe, hanno esortato l’Unione Europea a respingere le richieste dei produttori di automobili di allentare gli obiettivi sulle emissioni di CO₂ per il 2025 e le relative sanzioni. In una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, i gruppi hanno sottolineato che un allentamento delle regole ritarderebbe i progressi dell’UE verso l’adozione dei veicoli elettrici (EV) e ostacolerebbe gli investimenti nelle infrastrutture necessarie. I produttori di automobili sostengono di affrontare sfide come la concorrenza con i produttori cinesi e potenziali tariffe statunitensi, prevedendo sanzioni fino a 15 miliardi di euro se gli obiettivi non saranno raggiunti. Tuttavia, i gruppi di trasporto ritengono che le preoccupazioni sulla domanda siano esagerate, con infrastrutture di ricarica in grado di supportare più veicoli e investimenti in corso. Credono che gli obiettivi di CO₂ siano raggiungibili grazie all’afflusso di modelli EV a prezzi accessibili e all’aumento delle vendite, suggerendo che le sanzioni potrebbero essere inferiori alle previsioni. Inoltre, propongono incentivi per le flotte aziendali a passare alle auto elettriche.
20 febbraio 2025
1. Due terzi della superficie terrestre hanno registrato temperature record nel 2024
Un’analisi del The Guardian rivela che nel 2024, due terzi della superficie terrestre hanno sperimentato temperature record per almeno un mese. Questi aumenti, fino a 5°C oltre i precedenti record, hanno interessato sia terre emerse che oceani, estendendosi dalla Colombia alla Cina e da polo a polo. Gli esperti attribuiscono queste condizioni senza precedenti al cambiamento climatico causato dall’uomo e avvertono che, senza riduzioni significative delle emissioni di CO₂, le temperature estreme diventeranno più frequenti e gravi, rendendo alcune regioni inabitabili. Nonostante l’Accordo di Parigi miri a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro la fine del secolo, le attuali politiche prevedono un aumento di 2,7°C. theguardian.com
2. La Grecia meridionale affronta una grave crisi idrica
La regione dell’Argolide, nel sud della Grecia, sta affrontando gravi problemi di approvvigionamento idrico a causa di perdite nelle infrastrutture di irrigazione e tubature obsolete. Più della metà dell’acqua pompata viene persa, e durante l’estate i livelli dei bacini idrici diminuiscono, portando le autorità a sconsigliare ai residenti di Nafplio di bere l’acqua, spesso salmastra e contaminata. A livello europeo, una campagna dell’UE mira a affrontare questa crisi idrica aggravata dal cambiamento climatico, che già colpisce il 38% della popolazione dell’Unione. La Grecia perde circa il 50% della sua acqua potabile a causa di perdite e furti, quasi il doppio della media UE del 23%. La regione agricola dell’Argolide, che produce un terzo delle arance greche, evidenzia la necessità di investimenti significativi nelle infrastrutture idriche. reuters.com
3. Le nazioni in via di sviluppo esortano i paesi ricchi a contrastare l’inazione climatica degli Stati Uniti
Le nazioni in via di sviluppo stanno sollecitando i paesi più ricchi a contrastare l’inazione climatica del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e a colmare il divario negli sforzi globali per il clima. Affrontando gravi impatti climatici, sottolineano l’ingiustizia della loro situazione, poiché l’Africa, ad esempio, contribuisce a meno del 4% delle emissioni globali ma subisce in modo sproporzionato le conseguenze. Richiedono non solo riduzioni delle emissioni da parte delle nazioni ricche, ma anche supporto finanziario per gli sforzi di adattamento. I colloqui sul clima dello scorso anno si sono conclusi negativamente, con le nazioni in via di sviluppo che si sono sentite sottofinanziate nonostante le promesse di sostanziali finanziamenti per il clima. La prossima COP30 in Brasile è vista come un’opportunità cruciale per rivedere gli impegni nazionali e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Il Brasile ha nominato diplomatici esperti per guidare il vertice, mirando a un risultato costruttivo. Le posizioni di grandi emettitori come Cina e India saranno fondamentali, e il Regno Unito è incoraggiato ad assumere un ruolo di leadership in assenza di una forte guida internazionale sulle questioni climatiche. theguardian.com
19 febbraio 2025
1. La nuova Africa Energy Bank può alimentare un continente proteggendo al contempo il pianeta?
Un gruppo di paesi africani si appresta a lanciare una banca per finanziare progetti su petrolio e gas. La banca mira a stimolare la crescita potenziando l’approvvigionamento energetico dell’Africa. I suoi fondatori la considerano un’ancora di salvezza in un continente ricco di risorse naturali, ma dove milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità. Tuttavia, gli attivisti per il clima hanno messo in dubbio la logica di raddoppiare gli sforzi sui combustibili fossili. aljazeera.com
2. La Commissione Europea propone misure per sostenere le industrie pulite
La Commissione Europea ha presentato un piano denominato “Clean Industrial Deal” per supportare le industrie dell’UE in difficoltà. Le misure chiave includono la riduzione dei rischi associati agli accordi di acquisto di energia, la semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato e il potenziamento del settore delle tecnologie pulite. Questo piano mira a contrastare l’aumento dei costi energetici e le complesse regolamentazioni che ostacolano la competitività industriale europea. reuters.com
3. L’industria cartaria statunitense chiede regole UE più flessibili sulla deforestazione
L’industria della carta e della cellulosa degli Stati Uniti sta facendo pressione sul presidente Trump affinché solleciti l’UE a riconoscere gli Stati Uniti come “deforestation-free”, al fine di facilitare la conformità alle nuove normative europee contro la deforestazione, in vigore da dicembre. Queste regole mirano a vietare l’importazione di prodotti legati alla distruzione delle foreste, e l’industria statunitense teme che possano aumentare i costi e la complessità delle operazioni. reuters.com
18 febbraio 2025
1. Le tendenze del settore energetico rivelano un crescente divario tra UE e Russia
Le recenti tendenze nel settore energetico evidenziano un crescente divario tra l’Unione Europea e la Russia. Nel 2024, i produttori di energia dell’UE hanno ridotto significativamente l’uso di combustibili fossili e le relative emissioni, mentre la Russia ha aumentato la sua dipendenza da questi. Per la prima volta, le emissioni di CO₂ dei produttori energetici russi hanno superato quelle dei loro omologhi nell’UE. Questo cambiamento riflette gli sforzi dell’UE per passare a fonti energetiche più pulite e ridurre le importazioni dalla Russia, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Di conseguenza, la produzione di energia da combustibili fossili nell’UE è diminuita del 27% tra il 2022 e il 2024, raggiungendo i livelli più bassi mai registrati. Al contrario, la Russia ha aumentato l’uso di gas e carbone, portando a emissioni record da combustibili fossili. Questo divario sottolinea la diminuzione dell’influenza energetica della Russia sull’Europa, con potenziali implicazioni per le future dinamiche commerciali e negoziati di pace. reuters.com
2. Ampio sbiancamento dei coralli nel Ningaloo Reef in Australia
Subacquei hanno segnalato un diffuso sbiancamento dei coralli nel Ningaloo Reef, situato nell’Australia occidentale. Siti come Turquoise Bay e Coral Bay sono stati colpiti, attribuendo l’evento a un’ondata di calore marino prolungata iniziata a settembre, con temperature oceaniche fino a 1,5°C superiori alla media. La Australian Marine Conservation Society avverte che vaste aree di corallo potrebbero morire nelle prossime settimane. Lo sbiancamento dei coralli si verifica quando questi espellono le alghe che forniscono loro colore e nutrienti, spesso a causa dell’aumento delle temperature dell’acqua. Questo fenomeno non solo rende i coralli più suscettibili alle malattie, ma influisce anche sull’ecosistema marino e sulle industrie che ne dipendono. Gli scienziati avvertono che l’aumento del riscaldamento globale renderà questi eventi più frequenti, ostacolando la ripresa dei coralli. theguardian.com
3. Il settore dei combustibili fossili accusato di cercare trattamenti speciali sulle emissioni dei giacimenti petroliferi
Il settore dei combustibili fossili è stato accusato da esperti di cercare trattamenti speciali, facendo pressione affinché le emissioni di gas serra dai giacimenti petroliferi siano trattate diversamente rispetto ad altri settori. Questa questione emerge durante un dibattito governativo sull’approvazione del nuovo e massiccio giacimento petrolifero Rosebank. Il manifesto del partito laburista prometteva di fermare nuove licenze nel Mare del Nord, ma progetti esistenti come Rosebank erano già in corso prima che assumessero l’incarico. Documenti rivelano che il gruppo industriale Offshore Energies UK (OEUK) sostiene che le “emissioni di scopo tre” derivanti dalla combustione di petrolio e gas estratti dovrebbero essere considerate diversamente, poiché rappresentano una funzione centrale del loro business. Recentemente, un tribunale ha dichiarato illegale la licenza per Rosebank per non aver considerato queste emissioni. Ed Miliband, il segretario all’energia, sta consultando su come le aziende dovrebbero essere guidate riguardo a queste emissioni, a seguito di una sentenza della Corte Suprema. Gli esperti climatici sostengono che permettere tali esenzioni mina gli sforzi per ridurre le emissioni di carbonio. Gruppi come Global Witness e Uplift, che si oppongono alla posizione dell’industria, enfatizzano la necessità di prevenire emissioni eccessive e di transitare lontano dai combustibili fossili. theguardian.com
17 febbraio 2025
1. Sopravvissuti all’uragano Helene si aiutano mentre disinformazione dilaga
Nel settembre 2024, l’uragano Helene ha devastato Barnardsville, North Carolina, con piogge senza precedenti e venti forti, causando la distruzione di oltre 50 abitazioni. La comunità locale, delusa dalla lenta risposta federale, ha avviato sforzi di recupero autonomi, dimostrando una forte solidarietà rurale. Tuttavia, la disinformazione riguardo alle cause della tempesta, con teorie del complotto che circolano, ha complicato ulteriormente la situazione. La comunità scientifica attribuisce l’intensità della tempesta al cambiamento climatico. theguardian.com
2. Il Brasile chiede all’ONU di abbandonare la proposta di tassa sul trasporto marittimo globale
Nonostante ospiti il prossimo vertice sul clima delle Nazioni Unite, il Brasile ha richiesto all’ONU di eliminare una proposta di tassa sul trasporto marittimo globale destinata a finanziare gli sforzi contro la crisi climatica. Il Brasile, insieme a Cina, Arabia Saudita e altri, sostiene che la tassa danneggerebbe le esportazioni dei paesi in via di sviluppo, aumenterebbe i prezzi alimentari e amplierebbe le disuguaglianze. I sostenitori della tassa ritengono che potrebbe essere approvata nonostante l’opposizione. theguardian.com
3. Gli elettori tedeschi chiedono cambiamenti mentre l’economia più grande d’Europa rallenta
L’economia tedesca sta affrontando sfide significative, con città come Gelsenkirchen che registrano alti tassi di disoccupazione. I costi energetici elevati, in parte dovuti alla fine del gas russo a basso costo, hanno colpito duramente le piccole e medie imprese manifatturiere. L’economia ha registrato una contrazione per il secondo anno consecutivo nel 2024, la peggiore performance in due decenni. Questo ha portato a un aumento del sostegno per il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) e ha intensificato i dibattiti su come rilanciare l’economia, con enfasi sugli investimenti infrastrutturali per una transizione verso un’economia più verde. reuters.com
15 febbraio 2025
1. Gli eventi meteorologici estremi sono la nostra nuova realtà: dobbiamo accettarlo e iniziare a pianificare
Stiamo vivendo in un’era di condizioni meteorologiche estreme, con temperature globali in aumento significativo. Gennaio 2025 ha registrato temperature medie record, segnando un allontanamento dagli obiettivi precedentemente fissati per limitare l’aumento a 1,5°C. Le conseguenze sono visibili attraverso incendi incontrollati, inondazioni e altri disastri naturali che hanno sfollato innumerevoli persone, anche in nazioni più ricche come gli Stati Uniti. Le regioni più povere, come il Corno d’Africa, affrontano sfide ancora più gravi, con condizioni estreme che esacerbano conflitti e migrazioni. È essenziale investire in resilienza tecnologica e sociale, preparazione ai disastri e pianificazione adattativa per mitigare questi impatti. Esempi come la preparazione alle inondazioni nei Paesi Bassi dimostrano che misure proattive possono fare una differenza sostanziale. theguardian.com
2. Gli eventi meteorologici estremi potrebbero causare volatilità nei prezzi alimentari nel 2025 dopo il raddoppio dei costi di cacao e caffè
Gli analisti prevedono che gli eventi meteorologici estremi porteranno a una volatilità dei prezzi alimentari nel 2025, dopo che i costi di cacao e caffè sono raddoppiati nell’ultimo anno. Secondo una ricerca della società di consulenza Inverto, il prezzo del cacao è aumentato del 163% e quello del caffè del 103%, a causa di precipitazioni anomale e temperature elevate. Altri prodotti, come olio di girasole, succo d’arancia, burro e carne bovina, hanno registrato aumenti significativi. I fallimenti dei raccolti dovuti a condizioni meteorologiche estreme, aggravate dal riscaldamento globale, continueranno a influenzare la sicurezza alimentare e le catene di approvvigionamento. Gli esperti suggeriscono di diversificare le catene di fornitura per mitigare i rischi. theguardian.com
3. Più dell’80% delle nuove proprietà in California si trovano in aree ad alto rischio di incendi
I recenti incendi a Los Angeles hanno evidenziato la tendenza crescente a costruire abitazioni in zone ad alto rischio di incendi. Più dell’80% delle nuove proprietà in California, costruite tra il 2020 e il 2022, sono state edificate in queste aree pericolose, un aumento significativo rispetto ai decenni precedenti. Questo fenomeno è in parte dovuto alla pandemia di COVID-19, che ha spinto molte persone a trasferirsi da centri urbani densamente popolati a zone rurali con maggiore rischio di incendi. Gli esperti attribuiscono l’aumento del pericolo a fattori legati al cambiamento climatico, come siccità prolungate e temperature più elevate, che aggravano le condizioni favorevoli agli incendi. Le compagnie assicurative hanno risposto riducendo le offerte di copertura in California. Affrontare questo problema richiede codici edilizi più rigorosi, una migliore pianificazione urbanistica, una preparazione alle emergenze più efficace e l’educazione delle comunità sui rischi legati agli incendi. theguardian.com
14 febbraio 2025
1. Gli Stati Uniti sospendono 70 milioni di dollari di finanziamenti ambientali in Colombia
Il 13 febbraio 2025, è stato annunciato che l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha congelato 70 milioni di dollari destinati a progetti ambientali e di conservazione in Colombia. Questa decisione segue l’azione del presidente Donald Trump di ridurre significativamente le operazioni dell’agenzia, definendola “incompetente e corrotta”. La sospensione dei fondi avrà un impatto significativo sulla regione amazzonica della Colombia, già gravemente colpita dalla deforestazione. Il ministro dell’Ambiente colombiano, Susana Muhamad, ha sottolineato che quasi la metà dei fondi congelati era destinata al programma Amazonia Mia, con il resto assegnato a progetti non specificati. Inizialmente, il budget USAID per la Colombia nel 2025 era previsto a 413 milioni di dollari, focalizzati su vari sforzi di sviluppo e conservazione. Prima di questa sospensione, l’USAID stava finanziando 82 programmi con una spesa prevista di 1,69 miliardi di dollari. reuters.com
2. I veicoli elettrici e i data center stanno guidando una nuova ‘era dell’elettricità’ globale, afferma l’Agenzia Internazionale dell’Energia
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) prevede un aumento significativo della domanda globale di elettricità, trainato dalla diffusione dei veicoli elettrici, dell’aria condizionata e dei data center ad alto consumo energetico. L’agenzia ha aggiornato le sue previsioni a una crescita annuale di quasi il 4% fino al 2027, spinta dalla crisi climatica e dalla transizione dai combustibili fossili a fonti di energia più pulite. I governi di tutto il mondo stanno facendo sempre più affidamento sull’elettricità per i trasporti, il riscaldamento e l’industria pesante. Cina e Stati Uniti dovrebbero guidare questa crescita, con aumenti significativi nel loro consumo elettrico. Sebbene i progetti di energia pulita siano in aumento, non sono sufficienti a sostituire completamente l’elettricità da combustibili fossili, ponendo una sfida per mantenere una fornitura elettrica sicura, accessibile e completamente sostenibile. theguardian.com
3. La maggior parte dei paesi manca la scadenza dell’ONU per nuovi obiettivi climatici
La stragrande maggioranza dei quasi 200 paesi ha mancato la scadenza dell’ONU per presentare nuovi obiettivi climatici nell’ambito dell’Accordo di Parigi, che mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali. I principali inquinatori, tra cui Cina, India e l’Unione Europea, non hanno ancora fornito piani climatici aggiornati. Bill Hare, CEO di Climate Analytics, ha sottolineato l’urgente necessità di risposte governative sostanziali, poiché la temperatura globale è aumentata di 1,5 gradi Celsius per un intero anno per la prima volta. Mentre Stati Uniti, Regno Unito, Brasile, Giappone e Canada hanno annunciato nuovi piani, crescono le preoccupazioni per la mossa dell’ex presidente Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, influenzando lo slancio globale. Il capo climatico dell’ONU, Simon Stiell, rimane ottimista, notando che molti paesi presenteranno i loro piani entro la fine dell’anno nonostante la scadenza mancata. Alcune nazioni affrontano ritardi procedurali e amministrativi, mentre altre rimangono non responsive. La scadenza mancata evidenzia le pressioni esistenti sull’azione climatica globale e gli impatti dei cambiamenti nelle posizioni politiche, in particolare dagli Stati Uniti. reuters.com
13 febbraio 2025
1. Le torbiere mondiali, in gran parte non protette, sono una ‘bomba di carbonio’ in attesa di esplodere, avverte uno studio
Un recente studio evidenzia che le torbiere, pur coprendo solo il 3% della superficie terrestre, immagazzinano più carbonio di tutte le foreste messe insieme. Tuttavia, attività come l’agricoltura e l’estrazione mineraria stanno drenando queste aree, rilasciando enormi quantità di CO₂. Attualmente, solo il 17% delle torbiere è protetto, rispetto al 38% delle foreste tropicali e al 42% delle mangrovie. Gli esperti sottolineano l’urgenza di misure di protezione e ripristino per combattere efficacemente il cambiamento climatico. theguardian.com
2. La NOAA impone restrizioni agli scienziati, suscitando preoccupazioni sulle previsioni globali
Oggi, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti ha implementato nuove restrizioni sui suoi scienziati, potenzialmente influenzando la qualità delle previsioni meteorologiche globali e altri servizi chiave. Queste misure includono un maggiore controllo delle comunicazioni con cittadini stranieri e la documentazione obbligatoria delle collaborazioni internazionali per l’approvazione caso per caso da parte di un nominato da Trump. Ciò ha suscitato preoccupazioni all’interno della NOAA e tra i partner europei, temendo che possa minare la comprensione e la risposta alla crisi climatica. Critici sostengono che questi cambiamenti, guidati da un obiettivo più ampio dell’amministrazione Trump di ridurre la spesa pubblica e l’attenzione sul clima, potrebbero compromettere i servizi pubblici essenziali e l’accesso ai dati globali. theguardian.com
3. California impone una tassa da 1 miliardo di dollari sulle compagnie assicurative per sostenere le richieste di risarcimento per incendi boschivi
La California ha imposto una tassa da 1 miliardo di dollari sulle compagnie assicurative private per supportare le richieste di risarcimento per incendi boschivi nel suo piano statale FAIR. Questa mossa arriva mentre l’industria assicurativa affronta difficoltà a causa di incendi boschivi ricorrenti e normative rigorose, che hanno spinto molte compagnie a lasciare lo stato a causa di ingenti perdite finanziarie. Si prevede che l’incendio di gennaio a Los Angeles sia il più costoso nella storia delle assicurazioni statunitensi, con perdite che potrebbero raggiungere i 35 miliardi di dollari. Questa situazione potrebbe limitare le opzioni assicurative per i 39 milioni di residenti della California, aumentando la loro pressione finanziaria. Per compensare i costi del piano FAIR, le compagnie assicurative possono trasferire metà delle tasse ai clienti. Compagnie assicurative chiave come Travelers, Chubb, Mercury General, Allstate e AIG hanno riportato perdite sostanziali a causa degli incendi boschivi e esprimono preoccupazioni per l’aumento delle spese legate alle catastrofi. Le prospettive del mercato assicurativo rimangono difficili, poiché la fiducia degli investitori diminuisce, come evidenziato dall’indice S&P 500 delle proprietà e delle assicurazioni che non ha performato bene. reuters.com
12 febbraio 2025
1. Sopravvissuti a tempeste nelle Filippine protestano davanti alla sede di Shell a Londra
Ronalyn Carbonel, sopravvissuta a una devastante tempesta nelle Filippine, si è unita ad attivisti di Greenpeace e giovani leader del suo paese in una protesta davanti alla sede di Shell a Londra. La manifestazione mirava a ritenere i grandi inquinatori responsabili dei disastri naturali alimentati dal cambiamento climatico. Carbonel ha raccontato la sua esperienza drammatica di aggrapparsi al tetto con i suoi figli mentre la sua comunità veniva colpita dalla tempesta. Con il progredire del cambiamento climatico, tali tempeste nelle Filippine sono diventate più severe. Lo scorso anno, una stagione di tifoni da record ha sfollato oltre 650.000 persone e causato danni significativi. Gli attivisti hanno posizionato oggetti domestici danneggiati in teche di vetro davanti alla sede di Shell per simboleggiare l’impatto di queste tempeste. Maja Darlington di Greenpeace UK e il giovane leader Bon Gibalay hanno sottolineato che aziende come Shell devono pagare per il loro contributo al caos climatico. Carbonel spera che l’attenzione globale e l’azione possano mitigare gli impatti futuri delle tempeste, anche se continua a fare affidamento sulla preghiera per la sicurezza. theguardian.com
2. Ondata di caldo intenso nel sud del Brasile costringe le scuole a sospendere il ritorno
L’intensa ondata di caldo nel sud del Brasile ha costretto le scuole nel Rio Grande do Sul a ritardare il ritorno, poiché le sentenze dei tribunali hanno dato ragione a un sindacato degli insegnanti che citava ventilazione e approvvigionamento idrico inadeguati. Lo scorso anno, le inondazioni hanno distrutto gran parte della scuola Olindo Flores a São Leopoldo, e l’ondata di caldo ha ora raggiunto temperature record, con Quaraí che ha registrato 43,8°C. Oltre 60 comuni hanno dichiarato lo stato di emergenza a causa della siccità. Gli esperti attribuiscono la gravità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi, inclusa l’attuale ondata di caldo e le inondazioni dello scorso anno, alla crisi climatica in corso. Molte scuole non dispongono di aria condizionata o hanno sistemi elettrici inadeguati per supportarle, rendendo difficile far fronte al caldo estremo. Un giudice d’appello ha stabilito che le lezioni potrebbero riprendere giovedì, quando è prevista una fronte fredda. theguardian.com
3. L’Australia affronta inondazioni, ondate di caldo, possibili nevicate e un ciclone
L’Australia sta vivendo una settimana tumultuosa dal punto di vista meteorologico, con gravi inondazioni, ondate di caldo, un potenziale ciclone e persino nevicate. Il Queensland settentrionale sta affrontando gravi inondazioni che hanno distrutto infrastrutture e causato vittime. La regione è già satura e ulteriori piogge potrebbero peggiorare la situazione. Forti tempeste hanno colpito il Nuovo Galles del Sud e Victoria, causando inondazioni improvvise e gravi danni causati dal vento. Nelle parti meridionali, un’ondata di caldo sta spingendo le temperature significativamente al di sopra della media, portando a pericolosi incendi boschivi in Tasmania. Si prevede inoltre che un fronte freddo porterà a un calo drastico delle temperature, con possibili nevicate alle altitudini più elevate. L’Australia occidentale sta monitorando una depressione tropicale che potrebbe svilupparsi nel ciclone Zelia. Questo evento segue un’ondata di caldo marino che ha causato la morte di massa di pesci. Gli esperti affermano che queste variazioni sono comuni durante la stagione dei fenomeni meteorologici estremi in Australia, sebbene il cambiamento climatico stia intensificando queste condizioni. theguardian.com